Vaccini, ogni Regione per sé. E Procida immunizza tutti. Nel Lazio al via i 58-59enni, la Toscana apre ai 70-79enni, la Lombardia ai 50enni fragili

Giovedì 29 Aprile 2021 di Francesco Malfetano
Vaccini, ogni Regione per sé. E Procida immunizza tutti

A corrente alternata. È come procede la campagna vaccinale italiana, a seconda da quale Regione si guardi. Nella Penisola infatti, c’è chi si appresta ad avviare le prenotazioni dei cinquantenni e chi, con qualche ritardo, a portare a compimento gli over 70. Prendiamo il Lazio, la Regione da domani consentirà di prenotare il proprio turno ai cittadini di 59 e 58 anni. In Veneto invece proprio questa mattina si inizierà ad inoculare i vaccini ai sessantenni. Ma attenzione, anche senza particolari patologie o comorbidità. E “peggio” fa la Campania dove Vincenzo De Luca non solo ha iniziato a raccogliere le adesioni degli over50 quanto ieri ha anche dato il via alla campagna di vaccinazione che farà di Procida la prima isola covid free del Paese.

Il tutto mentre in Toscana si sono appena aperte le prenotazioni ai 70-79enni e in Lombardia ai 50enni fragili. 

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LA DISPOSIZIONE

Una situazione variegata che pare scontrarsi con quanto raccomandato dalla struttura del generale Figliuolo la scorsa settimana. Il 21 aprile scorso infatti, in un comunicato ha rimarcato come «dai dati in possesso è emerso che le categorie poste in priorità» (persone fragili e delle classi di età più vulnerabili) «non risultano coperte da vaccino in proporzione tale da garantire, ad oggi, la loro messa in sicurezza». Un’evidenza per cui si raccomandava a Regioni e Province autonome di «attenersi al dettato dell’ordinanza n. 6, fino ad assicurare la copertura delle categorie in essa indicate, senza estendere - fino a nuove disposizioni - le prenotazioni a soggetti di età inferiore a 60 anni». Ora le disposizioni non sono cambiate ma le Regioni non sembrano ascoltarle. Per il semplice fatto che è più rapido continuare la campagna aprendo le prenotazioni alle fasce di popolazione che attendono il vaccino, piuttosto che dedicarsi a completare per intero le fasce già aperte e stare dietro a coloro che ancora non si sono fatti avanti o non hanno potuto farlo (così va inteso il dispiegamento, da un mese a questa parte, di 22 unità mobili dell’esercito che hanno somministrato 9mila vaccini andando di casa in casa). Tuttavia la questione, a quanto si apprende, non sembra preoccupare troppo Figliuolo. Anzi. Iniziare ad aprirsi alla campagna di massa è l’indicazione che è già iniziata a trapelare nel corso della visita del Commissario in Friuli Venezia Giulia qualche giorno fa. «Quando verrà messa in sicurezza una massa critica di over 65 si aprirà a tutti in maniera parallela» ha spiegato. 

NUMERI

In verità i numeri, per quanto in crescita, non sembrano essere confortanti in tal senso. In base agli ultimi dati disponibili risalenti a 6 giorni fa, gli over80 che hanno ricevuto la prima dose sono l’81% (la seconda il 52%). Mentre i 70-79enni già vaccinati con una dose sono appena il 45%. Addirittura solo il 5,69% anche con il richiamo. Nonostante ciò, la mossa di alcune Regioni di spingersi in avanti e aprire le prenotazioni a fasce più ampie della popolazione, non è vista di cattivo occhio. Con cautela e sempre tenendo a mente che il focus deve restare su over70, over 80 e fragili, ben vengano i primi vaccini per i cinquantenni. Anche perché è l’unico modo per raggiungere il target di 500mila dosi al giorno fissato proprio per oggi dal Commissario. Un obiettivo che verosimilmente slitterà di qualche giorno, in attesa che oltre alle 2,2 milioni di dosi Pfizer in consegna alle regioni, ne arrivino in settimana altri 2,5 da AstraZeneca, Moderna e J&J (oltre ai 15 milioni attesi per maggio). 

Non è però detto che siano sufficienti. Ancora una volta prendiamo ad esempio il Lazio. Secondo lo scaglionamento elaborato dal Commissario, la Regione dal 29 aprile dovrebbe essere in grado di inoculare 50mila dosi ogni giorno. Tuttavia, come spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, per maggio «sono previste, a oggi, forniture pari a 1.202.770 vaccini». Con una semplice moltiplicazione (50mila per i 31 giorni del prossimo mese) ci si rende però conto che ne servirebbero 1.550.000, «ai quali si aggiungono circa 600mila dosi necessarie per effettuare i rischiami». 
 

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA