Rosy e Lorella: «Noi spose con la divisa, la Marina è una famiglia»

Mercoledì 3 Aprile 2019 di Maria Lombardi
Rosy e Lorella: «Noi spose con la divisa, la Marina è una famiglia»
«Non ci vedevamo da quasi due mesi, eravamo in giro per lavoro e non riuscivamo a incontrarci. Un giorno le nostre navi si sono incrociate a largo, durante la missione Mare sicuro. Ci siamo viste con il binocolo». Romantico. «No, bruttissimo». Storie di marinaie, la divisa, l'abbraccio al porto e passano anche quasi 90 giorni senza di lei. «Ma poi c'è il lieto fine: il nostro è questo. Possiamo dirlo?». E sia. Il tenente di vascello della Marina militare Lorella Cipro, 33 anni, al comando della nave Leonardo. Il maresciallo Rosa Maria Mogavero, 28, in servizio sul cacciatorpediniere Duilio. Colleghe, compagne di vita e da domenica anche spose. Tantissimi messaggi per l'unione civile celebrata al Camec, il Centro d'arte moderna e contemporanea di La Spezia. Anche quello del ministro della Difesa Elisabetta Trenta: «Siete l'esempio di un'importante evoluzione culturale».

Lorella, perché avete deciso di celebrare l'unione civile in divisa?
«Io ci tenevo particolarmente. Questo è il mio anno di comando sulla nave Leonardo. Io non sento di lavorare in Marina. Per me la Marina è la famiglia, parte integrante della vita. Alla cerimonia c'erano i genitori, i nostri cani e l'equipaggio. Sono stati loro a voler fare il ponte di sciabole e si sono aggiunti anche i colleghi di Rosy».

E per lei, Rosy, che significato ha avuto sposarsi in divisa?
«La divisa rappresenta chi siamo e quello che siamo. È anche un modo per rendere grazie alla Marina. Ho indossato la divisa più bella nel giorno più bello. Non ci aspettavamo di ricevere gli auguri del ministro Trenta, sono stati i più graditi. La vogliamo ringraziare per il bel pensiero».

È stato difficile comunicare in famiglia e ai colleghi che vi sareste sposate?
Lorella: «Fino al mese scorso mio padre non sapeva che avevo una donna e che mi sarei unita a lei. Rosy mi ha fatto la proposta il 25 aprile del 2016, ci ho messo tanto per trovare il coraggio. Tante volte sono tornata a casa, a Trinitapoli, in Puglia, per comunicarlo. Non ci riuscivo. Poi l'ultima volta gli ho parlato: papà, se tu sei con me io vado avanti, contro tutti. E lui: ma se non sono io con te, chi ci deve essere? Scusa, tesoro, ma cosa sono queste unioni civili? Alla cerimonia c'era anche lui».
Rosy: «Nessun problema, ho avuto sempre l'appoggio della famiglia. A mio padre dava più fastidio che fumassi piuttosto che avessi una relazione con una donna. Mi ha sempre detto: non c'è niente di cui vergognarsi. Conta solo l'amore che si prova per qualcuno, oltre quella che può essere la normalità. Non possiamo imporre il nostro modo di essere a tutti. C'è chi ci ama e ci stima per quello che siamo. E chi no. Ci sono arrivati una valanga di complimenti sui social per il nostro coraggio».

E i colleghi, come l'hanno presa?
Lorella: «Io attualmente sono al comando di un equipaggio di 10 persone. Non ho incontrato alcun ostacolo a fare la donna comandante e nemmeno per il mio orientamento sessuale. Erano tutti presenti all'unione civile, da loro mi sento coccolata. Quando ho chiesto al comandante l'autorizzazione a celebrare l'unione in divisa, mi ha risposto: perché me lo chiedi? Fai come vuoi, non ci vedo niente di male».
Rosy: «Una volta che si è apprezzati in ambito lavorativo, non ci sono pregiudizi che tengano. All'inizio eravamo titubanti a voler rendere partecipi i colleghi della nostra relazione. Poi non c'è stato alcun problema. Comunque la sfera privata prescinde dalla capacità di indossare una divisa. La diversità è fonte di ricchezza e questo la Marina lo sa».

Come vi siete conosciute?
«Quattro anni fa, a Taranto, facevamo dei corsi ed eravamo vicine di casa. Lorella portava a spasso i cani, due Chow chow, una delle mie razze preferite. Mi sono fiondata sui cani senza nemmeno guardarla»
«Adesso di cani ne abbiamo cinque, oltre ai Chow chow, tre bulldog inglesi. Il più piccolo, Ginevra, alla cerimonia si è fiondato sulla torta. Cercavo un cane da regalare a Rosy per il compleanno, che somigliasse a lei, un pagliaccio. Ho scritto cane pagliaccio su google ed è comparso il bulldog inglese».

Perché avete scelto la Marina?
Rosy: «Io sono nata a Palermo, l'acqua per me è tutto. Mio padre mi ha insegnato l'amore per le regole e la disciplina, per questo sono entrata nell'esercito. Ma mi mancava l'acqua e così ho deciso di fare il concorso in Marina».
Lorella: «Sin da piccola ho avuto la passione per la divisa, dopo il liceo ho fatto il concorso per le forze armate. La mia è una vocazione. E preferisco l'acqua all'aria, ho paura degli aerei. Rosy vorrebbe portarmi in viaggio di nozze a settembre in Polinesia francese. Vedremo».
 
Ultimo aggiornamento: 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA