Uffizi, ritrovato capolavoro del '500 perduto da secoli. Schmidt: «L'abbiamo acquistato. Presto in mostra»

Giovedì 18 Febbraio 2021 di Laura Larcan
nella foto il quadro acquistato dagli Uffizi

Era un’opera ricordata nelle più antiche guide di Firenze, eppure era nota esclusivamente attraverso le descrizioni di alcune fonti storiche e alcuni disegni preparatori. Tanto illustre quanto sconosciuta, aveva fatto perdere le tracce da secoli. Persa nell'oblio di proprietari privati. Si tratta dell’Enigma di Omero, del maestro bolognese Bartolomeo Passerotti (1529-1592). C'è voluta un'intensa attività di ricerca, di ricostruzione storica, di studio di carte d'archivio, per arrivcare alla sua identificazione e all'acquisizione. Una storia che porta la firma degli Uffizi e della sua équipe di esperti.

L'opera, infatti, è stata acquisita dall'illustre Museo fiorentino che ora punta alla sua valorizzazione (resta top secret tutta la trattativa economica).

Ora diventerà uno dei protagonisti delle nuove sale di prossima apertura delle Gallerie (che aspettano con trepidazione di riaprire con l'entrata in zona gialla della regione). Soddisfatto il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt: «L’acquisto protegge il nostro patrimonio dalla dispersione, il libro appositamente pubblicato è prova dell’intensa attività di ricerca promossa dal museo». Un ritorno a casa, quello dell'Enigma di Omero del Passerotti che venne commissionato per il fiorentino Giovanni Battista Deti. 

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La storia

Il primo biografo del Passerotti è Raffaello Borghini, che nella sua opera Il Riposo (1584) riporta una scrupolosa descrizione del dipinto: “un quadro grande in tela di colorito gagliardo a olio, dove sono in una barca i marinari che propongono l’enigma a Omero, che è sul lito; e da altra parte è una zingana e nel viso d’Omero ha il Passerotto ritratto se stesso e vi si veggono naturalissime l’acque del mare et alcune conche marine et un cane che par vivo”. Secondo la testimonianza dello stesso Borghini, il quadro si trovava nel palazzo del letterato fiorentino Giovanni Battista Deti (1539-1607), collezionista e dilettante d’arte, nonché membro fondatore dell’Accademia della Crusca col soprannome di Sollo e autore, fra gli altri, del primo Vocabolario della Crusca.

Come è stato ritrovato

Nel 1677 Giovanni Cinelli ricorda il dipinto nel palazzo di famiglia del senatore fiorentino Carlo Torrigiani (1616-1684) in via Porta Rossa in casa, senza tuttavia riconoscervi la descrizione del Borghini e addirittura confondendo il soggetto rappresentato: un quadro “entrovi un Orfeo, che con la lira in mano trae alla riva dal mare una nave con cinque figure dentro, rapite dalla dolcezza ed armonia di quel suono, opera molto vaga”. Quindi dell’opera si smarriscono le tracce: negli studi moderni sul Passerotti, L’enigma di Omero era segnalato come perduto. Almeno fino ad oggi, quando il quadro è stato rintracciato proprio presso la famiglia dei discendenti di Carlo Torrigiani.

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