Virus Veneto, sommossa anti-quarantena nel centro migranti focolaio: infermeria distrutta

Venerdì 31 Luglio 2020
Nuove tensioni al centro migranti dell'ex caserma Serena

TREVISO - Ancora tensioni all'ex caserma Serena, dove 133 dei 293 migranti accolti sono risultati positivi al Covid. Ieri sera, giovedì 30 luglio, alcuni di loro hanno danneggiato l'infermeria lanciando una brandina, dei mobili e un computer per manifestare il loro diniego alla quarantena obbligatoria che li aspetta.  La tensione è nata dalla decisione di bloccare all'interno della struttura tutti i migranti, non solo quelli risultati positivi ai tamponi svolti dagli operatori dell'Usl 2. 

Coronavirus, Zaia e i contagi nel centro migranti: «Va chiuso, ma non siamo in emergenza»

Parlando della situazione del centro migranti, il govertore del Veneto Luca Zaia avedva detto che la comunità «deve avere la tranquillità» perché da  lì «non si può uscire e non si può entrare per andarsi a prendere il virus». «I veneti hanno trascorso mesi chiusi in casa - aveva puntualizzato alludendo alle proteste di alcuni migranti per l'isolamento - non capisco perchè questi signori stiano già alzando la voce perchè vogliono uscire. Qui si vede se esiste lo Stato oppure no». Per Zaia «resta sottinteso che strutture come «l'ex caserma Serena e altre che ha il Veneto devono essere dismesse. È ormai certificato che questo sistema di ospitalità è fallimentare, lo è socialmente, culturalmente, sanitariamente, economicamente, in tutti i sensi».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 06:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA