Guerriglia degli ultrà, stretta sulle trasferte: torna la tessera del tifoso. Ipotesi Daspo a vita

Convocati i vertici del calcio. Piantedosi: «Direttive molto rigorose»

Martedì 10 Gennaio 2023 di Cristiana Mangani
Tessera del tifoso, Daspo a vita e trasferte vietate: la stretta del Viminale dopo gli scontri tra i tifosi sull A1

Prolungamento del Daspo, il probabile ripristino della tessera del tifoso, trasferte vietate: il giorno dopo i violenti scontri sull’autostrada A1 tra ultrà del Napoli e della Roma, il Viminale annuncia provvedimenti ad hoc e piani di prevenzione particolarmente severi.

Le immagini della guerriglia che ha tenuto in ostaggio centinaia di persone hanno fatto salire il livello di allarme. Tanto da far dire al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Emaneremo direttive di particolare rigore. Darò istruzioni affinché si adottino provvedimenti improntati a criteri di massima precauzione. Molto è stato fatto in questi anni, tanto è vero che sempre meno episodi si verificano negli stadi. Gli ultrà si danno appuntamento in altri luoghi come è avvenuto domenica scorsa».

Il ministro ha le idee molto chiare in proposito. Quando era prefetto di Roma è intervenuto diverse volte per contenere le violenze degli ultrà. «L’attuale quadro normativo consente di adottare già dei provvedimenti restrittivi - spiega - e io stesso, in qualità di prefetto di Roma, ho preso provvedimenti interdittivi con alcune tifoserie. Siamo al lavoro con il capo della Polizia Lamberto Giannini. Domani incontrerò i vertici del calcio - annuncia -. Un incontro che è preludio a una prospettiva di rigore e serietà di questi fenomeni». Tra le ipotesi quella di arrivare a prolungare il Daspo all’infinito. «Non so se giuridicamente si può parlare di Daspo a vita - chiarisce Piantedosi - ma di sicuro posso assicurarvi che l’attuale sistema di norme consente di adottare provvedimenti adeguati».

I DOSSIER

Il prossimo fine settimana sarà un nuovo test, visto che si svolgerà un’altra partita a rischio disordini, quella Napoli-Juventus. Ed è per questo che la Direzione centrale della polizia di prevenzione, le Digos di tutta Italia e l’Osservatorio per lo sport, stanno già lavorando sui dossier che riguardano le frange più violente. «La grande sfida resta quella della sensibilizzazione della parte buona del mondo ultrà - evidenzia Paolo Cortis, presidente dell’Osservatorio nazionale -. Bisogna selezionare e colpire direttamente i responsabili. L’apparato normativo è buono, anche se ha i suoi tempi di applicazione. Si troverà la giusta linea da seguire».

Dopo il Far West sull’Autosole, attenzione massima alle partite del weekend, che presentano «elevati profili di rischio», a cominciare da Napoli-Juventus in programma venerdì prossimo al San Paolo. Una serie di prescrizioni sono state già disposte dall’Osservatorio, ma ora potrebbero essere inasprite alla luce degli scontri di domenica. L’organismo si riunisce ogni settimana. Lo ha fatto l’ultima volta mercoledì scorso, quando ha disposto una serie di determinazioni per le partite in programma. Sampdoria-Napoli era stata considerata a rischio ed è stata suggerita la vendita dei biglietti per i residenti in Campania solo per il settore ospiti e solo se sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Napoli. Prescrizioni che non hanno impedito gli scontri, tenuto anche conto che l’altra partita che due giorni fa ha creato problemi - Milan-Roma - non era stata ritenuta a rischio.

 

L’ELENCO

Si torna a parlare, poi, della possibilità di ripristinare la tessera del tifoso. Un provvedimento istituito diversi anni fa, passato tra polemiche e malumori, e scomparso da quando gli stadi sono stati riaperti dopo il lockdown legato alla pandemia. Un sistema che permetterebbe “di controllare” in maniera più efficace i tifosi raggiunti da Daspo evitando così che possano entrare negli stadi aggirando i controlli. Verrà anche rivalutata la posizione di tutti coloro ai quali è stato vietato l’accesso alle manifestazioni sportive: per molti ultrà, infatti, il provvedimento potrebbe essere scaduto (al momento può avere una durata di cinque anni, ma la media dei tifosi ha interdizioni per tre anni). Il Calcio Napoli, davanti alla nuova guerriglia, pur prendendo le distanze dai violenti, ha chiesto al ministro di non vietare le trasferte.

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Le scene di domenica, però, non sono andate giù agli esponenti del Governo e ai vertici sportivi e c’è da attendersi un segnale fermo, a cominciare dalla prossima riunione dell’Osservatorio: ci sarà una rivalutazione delle determinazioni trasmesse dopo la seduta del 4 gennaio con un probabile inasprimento delle prescrizioni fino al divieto di trasferta. Per Napoli-Juventus, nella riunione del 4 era stata suggerita la vendita dei biglietti per il settore ospiti «ai soli sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione della Juventus, ovunque residenti»; la vendita dei biglietti per settori diversi da quello ospiti ai residenti in Campania ed ai sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Napoli, ovunque residenti; incedibilità dei biglietti; implementazione del servizio di stewarding e dei controlli nelle attività di prefiltraggio e filtraggio, «con particolare riferimento alla corrispondenza delle generalità indicate sul biglietto e quelle dell’utilizzatore». Decisioni che, alla luce di quando successo sull’A1, potrebbero non essere più sufficienti.
 

Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA