Zone rosse e arancioni fino a maggio, Draghi non cede. Domani incontro con le Regioni

Domenica 28 Marzo 2021
Zone rosse e arancioni fino a maggio, Draghi non cede. Domani incontro con le Regioni

Invase dalle folle oggi Fregene, Fiumicino e Ostia. Avvistati a Milano avventori al parco apparecchiati intorno a un picnic. Il Covid ovviamente non rallenta e, anzi, vola grazie alle varianti.

Per dire. Nel pomeriggio, su Google, una delle chiavi più ricercate era: «Scuse per uscire in zona rossa». Testuale. Poi, non certo per un caso, il bollettino ha puntualmente registrato 19.611 nuovi contagiati e 297 vittime. E il tasso di positività è decollato al 7,2%. Però: tutti a spasso. 

Gli italiani, a questo punto, si domandano quanto durerà ancora tutto questo – dove per «tutto questo» si intende un sistema di restrizioni basato soltanto sulle zone rosse e arancioni e sulla chiusura di bar e ristoranti. Durerà per tutto il mese di aprile, ecco il punto, e verosimilmente non cambierà prima del fine settimana del 1° maggio (un sabato). Poi potrebbe essere ristabilita anche la zona gialla, al momento accantonata dai provvedimenti del governo. E cominceranno a riaprire a alcune attività.

Va pure considerato che dopo Pasqua ripartirà una fetta delle scuole (in presenza fino alla prima media anche in fascia rossa) e, quindi, sarà inevitabile un aumento dei positivi. Insomma. Tra due o tre settimane Mario Draghi e i suoi ministri analizzeranno i dati, l’andamento delle vaccinazioni e la curva dei contagi e, sentiti i pareri del Cts, stabiliranno l’orientamento dei prossimi decreti. Per ora la tendenza è di evitare alleggerimenti per un mese abbondante ancora. 

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L’estate

Quanto all’estate, il governo immagina un allentamento progressivo delle misure – dal coprifuoco al divieto di spostarsi tra le regioni – sfruttando anche gli attesissimi risultati della campagna di vaccinazione. A proposito. Domani si toccherà la quota dei 10 milioni di vaccinati complessivi in Italia (il 16,7% dell’intera popolazione, minorenni inclusi).

A spiegarlo era stato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, al nostro giornale: «L’alternativa al sistema a colori sarebbe stato un altro lockdown generalizzato, una prospettiva che abbiamo provato ad evitare. Io penso che sia corretto adeguare le misure al quadro epidemiologico di ciascun territorio». E ancora. «Valuteremo settimana dopo settimana l’evoluzione del contagio. Ci sarà comunque bisogno di gradualità. Non c’è un giorno “X” in cui magicamente è tutto risolto. La realtà è sempre più complessa. Ma dobbiamo essere fiduciosi».

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Intanto il presidente del Consiglio, Draghi, domani parteciperà all’incontro previsto nel pomeriggio tra il governo e le regioni sul piano vaccinale. E il ministro della cultura Dario Franceschini e gli assessori alla cultura delle grandi città si incontreranno per discutere le (eventuali, a questo punto) date per le riaperture di teatri, cinema, biblioteche, musei e gallerie. Secondo gli enti locali si potrebbe procedere con regole chiare; tipo ingressi contingentati, biglietti prenotati e distanziamento. Anche in zona arancione e durante il weekend.

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 15:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA