Spostamenti fra le Regioni, Cdm alle 15: nel nuovo decreto stop fino al 5 marzo

Venerdì 12 Febbraio 2021 di Diodato Pirone
Spostamenti fra Regioni, Cdm alle 15: nel nuovo decreto stop fino al 5 marzo

Sul fronte della pandemia sono in arrivo molte novità, quasi tutte negative. La circolazione del virus, infatti, ha ripreso a correre. L'indice Rt sta salendo e alcune Regioni torneranno in arancione. In Europa la situazione è persino peggiore della nostra, con la Germania che ha deciso di prolungare il lockdown fino al 7 marzo e il Portogallo - che a Natale ha lasciato la piena libertà di movimento - che ha gli ospedali pieni e ieri ha accettato il soccorso di squadre di medici stranieri perché in alcune città il sistema sanitario sta collassando. E' bene ricordarsi dunque che stare in zona gialla non significa che si possono allentare le precauzioni.

Ma andiamo con ordine.

Cdm alle 15 per nuovo decreto


È stato convocato alle 15, a quanto si apprende, il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto anti-Covid. Il provvedimento, con ogni probabilità, prorogherà fino al 5 marzo il blocco degli spostamenti tra Regioni.

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Spostamenti vietati fino al 5 marzo

Oggi il divieto di spostamento fra le Regioni sarà dunque prorogato al 5 marzo. Tecnicamente la cosa avverrà con un decreto legge che sarà emanato dal governo Conte in accordo con il presidente incaricato Mario Draghi. Il decreto è stato chiesto dalle stesse Regioni perché in alcune aree italiane sta circolando il Sars-Cov-2 nella versione della variante inglese che è molto più contagiosa dell'originale. Bisogna fare di tutto perché i focolai della variante si spengano o vengano tenuti sotto controllo altrimenti presto gli ospedali torneranno a riempirsi nonostante la campagna vaccinale in corso. Va detto che si possono superare i confini regionali per motivi di lavoro e di salute e per raggiungere una seconda casa dimostrando che è di prprietà oppure che si è pagato l'affitto.

E le palestre e le piscine?

 

Per ora i luoghi destinati alle attività sportive restano chiusi anch'essi fino al 5 marzo come fissato dal governo Conte. Sarà il nuovo governo, dunque, a prendere in mano il dossier e a decidere cosa fare sia sul fronte degli spostamenti che su quello delle palestre e delle piscine sulla base dell'andamento dei contagi nei prossimi 15 giorni.

I colori delle Regioni

Oggi la cabina di regia definirà le nuove schede regionali poi sarà il ministero della Sanità ad assegnare le nuove fasce per ogni Regione. Si sa che in alcune Regioni l'indice di Rt, cioè quello della diffusione del virus, sale ma si mantiene sotto quota 1. E' il caso del Lazio che dovrebbe rimanere in fascia gialla. Oltre quota 1 dovrebbero trovarsi sia Abruzzo che Toscana che potrebbero tornare in fascia arancione. Anche in Campania si registra una impennata di contagi anche se le terapie intensive sono occupate solo per un sesto dei posti disponibili. Ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha chiesto misure restrittive almeno per i week end in modo da attenuare la diffusione del contagio.  Vedremo cosa decideranno le autorità nazionali.  Abruzzo e Toscana, dunque, con ogni probabilità andranno ad aggiungersi a Sicilia, Umbria e provincia di Bolzano. Queste ultime due aree in realtà hanno scelto di propria volontà di porsi in zona rossa (per l'Umbria la provincia di Perugia e alcuni comuni di quella di Terni) per via dell'alto numero dei contagi o per la presenza della variante inglese. In zona rossa sono anche alcuni comuni del Molise.

 Fino al 5 marzo sarà vietato spostarsi tra una regione e l’altra, anche tra quelle gialle. Il decreto legge, che proroga l’attuale divieto in scadenza il 15 febbraio, sarà approvato oggi da un consiglio dei ministri straordinario che, salvo imprevisti, concretizzerà la misura sostenuta dai ministri Francesco Boccia (Affari regionali) e Roberto Speranza (Salute). È stato anche sentito il presidente incaricato Mario Draghi, perché sarebbe staro poco accettabile, da punto di vista istituzionale, approvare un decreto così importante da parte di un governo uscente. Non farlo, però, causerebbe un vuoto normativo, perché il divieto in vigore scade domenica e, dunque, si rischia la corsa ai viaggi con effetti devastanti per la trasmissione del virus.


Richieste

E sono state le stesse Regioni a chiedere la proroga del provvedimento perché, in una fase delicata dell’epidemia caratterizzata dalla diffusione delle varianti a macchia di leopardo e dalla campagna vaccinale che sta entrando nella fase più importante, bisogna limitare ogni fattore di rischio. Ieri mattina la Conferenza delle Regioni, presieduta dal governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si è riunita e ha adottato una linea comune. La spiega lo stesso Bonaccini: «L’orientamento della Conferenza delle Regioni è di richiedere di prorogare il decreto che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla. Nelle prossime ore comunicherò tale orientamento al ministro Boccia che aveva chiesto il nostro parere nel corso dell’ultima Conferenza Stato-Regioni, oltre che al presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. Al nuovo Governo chiederemo poi un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare le possibili e graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione». I governatori propongono di valutare possibili e graduali riaperture per cinema, palestre e teatri, sia pure con ingressi contingentati. Si sceglie il 5 marzo perché consente di uniformare tutti i provvedimenti sul Covid, visto che in quella data scade anche il Dpcm in vigore e dunque il governo Draghi dal 6 marzo potrà sviluppare la nuova strategia sul fronte del contrasto dell’epidemia. Boccia conferma che si va verso l’allineamento «di tutte le scadenze relative alle misure restrittive per l’emergenza Covid-19». Speranza: «Apprezzo la posizione di prudenza espressa dalle Regioni sulla proroga del divieto di spostamenti. Le varianti rendono il virus ancora più insidioso ed è importante mantenere alta l’attenzione».


Pagelle

Proprio oggi la cabina di regia completerà le nuove schede di valutazione, quelle che a partire dall’Rt (indice di trasmissione) e da 21 indicatori definiscono i colori delle varie regioni. L’Rt sta salendo sia su base nazionale sia in diversi territori del Paese. In linea di massima il Lazio, l’Emilia-Romagna (Rt a 0,94) e il Veneto resteranno sotto l’1 e quindi continueranno per un’altra settimana in zona gialla. Quel dato però è schizzato verso l’alto in Abruzzo, regione caratterizzata dalla diffusione della variante inglese, dove lo stesso presidente Marco Marsilio, ha confermato che l’indice di trasmissione oscilla tra 1,1 e 1,2, ampiamente sopra il limite che fa scattare la fascia arancione. Per capire quanto sia repentina la crescita dei contagi, soprattutto nelle province di Chieti e Pescara, giova ricordare che solo due settimane fa era a 0,8. Alto l’Rt anche in Umbria, a 1,07, dove già c’è una zona rossa in provincia di Perugia. Pure la Toscana è destinata a passare dalla fascia gialla a quella arancione. In Campania lancia l’allarme il presidente Vincenzo De Luca: «Siamo alla vigilia di un fine settimana nel quale avremo il Carnevale e la festa di San Valentino. In un Paese nel quale i livelli di controllo sono ridotti a zero, è indispensabile che vi siano decisioni efficaci di contenimento degli assembramenti da parte del Ministero della Salute. Se avremo le strade e le piazze nelle condizioni dello scorso fine settimana, dovremo aspettarci una vera e propria esplosione di contagi. Riteniamo urgenti e indispensabili misure nazionali di prevenzione e contenimento».
 

 

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA