Ieri sera l'attentato a Strasburgo. Questa mattina riunione straordinaria al Viminale del Comitato analisi strategica antiterrorismo (Casa) con i vertici di forze di polizia e servizi per fare il punto sullo stato della minaccia in Italia: in assenza di allarmi concreti è stato comunque deciso di invitare prefetti e questori ad «implementare al massimo i controlli preventivi in chiave antiterrorismo». Una circolare partirà a breve. Nel periodo natalizio vigilanza speciale sui luoghi che attraggono folle, come vie dello shopping, cerimonie religiose, oltre a palazzi istituzionali, sedi diplomatiche, Vaticano, stazioni, aeroporti.
Strasburgo, il padre della fidanzata del giornalista: «Antonio ferito alla testa da una pallottola»
Ieri sera l'attentato a Strasburgo. Questa mattina riunione straordinaria al Viminale del Comitato analisi strategica antiterrorismo (Casa) con i vertici di forze di polizia e servizi per fare il punto sullo stato della minaccia in Italia: in assenza di allarmi concreti è stato comunque deciso di invitare prefetti e questori ad «implementare al massimo i controlli preventivi in chiave antiterrorismo». Una circolare partirà a breve. Nel periodo natalizio vigilanza speciale sui luoghi che attraggono folle, come vie dello shopping, cerimonie religiose, oltre a palazzi istituzionali, sedi diplomatiche, Vaticano, stazioni, aeroporti.
Barriere saranno approntate per evitare lanci di veicoli sulla folla. Concentrazione verrà chiesta alle forze di polizia per cogliere tempestivamente situazioni di pericolo e non distrarsi nel controllo del territorio. Risale a pochi giorni fa la circolare del Comando generale dei carabinieri con l'invito a limitare l'uso dello smartphone per finalità non di servizio. «C'è - ha spiegato il ministro dell'Interno Matteo Salvini - una situazione di massima attenzione da nord a sud per tutti i radicalizzati, terroristi e gli estremisti di ritorno. Occorre individuare, ricercare, bloccare e arrestare con ogni mezzo: verificare chi entra e chi esce da un Paese. Questo non è un diritto ma un dovere per la difesa del territorio e dei confini».
Da parte sua, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha definito quello di Strasburgo «il campanello d'allarme di una minaccia che sappiamo essere immanente e che riguarda il nostro continente». Oggi, ha osservato, «l'Italia è un Paese sicuro», ma questo non vuol dire che vi sia un rischio zero. «I cittadini - ha aggiunto - non possono cambiare le loro abitudini, devono vivere e pretendere che le forze di sicurezza facciano al massimo la loro attività. Finora ci siamo riusciti». E sono diverse le operazioni antiterrorismo scattate nell'ultimo periodo. A Macomer (Nuoro) è stato arrestato un presunto lupo solitario libanese che progettava di avvelenare la rete idrica sarda. A Milano manette ad un egiziano che pianificava attentati in Italia.
Massiccio il ricorso allo strumento delle espulsioni «per motivi di sicurezza dello Stato»: quest'anno sono già 117. Nel corso della riunione del Casa - come accade sempre in questi casi - sono state analizzate le prime informazioni provenienti dagli uffici antiterrorismo francesi e verificati eventuali collegamenti con l'Italia dell'autore della strage, Cherif Chekatt: al momento sono stati esclusi. In passato, in diversi casi erano emersi legami tra stragisti e l'Italia, come nel caso del tunisino Anis Amri, che colpì al mercatino di Natale di Berlino e di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, l'attentatore del lungomare di Nizza. I contatti tra gli investigatori di Francia ed Italia continueranno ed alle autorità di Parigi è stato assicurato il massimo supporto per le indagini e la ricerca dell'attentatore.
Allerta massima ai valichi di frontiera, dopo il viaggio di Amri che, partito da Berlino, finì alla stazione di Sesto San Giovanni (Milano).
Strasburgo, allerta Natale e Capodanno: l'Italia innalza i controlli antiterrorismo
Mercoledì 12 Dicembre 2018
Sul fronte del rischio attentati le misure preventive sono già da tempo ai massimi livelli. Sorvegliati speciali i circa 135 foreign fighter che in qualche modo hanno avuto a che fare con l'Italia: 26 sono rientrati in Europa dal teatro siro-iracheno: di questi 12 sono tornati in Italia: 6 sono in carcere e 6 in libertà, ma tenuti sotto controllo. Occhi puntati sui radicalizzati, fenomeno che coinvolge molti giovani. Monitorato il web a caccia di adesioni e propaganda ai proclami jihadisti. E attenzione alla carceri, 'palestrà di tante radicalizzazioni: oltre 600 detenuti sono monitorati dal Dap.
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