Violentata nella stazione Circumvesuviana, il 18enne Alessandro torna in libertà

Venerdì 22 Marzo 2019
Violentata nella stazione Circumvesuviana, il 18enne Alessandro torna in libertà

Fu trovata in stato di choc su una panchina della stazione della Circumvesuviana, a San Giorgio a Cremano. Medicata in ospedale, raccontò alla Polizia di essere stata bloccata in un ascensore da tre giovani, che le avevano usato violenza. Abusi ripresi anche da una telecamera di sorveglianza che era puntata proprio sull'ascensore. L'inchiesta sullo stupro denunciato dalla 24enne il 5 marzo scorso vede ora tornare libero Alessandro Sbrescia, 18 anni, uno dei tre giovani fermati dopo poche ore dalla Polizia: lo ha deciso il tribunale del Riesame di Napoli, ottava sezione penale. 

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Non si conoscono ancora le motivazioni della decisione; per gli altri due fermati il Riesame si pronuncerà la prossima settimana. Gli indagati - oltre Sbrescia i 19enni Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino, tutti residenti a Portici - sono accusati di violenza sessuale di gruppo. Hanno ammesso i rapporti sostenendo però che la 24enne fosse consenziente. Una tesi respinta in prima istanza dal gip Valeria Montesarchio, che ha convalidato il fermo di polizia ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre. Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Napoli stanno cercando di fare piena luce su quanto accaduto quella sera ma anche sull'episodio «precursore» di tre settimane prima.

La vittima infatti ha raccontato di un precedente tentativo di violenza, fallito: secondo quanto si è appreso anche in quell'occasione i tre (non è ancora chiaro se ci fossero anche altri giovani) avrebbero cercato di avere un esplicito approccio di natura sessuale con la vittima e con una sua amica. Stamane, davanti al Riesame, i legali di Sbrescia, Eduardo Izzo e Giuseppina Rendina, ci sarebbero alcune contraddizioni tra il racconto della vittima e i videogrammi estrapolati dalle telecamere installate all'interno della stazione che hanno ripreso alcune fasi immediatamente precedenti alla contestata violenza: le contraddizioni riguarderebbero principalmente il momento dell'ingresso in ascensore, che non sarebbe stato determinato da un'azione di forza.

Alla luce di queste circostanze la difesa di Sbrescia ne ha chiesto la scarcerazione.
Bisognerà attendere qualche settimana per capire se il Tribunale della Libertà abbia effettivamente accolto i rilievi della difesa o se le ragioni dell'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare siano altre. Solo dopo il deposito delle motivazioni del Riesame la procura potrà decidere se impugnare il provvedimento in Cassazione.

Ultimo aggiornamento: 19:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA