Voghera, i legali dell'assessore pronti a ricorrere al Riesame: «Non può sparare ancora»

Lunedì 26 Luglio 2021 di Claudia Guasco
Voghera, i legali dell'assessore pronti a ricorrere al Riesame: «Non può sparare ancora»

Da mercoledì è ai domiciliari, in una località segreta per motivi di sicurezza. La tensione sociale, dopo la morte di Youns El Boussettaoui, è alta e un video in rete che mostra l'abitazione dell'assessore alla Sicurezza di Voghera rappresenta un rischio. Ma per i suoi legali Massimo Adriatici, accusato di eccesso colposo di legittima difesa per la morte del marocchino trentottenne, dovrebbe essere rimesso in libertà e presenteranno ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca della misura cautelare.
RISCHIO PER LA COLLETTIVITÀ
Secondo l'avvocato Gabriele Pipicelli «non sussiste in alcun modo il pericolo di reiterazione del reato», in base al quale due giorni fa il gip ha confermato i domiciliari disposti dal pm.

Voghera, il colpo di pistola

 

Secondo il giudice Maria Cristina Lapi, tuttavia, «qualsiasi altra misura più blanda è inidonea a limitare adeguatamente la libertà personale dell'indagato».

Adriatici, si legge nell'ordinanza, non è in grado di gestire la propria «libertà di circolazione senza gravissimo rischio per la collettività». Inoltre «la grave sproporzione tra azione e aggressione subita» - un colpo di pistola a uno squilibrato che lo affrontava a mani nude - va valutata «considerando le qualità professionali di Adriatici», dalle quali «deriva un'aspettativa comportamentale proporzionalmente inversa rispetto alla condotta tenuta».

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A ciò si aggiunge, per il giudice, l'abitudine dell'assessore «di passeggiare con in tasca o nella fondina una pistola con il colpo in canna e priva di sicura che evidenzia certamente una consuetudine gravemente imprudente» e il fatto che «non abbia saputo governare la concitazione e lo stress di una situazione critica, tanto da indurlo a sparare un colpo di pistola contro un uomo disarmato». Gli investigatori stanno esaminando i filmati e raccogliendo le testimonianze, dall'autopsia della vittima emerge che la direzione del proiettile sia dal basso verso l'alto. Nell'interrogatorio di garanzia del 23 luglio, modificando parzialmente la sua prima dichiarazione secondo cui lo sparo è partito accidentalmente, Adriatici ha spiegato che quando El Boussettaoui gli si è avvicinato ha pensato di estrarre la pistola per spaventarlo ma poi, quando è stato colpito con un pugno in faccia ed è caduto perdendo gli occhiali, si è sentito tanto stordito da non rammentare cosa sia accaduto.

 

Un ricordo però è vivido: «In tutta la mia vita non mi sono mai sentito così in pericolo». Al pm che l'ha ascoltato dopo l'arresto dei carabinieri, in ogni caso, ha ribadito: «Non ho esploso il colpo volontariamente, i testimoni possono aver percepito male i fatti perché la pistola che impugnavo è molto piccola e si trovavano tutti alla mia sinistra. Solo quando il nordafricano si è accasciato a terra ho capito di averlo colpito».

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COLPO SINGOLO
Non solo: «Se avessi voluto sparare volontariamente, avrei sicuramente sparato più colpi e non uno singolo, sfruttando le caratteristiche dell'arma semiautomatica che consente di sparare più colpi in rapida successione. Posso affermare questo anche in virtù dell'addestramento che ho avuto da ex appartenente alla polizia». Mercoledì si terrà il consiglio comunale a Voghera è si preannuncia scontro politico: da una parte la sindaca Paola Garlaschelli che parla di «srumentalizzazione» del caso, dall'altra l'opposizione che ammonisce come, «solo pochi mesi fa, un importante ufficiale dei carabinieri riprese proprio l'assessore Adriatici, ricordandogli che la sicurezza era garantita dalle forze dell'ordine e non dall'assessorato. Questo richiamo, fatalmente, si è rivelato premonitore».
 

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Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 02:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA