Terapie intensive, allarme Sebastiani (Cnr): «Con questo trend +650 posti in 14 giorni»

Martedì 20 Luglio 2021
Terapie intensive, allarme Sebastiani (Cnr): «Con questo trend +650 posti in 14 giorni»

I positivi previsti per le prossime «due settimane, secondo una primissima stima complessiva, potrebbero tramutarsi, dopo i tempi medi tipici, in +650 nuovi posti occupati in terapia intensiva e 8.500 nei reparti ordinari».

Con il trend di crescita esponenziale dei positivi ai test molecolari da quasi un mese, con tempo di raddoppio degli incrementi pari a circa 6 giorni, e i dati dell'ultimo bollettino di sorveglianza integrata dell'Istituto Superiore di Sanità, che rivelano percentuali globali di ospedalizzazione all'8,4% e allo 0,64% in terapia intensiva, 

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<h2>Contagi, l'analisi matematica</h2>

Questa l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mauro Picone  del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac) che ha anche analizzato i casi Covid-19 tra i vaccinati e non e la mortalità tra luglio dello scorso anno e luglio di quest'anno nella fascia over 80. Il primo dato da evidenziare, spiega ancora Sebastiani, «è la percentuale di positivi negli over 80, vaccinati e non: non vaccinati 0.066%, vaccinati con 2 dosi 0.013%, cioè 1/5». Per i contagi e le ospedalizzazioni, sempre nella fascia degli over 80, se si è positivi «la frequenza di andare in ospedale è del 56% per chi non è vaccinato contro il 29% per chi ha invece ricevuto il ciclo completo di vaccinazione (fattore di riduzione 1/2); mentre se si è positivi, la frequenza di andare in terapia intensiva è del 16% negli over 80 non vaccinati contro l'1% dei vaccinati over 80 completi (fattore di riduzione 1/16).

 

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La frequenza di decesso è del 49% negli over 80 non vaccinati contro l'11% dei vaccinati over 80 con 2 dosi (fattore di riduzione 1/5)», dice Sebastiani. «Quindi in totale, per gli over 80 vaccinati completi - spiega Sebastiani - la frequenza di ospedalizzazione si riduce, rispetto ai non vaccinati, di un fattore 10; la frequenza di andare in terapia intensiva si riduce a 1/80; la frequenza di decessi si abbatte di un fattore 25». Deve essere interpretato correttamente il fatto che, tra gli over 80 positivi, «la percentuale di non vaccinati è del 35.7% e dei vaccinati con due dosi del 57.5%. Questo è il noto paradosso di Simpson, dovuto al fatto che la percentuale di vaccinati tra gli over 80 è molto alta (84%)».

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Sebastiani ha analizzato anche la fascia 12-39. In questa fascia «la percentuale di positivi tra i non vaccinati è 0,1%, dei vaccinati completamente 0,33%, cioè 1/3; la frequenza di ospedalizzazione si abbatte di un fattore 25». Per quanto riguarda la letalità apparente, comparata tra questa ultima settimana di luglio e lo stesso periodo dello scorso anno, siamo a 0,5% contro 7,1%, con un abbattimento di 14 volte, ma questo valore si riduce di un fattore 3-5 se si tiene conto dell'alta percentuale di positivi non registrati di un anno fa.

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