Turista muore colpito da una pietra di 15 chili alla basilica di Santa Croce. «Il fatto non sussiste», tutti assolti a Firenze

Il catalano Daniel Testor Schnell colpito alla testa: la famiglia ha avuto 2 milioni di risarcimento

Martedì 18 Aprile 2023 di Mauro Evangelisti
Turista muore colpito da una pietra di 15 chili alla basilica di Santa Croce. «Il fatto non sussiste», tutti assolti a Firenze

E' il 19 ottobre del 2017, Daniel Testor Schnell, catalano, è in vacanza a Firenze insieme alla moglie. Festeggiano l'anniversario di matrimonio. Nell'area di Barcellona lavora come manager di un importante hotel di una grande catena. Come migliaia di turisti ogni giorno, entra nella Basilica di Santa Croce, ed è lì che succede qualcosa di imprevedibile: un frammento di 15 chili di pietra serena si stacca dalla navata centrale, da una trentina di metri.

Lo colpisce alla testa e lo uccide. Sono le 14.30.

Di tutte le città che avrebbe potuto visitare con la moglie per l'anniversario di matrimonio Daniel Testor Schnell aveva scelto proprio Firenze; delle centinaia di monumenti aveva optato proprio per la Basilica di Santa Croce. E di tutti gli orari, di tutti gli attimi in cui è diviso un giorno, Daniel si trova nel punto esatto in cui cade il frammento proprio quando avviene il distacco.

Ma quella della sua morte non è solo una storia di enorme sfortuna, di un appuntamento senza senso con il destino. Immediatamente scatta l'inchiesta giudiziaria, per capire quanto abbia contribuito l'imperizia, l'incuria e l'incapacità di custodire la basilica da parte di chi ne aveva competenza e responsabilità. Vengono rinviati a giudizio in quattro, con l'accusa di omicidio colposo. Intanto, però, i familiari di Daniel Testor Schnell decidono di abbandonare il calvario di indagini e processi, non si costituiscono come parte civile e accettano un risarcimento di due milioni di euro.

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Oggi al Tribunale di Firenze l'ultimo atto. I quattro imputati sono stati tutti assolti «perché il fatto non sussiste». Sono tutti legati all'Opera di Santa Croce, l'istituzione che ha come finalità la conservazione e la manutenzione del monumento. L'accusa aveva invece chiesto pene (comunque lievi) che oscillavano tra i nove e i diciotto mesi di reclusione perché il monitoraggio delle condizioni della basilica non era stato adeguato. 

I quattro imputati assolti sono l'ex presidente dell'Opera di Santa Croce, la commercialista Irene Sanesi, in carica all'epoca dell'incidente, per cui era stata chiesta una condanna a nove mesi; Stefania Fuscagni, presidente in carica dal 2007 al 2015  (richiesta di condanna a un anno); l'ex segretario generale dell'Opera Giuseppe De Micheli (richiesta di un anno e sei mesi); il tecnico responsabile della sicurezza, il geometra Marco Pancani (richiesta di un anno e sei mesi).

Ha commentato Irene Sanesi: «C'è grande la soddisfazione per una sentenza che rende giustizia all'impegno dell'Opera di Santa Croce e di chi l'ha guidata privilegiando sempre la cura attenta del complesso monumentale, un patrimonio straordinario, luogo di accoglienza per visitatori che provengono da tutto il mondo. Il mio pensiero continua ad andare alla famiglia di Daniel Testor Schnell ed è vivo il dolore per quanto accaduto».

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Anche l'istituzione, l'Opera di Santa Croce, ha emesso un comunicato in cui esprime «soddisfazione per aver visto riconosciuto il valore del proprio impegno per la tutela del complesso monumentale. L'Ente ha posto la massima fiducia nell'accertamento della verità, garantendo all'autorità giudiziaria piena collaborazione e trasparenza. Il
giudizio di oggi conferma la correttezza di chi ha agito, nei vari ruoli, per la cura del patrimonio di Santa Croce e riconosce la rilevanza dell'attività sempre proficua dell'Opera». Secondo il comunicato l'incidente era assolutamente imprevedibile.  L'Opera di Santa Croce, «tra il 2002 e il 2022, ha destinato oltre 23 milioni di euro a interventi di restauro e di manutenzione, ordinaria e straordinaria».

Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA