Terremoto nelle Marche, dove la terra trema ancora.
Il sindaco di Pesaro scrive a Meloni e Acquaroli per richiedere lo stato di emergenza
Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha inviato oggi una lettera alla premier Giorgia Meloni e al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli per richiedere lo stato di emergenza. Lo ha annunciato lo stesso Ricci durante la seduta odierna del Consiglio comunale. «Sono stati giorni complicati e pieni di paura per la scossa dello scorso mercoledì - ha detto in aula -. Ma vi assicuro che in Comune c'è gente seria e nessuno ha sottovalutato il problema». Il sindaco ha tranquillizzato anche le mamme degli alunni della scuola Oliveri di via Confalonieri, presenti in assise: «Dobbiamo fidarci dei tecnici che hanno effettuato i sopralluoghi in questi giorni dopo le scosse - ha aggiunto -. Purtroppo il terremoto è un fenomeno impossibile da prevedere, di fronte al quale ci si sente disarmati. Siamo stati fortunati, perché se l'epicentro non fosse stato in mare sarebbe stata una tragedia. Per un'Amministrazione prendere decisioni in questo contesto è difficilissimo - ha sottolineato - ringrazio le forze dell'ordine, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e tutti coloro che si sono adoperati in queste ore di emergenza in primis l'assessore all'Operatività Enzo Belloni».
Lo stato di emergenza porterà «fondi da destinare alla città di Pesaro. I danni sono ingenti, in queste ore continuiamo a contarli». Poi ha invitato i consiglieri a «fare squadra. Lavoriamo insieme per ottenere le risorse necessarie per far fronte ai danni, nel pubblico e nel privato. Non abbassiamo il tono perché non dobbiamo far cadere nel dimenticatoio quello che è successo». Infine un aggiornamenti su via Luca Della Robbia e la ciminiera Molaroni: «la torre non risulta vincolata dalla Soprintendenza. Oggi abbiamo dato il via libera ai privati per intervenire. Da domani potrà essere smontata, non demolita. Speriamo che tra una decina di giorni le famiglie evacuate potranno rientrare nelle loro abitazioni».