Taxi, ora indaga l’Antitrust: avviati accertamenti sulle auto in servizio, sui tassametri e sull’utilizzo del Pos

Ieri i sindacati hanno incontrato il governo: gelo sulla proposta della doppia licenza

Martedì 1 Agosto 2023 di Jacopo Orsini
Taxi, ora indaga l’Antitrust: avviati accertamenti sulle auto in servizio, sui tassametri e sull’utilizzo del Pos

Governo pronto a intervenire per aumentare i taxi in circolazione.

Le immagini delle lunghe file di persone in attesa viste nelle grandi città italiane e la cronica mancanza di auto bianche registrata soprattutto negli ultimi tempi, anche per il forte aumento delle presenze turistiche, fa scattare intanto l’intervento dell’Antitrust. Nell’estate degli stranieri lasciati sempre più a lungo in attesa di un’auto o al telefono nella disperata ricerca di un passaggio, anche il Garante vuole capire dunque cosa non funziona nel sistema. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, mentre il governo annuncia una soluzione «equa e trasparente» per cercare di risolvere un problema annoso, ha avviato infatti «un’attività di verifica nel settore sulla base delle criticità che si riscontrano a Roma, Milano e Napoli e che creano pesanti disservizi per l’utenza: dai tempi di attesa, all’uso del tassametro, dall’accettazione dei pagamenti elettronici alla corretta funzionalità dei pos».

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LE RICHIESTE

«L’obiettivo - ha spiegato l’Authority - è quello di far luce sul sistema delle licenze “a numero chiuso” che ostacola il corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali e il prodursi dei conseguenti benefici in termini di soddisfazione della domanda e di qualità del servizio». Più in dettaglio, l’Autorità ha chiesto informazioni sul numero di vetture in servizio per turno, sulle corse effettuate per vettura, sulle assenze, sul tempo di attesa, sulle richieste inevase, e anche sui dati inviati alle amministrazioni comunali o da queste richiesti per adempiere gli obblighi di verifica della qualità del servizio reso.

Ma non c’è solo questo sotto la lente dell’autorità. Non si tratta infatti solo di poche auto a disposizione di turisti e cittadini. Ci sono anche l’utilizzo del tassametro e soprattutto le difficoltà riscontrate tante volte dai clienti nel pagare con le carte di credito. Venendo ai profili che riguardano la «tutela del consumatore», l’Antitrust intende infatti «approfondire il ruolo delle cooperative e delle società di radiotaxi nel garantire corrette modalità di erogazione del servizio. Sono state quindi richieste informazioni - continua l’Autorità - finalizzate ad accertare come, in concreto, le cooperative verifichino la diligente prestazione del servizio agli utenti da parte dei tassisti aderenti». Il riferimento è in particolare «all’uso del tassametro, alla corretta funzionalità dei Pos e all’accettazione dei pagamenti elettronici». In base alle informazioni raccolte, conclude l’Autorità, si valuteranno «eventuali iniziative a tutela del mercato e dei consumatori». 

IL CONFRONTO

L’intervento del garante della concorrenza ha scatenato la reazione dei tassisti che l’hanno definita «una vera e propria polpetta avvelenata, lanciata a poche ore dall’incontro tra governo e rappresentanze di categoria, per rendere torbido il confronto». L’annuncio dell’indagine è arrivato ieri poco prima della riunione del tavolo sul settore con i ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Il governo nei prossimi giorni intende affrontare «il problema del servizio taxi con una soluzione improntata all’efficienza e a trasparenza nei confronti del cittadino, all’equità per i tassisti e al rispetto delle regole del mercato», ha sottolineato Palazzo Chigi. Al tavolo Urso e Salvini hanno prospettato misure come la possibilità per i Comuni di rilasciare, entro un termine predeterminato, una licenza aggiuntiva a ciascun titolare che ne faccia richiesta e che abbia i requisiti previsti a legislazione vigente. Si studia anche la concessione di licenze aggiuntive provvisorie per affrontare i picchi della domanda legati ai grandi eventi e la semplificazione del meccanismo delle doppie guide. Per quanto riguarda le licenze aggiuntive, dovranno essere valorizzate entro sei mesi dal loro rilascio o dandole in gestione o vendendole oppure conferendole a una cooperativa. Le licenze non utilizzate o non cedute tornano nella disponibilità del Comune che le ha rilasciate. 

LA SOLUZIONE

Il governo precisa comunque che si tratta di una soluzione ancora allo studio - oggi se ne discuterà anche con i Comuni - sulla quale sono in corso verifiche. «Su alcuni punti la necessità di accelerare mi pare condivisa», mentre sull’ipotizzato raddoppio della licenza «è necessario un supplemento di riflessione», ha detto Salvini al tavolo. Contrarie comunque le associazioni dei tassisti. «La proposta della concessione di una doppia licenza non ha trovato consenso tra i rappresentanti presenti in audizione», hanno scritto le organizzazioni sindacali. «Raddoppiare il numero delle licenze non serve quando il lavoro è fermo», aggiunge la Cgil. L’esecutivo infine ipotizza anche agevolazioni maggiorate per l’acquisto di vetture elettriche o ibride da destinare alle nuove licenze o a chi intende sostituire il taxi.

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 17:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA