Suicida a 24 anni per la falsa fidanzata online, il papà di Daniele: «La vita di mio figlio valutata 825 euro»

Il padre del ragazzo perseguitato aveva scoperto tutto dopo la morte del giovane. «Il mio dolore non se ne andrà mai via»

Domenica 6 Novembre 2022 di Mauro Evangelisti
Daniele suicida a 24 anni per la falsa fidanzata online, il papà: «La vita di mio figlio valutata 825 euro»

Non si è arreso il padre di Daniele. Ha indagato a lungo per capire le ragioni del suicidio del figlio. E quando il giudice ha assolto l’uomo che per un anno aveva ingannato Daniele, ha spiegato in una intervista alla cronaca forlivese del Carlino: «La vita di mio figlio non può valere solo 825 euro».

Era stata l’unica conseguenza giudiziaria per il pensionato forlimpopolese: una sanzione in seguito al decreto di condanna per sostituzione di persona. Ieri Roberto, il padre di Daniele, nel commentare il suicidio dell’uomo che aveva ingannato il figlio, rischiava di essere tradito dai pensieri cattivi che si sarebbero trasformati in frasi intrise di senso di vendetta.

Roberto ha fatto attenzione, ha mantenuto i nervi saldi, ha parlato il meno possibile, ha misurato le parole: «Non me la sento di parlare di ciò che è successo. Non vorrei che ciò che dico ora venisse travisato. L’unica cosa che posso affermare è che noi rimaniamo sulle nostre convinzioni. Su quelle che avevo, su quelle che ho, su quelle che continuerò ad avere, non mi sento di cambiarle. Ognuno faccia le proprie deduzioni».

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Non è il giorno delle accuse per il padre di Daniele, non è il giorno della rivalsa. Anche perché nessuno potrà mai restituirgli suo figlio. «Restiamo chiusi nel nostro dolore, un dolore che resterà per sempre». Non se ne andrà mai via, come il ricordo della lettera di addio che Daniele ha lasciato prima di togliersi la vita, un anno fa, in cui si rivolgeva al fratellino e lo invitava a non commettere i suoi stessi errori. «Io soffrivo molto ed è per questo che ho fatto quello che ho fatto. Io ho sbagliato tutto, non ho mai avuto un amico, una ragazza. Sono stato solo tutta la mia vita. Tu devi avere tanti amici, tante ragazze. Trattale sempre con rispetto». Ai genitori: «Ciao pa’, ma’ anche se non l’ho mai detto vi voglio un mare di bene». 

 

Diventa difficile raccontare questa storia, si rischia di scivolare nei luoghi comuni, ma è giusto ricordare che Daniele aveva forse un disagio dentro, ma all’esterno era un ragazzo molto bello, atletico, praticava pugilato, non rispettava i canoni, per quanto stupidi, che ti attendi dal protagonista di questa storia. Se non fosse caduto nel buco nero dell’inganno crudele, prima o poi, avrebbe trovato un percorso, un equilibrio e una ragazza che lo avrebbe amato. Roberto, il padre di Daniele, nella soffitta che il figlio aveva allestito a palestra, non ha ancora tolto la corda usata per il suicidio. 

L’ha mostrata nel servizio della trasmissione televisiva Le Iene, agli inviati Matteo Viviani e Marco Fubini, proprio perché sente che anche quello è un modo per non dimenticare. E lui, l’anziano di Forlimpopoli che ieri si è tolto la vita, come aveva giustificato le sue azioni? Prima era fuggito, aveva scagliato la carrozzina della madre contro il giornalista, poi aveva scelto di parlare senza telecamere consegnando alcune frasi sconnesse: «È stato uno scherzo, va bene? Durato più di un anno. Perché i genitori non vanno a rompere i coglioni da un’altra parte?». L’ultima frase cattiva, poi ieri il sipario.

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 08:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA