Cosenza, fratelli "coltelli": tenta di uccidere il parente lanciandogli una bombola del gas infiammata

Sabato 28 Novembre 2020
Cosenza, fratelli "coltelli": tenta di uccidere il parente lanciandogli una bombola del gas infiammata

Quando si dice "fratelli coltelli", oppure "parenti serpenti". L'amore fraterno, insomma, non era di casa in un condominio di Zumpano, località in provincia di Cosenza, dove due un uomo ha dato fuoco ad una bombola del gas di 15 chili per lanciarla (dal secondo piano) contro il fratello per strada con l'intento di ucciderlo. Si sono presi un grosso spavento i condomini che hanno chiamato i carabinieri delle Stazioni di Cosenza Centro e Celico.

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E' stato così arrestato un 55enne di Zumpano, accusato di tentato omicidio aggravato.

Il fatti risalgono al 15 novembre scorso, quando i carabinieri di Celico sono intervenuti, insieme ad una squadra dei vigili del fuoco, in un condominio di Zumpano dove era stata segnalata la presenza di una bombola del gas pericolosa per l'incolumità pubblica. I militari hanno trovato la bombola del peso di 15 chili che aveva danneggiato il montante di un'autovettura parcheggiata.

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Il proprietario del veicolo, in evidente stato di shock, ha riferito ai militari che poco prima, mentre era intento ad aprire la saracinesca del garage, aveva visto il fratello che, dal balcone di casa al secondo piano della palazzina, allentare la bombola, dargli fuoco e lanciarla contro di lui nel tentativo di ucciderlo. L'uomo si è poi allontanato velocemente da casa in compagnia della moglie e della figlia. I carabinieri hanno accertato che i rapporti tra i due fratelli erano da tempo deteriorati e degenerati in vicende giudiziarie non ancora definite.

Inoltre, insieme ai vigili del fuoco, sono stati fatti accertamenti per ricostruire la dinamica dell'accaduto e stabilire la potenzialità lesiva dell'arma adoperata, stabilendo che la bombola accesa scagliata da un'altezza così rilevante avrebbe potuto cagionare la morte di un uomo con il suo peso o addirittura una deflagrazione. La ricostruzione dell'uomo è stata suffragata anche dalle riprese dell'impianto di videosorveglianza.

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