È stata fissata per giovedì prossimo, 16 febbraio, l'autopsia nelle indagini sulla morte della 20enne Anna Bellisario, deceduta il 5 febbraio scorso dopo dieci giorni di coma per shock anafilattico provocato, stando all'ipotesi al vaglio, da tracce di latte, a cui era allergica, contenute in un tiramisù venduto come vegano.
L'autopsia dopo la morte per il tiramisù
Nel frattempo, proprio per effettuare l'autopsia e come garanzia per gli accertamenti, l'elenco degli indagati - per reati che vanno dall'omicidio colposo alla morte come conseguenza di altro reato, dalla frode nell'esercizio del commercio alla vendita di sostanze alimentari non genuine - si è allungato e conta ora una decina di nomi. Oltre ai primi quattro, ossia il titolare, un responsabile e due dipendenti della Glg, l'azienda produttrice del 'Tiramisun' con marchio Mascherpa, sono indagate anche altre tre persone, tra responsabili del fast food e di una società produttrice di una maionese che conteneva tracce di uova, a cui la ragazza era allergica ma in maniera molto minore rispetto alle proteine del latte. Indagate anche le società coinvolte per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
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