Una truffa continua. una dopo l'altra. La Guardia di Finanza ha consentito la tassazione di profitti illeciti per 650mila euro a un 50enne ravennate accusato di essere un truffatore seriale.
LO SCENARIO
Le successive verifiche avevano evidenziato fin da subito uno scenario ben più ampio. Il 50enne del resto è accusato di avere ideato un sistema di truffe a catena ai danni di centinaia di ignari imprenditori o di padri di famiglia bisognosi di liquidità soprattutto durante l'emergenza da Covid19. Secondo le Fiamme Gialle, si presentava come rappresentante di organismi creati appositamente e la cui denominazione poteva confondersi con quella di note associazioni di categoria o di centri studi esistenti. Inoltre millantava frequentazioni con politici di primo piano. Una volta avuta la fiducia dei suoi interlocutori proponeva finanziamenti a fondo perduto o comunque agevolati, erogati dall'Unione Europea previo versamento anticipato di un corrispettivo tra i 600 ed i 1.200 euro come compenso per l'attività di consulenza. In alcuni casi avrebbe perfino fatto recapitare false comunicazioni da parte di fantomatici organismi dell'Unione Europea.
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Le truffe contestate si sarebbero consumate su tutto nazionale, in particolare nelle province di Alessandria, Asti, Bologna, Brescia, Campobasso, Caserta, Como, Cuneo, Ferrara, Forlì-Cesena, Frosinone, Isernia, Latina, Lodi, Milano, Modena, Napoli, Novara, Pavia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Salerno, Torino, Varese, Vercelli e Viterbo. Il 50enne deve rispondere di truffa aggravata e falsità materiale. Nel corso delle indagini sono state sequestrate le somme sui suoi conti per circa 24 mila euro.
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