Virus, tutti i dubbi sull'app Immuni: il governo dovrà fare chiarezza

Venerdì 1 Maggio 2020 di Rosario Dimito
Virus, tutti i dubbi sull'app Immuni: il governo dovrà fare chiarezza

Sappiamo tutto di Immuni, l'app che ci consentirà - se dovessimo scegliere di applicarla - di individuare i contatti con le persone anche involontariamente incontrate e contagiate dalla pandemia? Sarà necessario attendere  il decreto legge e le disposizioni attuative. Da quanto il governo ci ha fatto sapere, si tratta di un'applicazione sullo smartphone che avviserà chi se l'è scaricata se, nelle due settimane precedenti, siano stati nei paraggi di una persona positiva al virus per un tempo (pare 15 minuti) e una distanza (meno di un metro) che potrebbero aver facilitato il contagio. Questo anche se l'involontario "untore" non ne sia a conoscenza.

Coronavirus, app Immuni, si parte il 18 maggio. Dati distrutti entro il 31 dicembre

L'app sarà volontaria, non è detto che tutti gli italiani se la scaricheranno perché non sono in possesso di uno smartphone o perché non ne vorranno sapere di adoperarla. Inoltre essa è complementare alle metodologie di tracciamento tradizionale (carta, penna e intervista al contagiato), e che, naturalmente, dovrà essere efficace entro i limiti di trattamento lecito dei dati: pseudonimizzazione, stretta finalità, necessità e temporaneità dell'uso dei dati con loro cancellazione entro il 31 dicembre 2020.

Covid-19 ci ha sospeso la vita senza che sia chiaro se quando usciremo dal tunnel, ritroveremo la stessa realtà. E' certo che i nostri dati della nostra vita sono "pubblici" perchè per esempio, le tante telecamere sparse all'esterno, fotografano i nostri movimenti ed è quindi evidente, anche a nostra insaputa, che si sappia dove e con chi siamo.
E' la prima volta, però, che possiamo sottoporci a un tracciamento generalizzato. Sull'efficacia di Immuni, allo scopo per cui è stato concepito e verrà adoperato, non ci sono però certezze. Uno dei punti ancora oscuri che il governo farebbe bene a chiarire è dove questi dati saranno custoditi e chi li terrà in gestione.

In tanti si stanno interrogando: quali conseguenze scaturiranno, anche in termini di obbligazioni, da quando il telefonino riceverà un alert?
Allo stato, la legge impone che chi abbia avuto stretti contatti con soggetti positivi sia obbligato alla quarantena precauzionale. Ma che significa "stretti contatti"? Se camminando per strada, quando le misure di contenimernto saranno allentate, sfioriamo senza toccarci con un passante positivo, potrebbe scattare l'alert. Che succede a quel punto? C'è l'obbligo di quarantena per due settimane anche se non si è creata l'opportunità di trasmissione?
Bisognerà capire quindi se l'alert sullo smartphone sia sufficiente ad accertare lo stretto contatto. Ma chi sarà a certificarlo e come? Molti temono sia apposto un marchio sanitario a carico di migliaia di cittadini sani.

Qui il discorso si fa più ampio e allarga lo spettro perchè, per esempio, stentiamo ancora ad avere le mascherine - che ci dovranno accompagnare ancora per tanti mesi nelle riaperture - specie dopo che la distribuzione sia stata affidata alla protezione civile, senza considerare che è ancora caotica la fase di testing e controllo delle quarantene a domicilio anche nelle aree meno colpite. I dubbi sono stati sollevati sui passaggi a valle del tracing algoritmico.
​Finora le perplessità e le ritrosie sono sorte sulla tutela dei diritti inerenti la privacy, adesso a queste, si sommano le riserve sulla gestione dei dati e delle fase successive all'alert sullo smartphone.

Saremo chiamati a un'apertura di credito nei confronti delle istituzioni.

Sarà però, necessario che le istituzioni medesime diano prova di trasparenza su come e chi gestirà i dati della nostra vita personale. Finora di chiarezza ce n'è davvero poca. E la soglia indicata dal Comitato tecnico scientifico del 60% per la riuscita del testing potrebbe essere difficile da raggiungere. Queste ed altre considerazioni sono ben presenti in seno ai vari organismi che in queste settimane stanno gestendo il passaggio dalla fase 1 a quelle successive.

Ultimo aggiornamento: 20:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA