Tempest, il caccia invisibile che sostituirà l'Eurofighter. Accordo fra Gran Bretagna, Italia e Giappone. Dove sarà costruito

Progetto che ora si unirà a quello del bimotore supersonico Bae Systems Tempest annunciato dalla Gran Bretagna nel 2018 a cui si è aggiunta l'Italia

Venerdì 9 Dicembre 2022 di Paolo Ricci Bitti
Tempest, il caccia invisibile che sostituirà l'Eurofighter. Accordo fra Gran Bretagna, Italia e Giappone. Dove sarà costruito

Si chiamerà Tempest e sarà il cacciabombardiere di sesta generazione che affiancherà l'F-35 e sostituirà l'Eurofighter Typhoon: dal Tifone alla Tempesta, insomma. Fatti i conti tra i tribolati scenari internazionali attuali e quelli prossimi venturi e con bilanci per i quali sarà sempre più difficile destinare fondi agli armamenti, l'Italia e la Gran Bretagna hanno deciso di allearsi con il Giappone che già stava progettando il jet F-X con caratteristiche stealth, l'invisibilità ai radar.

Progetto che ora si unirà a quello del bimotore supersonico Bae Systems Tempest annunciato dalla Gran Bretagna nel 2018 a cui si è aggiunta l'Italia nell'anno seguente. Fra i partner anche la Svezia e il consorzio europeo Mbda a trazione francese. I primi costi per l'Italia sono stimati in sei miliardi di euro (quota iniziale di investimento).

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Tempest, ritorno all'era pre F-35

Un ritorno all'era pre F-35, in altre parole, con la speranza che il programma Tempest gestito in casa, in Europa, non subisca i ritardi e soprattutto il mostruoso aumento dei costi legati al caccia multiruolo americano di 5a generazione frutto di un progetto originato solo negli Stati Uniti, poi affiancati dalla britannica Bae Systems, al quale partner, in particolare paesi della Nato, si sono aggiunti con il ruolo di finanziatori, di produttori di parti del velivolo e, soprattutto, di compratori.  Si tratta di Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Turchia, Canada, Australia, Norvegia e Danimarca.

 

In particolare per l'Italia, in base all'accordo che risale al 1998, è Leonardo a costruire le ali dell’F-35 (versione A) e ad assemblarle alle fusoliere in arrivo dagli Stati Uniti e prodotte dalla Lockheed Martin. Un meccanismo che punta ad attenuare la spesa per questi velivoli creando posti di lavoro nei paesi alleati e acquirenti dei jet:  in Italia, che alla fine della fornitura avrà in linea 90 F-35  sono coinvolti stabilimenti a Cameri, Foggia, Nola, Venegono Superiore e Torino-Caselle. Ogni velivolo costa mediamente 100 milioni di euro. Il confronto fra spesa e benifici per l'occupazione non è tuttavia possibile da sostenere se i costi dei jet sono divenuti assai più alti rispetto alle previsioni iniziali: l'F-35 è stato definito sempre dal Sole 24 Ore l'aereo più costoso del mondo. E di posti di lavoro se ne calcolano poco più di 2mila.

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Quella per il Tempest, che sarà pilotabile anche da remoto come un drone e che non sarà bisonico come l'Eurofighter nato negli anni Ottanta, viene ad ogni modo definita un'alleanza «senza precedenti» nel settore della difesa quella per lo sviluppo e la costruzione del caccia del futuro, un jet supersonico  destinato a sostituire l'attuale Eurofighter Typhoon frutto della collaborazione tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna così come quella per il Tornado vedeva insieme Germania, Italia e Gran Bretagna: il nuovo aereo da combattimento e dovrebbe essere operativo nel 2035, con l'avvio della fase di sviluppo nel 2024. Lo ha annunciato il premier britannico Rishi Sunak, confermando le recenti indiscrezioni dei media internazionali. «La sicurezza del Regno Unito, sia oggi sia per le generazioni future, sarà sempre di primaria importanza per questo Governo. È per questo che dobbiamo rimanere all'avanguardia nei progressi della tecnologia della difesa, superando e sconfiggendo coloro che cercano di farci del male»: lo ha detto il premier britannico, Rishi Sunak, commentando lo storico accordo di collaborazione tra l'Italia, il Regno Unito e il Giappone per lo sviluppo e la costruzione del Tempest, il caccia supersonico di sesta generazione.

Da notare che nei cieli europei si affiancheranno sia il Tempest sia il (per ora c'è solo l'acronimo) Fcas ovvero Future Combat Air System, per il quale si sono accordati giusto il mese scorso  Germania, Francia e Spagna, a meno che non si arrivi, ma per ora non se ne parla proprio, ad un ulteriore accordo per non saturare il mercato. 

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La nota dei Governi

«Come leader di Italia, Giappone e Regno Unito, siamo impegnati a sostenere l'ordine internazionale basato sulle regole, libero e aperto, che è più importante che mai in un momento in cui questi principi sono contestati e le minacce e le aggressioni sono in aumento. Poiché la difesa della nostra democrazia, della nostra economia e della nostra sicurezza e la protezione della stabilità regionale sono sempre più importanti, abbiamo bisogno di forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una credibile capacità di deterrenza»: affermano in un comunicato congiunto la presidente del consiglio Giorgia Meloni, il premier britannico Rishi Sunak e quello giapponese Fumio Kishida.

«Le nostre tre nazioni hanno relazioni strette e di lunga data, basate sui valori condivisi di libertà, democrazia, diritti umani e Stato di diritto. Oggi stiamo compiendo il passo successivo nel rafforzamento della nostra partnership trilaterale. Annunciamo il Global Combat Air Programme (Gcap), un ambizioso progetto per lo sviluppo di un aereo da combattimento di nuova generazione entro il 2035», proseguono i tre leader.

«Attraverso il Gcap, ci baseremo sulle nostre relazioni di lunga data in materia di difesa. Il Gcap accelererà la nostra capacità militare avanzata e il nostro vantaggio tecnologico. Approfondirà la cooperazione nel campo della difesa, la collaborazione scientifica e tecnologica, le catene di fornitura integrate e rafforzerà ulteriormente la nostra base industriale della difesa - sottolineano -. Questo programma produrrà benefici economici e industriali più ampi, sostenendo l'occupazione e i mezzi di sussistenza in Italia, Giappone e Regno Unito. Attirerà investimenti in ricerca e sviluppo nella progettazione digitale e nei processi di produzione avanzati. Fornirà opportunità per la nostra prossima generazione di ingegneri e tecnici altamente qualificati. Lavorando insieme in uno spirito di partnership paritaria, condividiamo i costi e i benefici di questo investimento nelle nostre persone e nelle nostre tecnologie. È importante notare che il programma sosterrà la capacità sovrana di tutti e tre i Paesi di progettare, fornire e aggiornare capacità aeree da combattimento all'avanguardia, anche in futuro».

«Questo programma è stato progettato tenendo conto dei nostri alleati e partner. La futura interoperabilità con gli Stati Uniti, con la Nato e con i nostri partner in Europa, nell'Indo-Pacifico e a livello globale si riflette nel nome che abbiamo scelto per il nostro programma. Questo concetto sarà al centro del suo sviluppo - concludono -. Condividiamo l'ambizione che questo velivolo sia il fulcro di un più ampio sistema aereo da combattimento che funzionerà in più ambiti. La nostra speranza è che il Global Combat Air Programme, e attraverso di esso il nostro partenariato di capacità, sia una pietra miliare della sicurezza globale, della stabilità e della prosperità nei prossimi decenni».

Il progetto parallelo in Europa

L'intesa per il Tempest arriva dopo che il mese scorso Germania, Francia e Spagna hanno raggiunto «un accordo politico» dopo tante turbolenze sul progetto Fcas - Future Combat Air System, che a questo punto si conferma un piano parallelo tutto targato Ue, trattandosi della creazione di un sistema di caccia multiruolo di nuova generazione che punta anch'esso a sostituire almeno parzialmente gli attuali aerei da combattimento, come gli Eurofighter, a partire dal 2040. Il progetto Fcas non riguarda solo jet ma un intero sistema di velivoli, sia mezzi con equipaggio che droni senza pilota, che lavorano insieme per il combattimento e la ricognizione. Nato nel 2017 da un'intesa tra Angela Merkel ed Emmanuel Macron, il progetto Fcas si era fermato a più riprese, soprattutto a causa di disaccordi nella pianificazione e nella progettualità tra Airbus e Dassault. La Spagna è subentrata nel 2019.

La nota di Leonardo

“La decisione dei governi di rafforzare la collaborazione con un programma così strategico come il Global Combat Air Programme - sottolinea Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo - è la testimonianza di un modello di cooperazione tra i tre Paesi efficace e promettente. Siamo di fronte a uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio e difesa che garantirà l'autonomia tecnologica dei Paesi coinvolti e fornirà alle Forze Armate prestazioni e capacità operative senza precedenti. Il Global Combat Air Programme agirà anche da volano di sviluppo per l’industria nazionale nei decenni a venire, a beneficio delle future generazioni. Grazie alla nostra forte presenza nel Regno Unito, Leonardo rappresenta nel programma due delle nazioni partner, ovvero l'Italia e il Regno Unito”.

“Le nostre industrie - aggiunge Lucio Valerio Cioffi, Direttore Generale di Leonardo - grazie alle esperienze che matureranno nel programma – con autonomia tecnologica e libertà di modifica -, potranno consolidare la propria leadership in ottica di collaborazione nel contesto europeo e in quello internazionale. Il programma genererà benefici tecnologici, economici e sociali a lungo termine per i tre Paesi e, allo stesso tempo, crescita sostenibile e competitività per le industrie, non solo del comparto ma di tutto l’ecosistema dell’innovazione”. Le grandi collaborazioni europee ed internazionali sono parte del Dna di Leonardo che è presente nei principali programmi del settore, tra cui l’Eurofighter Typhoon, l’F-35 o l’Eurodrone solo per citare i più recenti. 2 L’ambizione nazionale è quella di sviluppare un vero e proprio modello innovativo di collaborazione tra Difesa e industria che possa rappresentare un punto di riferimento per i programmi futuri. In una visione sistemica, le aree tecnologiche spaziano dall'aeronautica all’elettronica, dal cyber spazio alla gestione di potenza, facendo leva sull'intelligenza artificiale, sul big data analytics, sull'informatica quantistica, sul digital twin, sulla cyber sicurezza e sull’integrazione tra piattaforme, con o senza pilota. 

La nota di Mbda

Lorenzo Mariani, amministratore delegato di Mbda Italia ed Executive Sales and Business Development Director Mbda ha dichiarato: “Mbda ha accolto con grande soddisfazione l’accordo trilaterale tra Italia, UK e Giappone per il programma di collaborazione  Global Combat Air Programme,  relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio. Il programma ci traghetterà nel futuro della Difesa per offrire al mercato nuove prestazioni all'avanguardia e noi in Mbda siamo pronti ad affrontare questa sfida tecnologica con tutto il know-how e le competenze accresciute e rafforzate nel corso degli anni e grazie alla capacità di cooperare trans-nazionalmente. Questo ci consente di mettere a fattor comune il meglio di ognuna delle componenti della nostra azienda e delle altre aziende nazionali coinvolte nel programma”.

La nota di Elettronica

Enzo Benigni, presidente e ceo di Elettronica: “Partendo da una rilevante esperienza collaborativa in qualità di co-design per l’electronic warfare dell’EFA Typhoon Fighter, Elettronica porterà nel progetto GCAP (GLOBAL COMBAT AIR PROGRAMME) una solida maturità ingegneristica e sistemistica, fondamentale in un contesto in cui la sfida dell’electronic warfare è molto complessa e strategica. Il programma GCAP è destinato a rivoluzionare le capacità tecnologiche delle industrie, il futuro della difesa elettronica in Europa e il modo in cui finora si è operato negli scenari operativi militari, dove saranno valorizzate le capacità di interoperabilità, la connettività di rete, la superiorità delle informazioni allo scopo di alimentare una profonda integrazione nell’ambito della piattaforma principale e tra varie piattaforme pilotate e non. Di questi aspetti nello specifico si occuperà il dominio ISANKE & ICS (Integrated Sensing And Non Kinetic Effects & Integrated Communication System) di cui Elettronica sarà campione nazionale nell’EW, nell’ambito di una collaborazione internazionale che coinvolge Leonardo e Mitsubishi Electronic Company, con l’ambizione di generare e preservare una solida sovranità tecnologica”.

Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA