Alluvione Emilia Romagna, in Riviera estate a rischio: arrivano le prime disdette. «Salviamo gli stabilimenti»

Gli operatori: «A giugno ci aspettavamo un boom di presenze». Cancellate le gite

Venerdì 19 Maggio 2023 di Mirco Paganelli
Alluvione Emilia Romagna, in Riviera estate a rischio: arrivano le prime disdette. «Salviamo gli stabilimenti»

Le terrificanti immagini della Romagna sott’acqua, del litorale travolto da montagne di detriti fanno il giro del mondo e innescano sì la solidarietà.

Ma hanno anche un altro effetto, molto meno positivo.

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E in tre giorni gli effetti già si vedono i primi effetti: migliaia di turisti hanno già deciso di disdire le vacanze. Il danno economico per il territorio piagato dall’alluvione dei giorni scorsi rischia di essere doppio. Oltre alla distruzione vi è ora lo spettro concreto della perdita di introiti dalla primaria fonte di pil, che è da queste parti è il turismo. Eppure gli operatori balneari si sono messi di buzzo buono nel ripulire la spiaggia. È una corsa contro il tempo. 


LE ATTESE DELUSE
A Riccione, una delle città più colpite dal passaggio del ciclone tunisino, gli albergatori assicurano: «Da lunedì saremo aperti e operativi. Siamo pronti ad accogliere i turisti, abbiamo conferme di prenotazioni», dice il presidente di Federalberghi Riccione Bruno Bianchini. «Sono stati giorni duri, ma ci siamo messi al lavoro e le nostre attività sono già funzionali». Ma fioccano le disdette. Sono «tantissime», dice allarmata la presidente dell’Associazione alberghiera di Rimini Patrizia Rinaldis. In città è il periodo delle gite in cui grossi pullman provenienti da mezza Europa parcheggiano sul lungomare semideserto. Ma gli stranieri ora tentennano. Le aspettative per giugno, e più in generale per tutta l’estate, erano di presenze turistiche senza precedenti, come rilevato da un’analisi di Visit Rimini. Dopo il Covid è scoppiata la voglia di vacanza. In questi giorni in città si tengono congressi e tornei sportivi. «La maggior parte ha avuto molte disdette, anche perché mancano i collegamenti», spiega Rinaldis. L’A14 allagata, i treni soppressi, le altre strade trafficate. «Le immagini girate nei video hanno dato il senso di una distruzione totale, ma la costa fortunatamente non ha subito grossi danni», specifica la presidente. «Massimo rispetto per le vittime e per chi fai conti con danni gravissimi – aggiunge - ma bisogna comunicare che ci siamo tirati su le maniche e che stiamo tornando alla normalità».

 


IL MESSAGGIO
Ora vanno convinti gli stranieri, che stavano spingendo la ripresa post-pandemia, a non abbandonare la Riviera. «Non mi preoccupano gli italiani, torneranno», dice Rinaldis. «Invece all’estero è passato il messaggio che la costa è stata distrutta e non è più praticabile, ma non è affatto così».


TRA I LETTINI
Sul litorale, la situazione migliora di ora in ora. Le tonnellate di detriti, tra cui mobili e alberi secolari, sono state accatastate dai camion, pronte per lo smaltimento. Sulla battigia è tutto un brulicare di operai al lavoro, nella buona tradizione romagnola. Gli ombrelloni sono già piantati. «Ci siamo trovati di fronte a qualcosa di irreale, mai visto tonnellate di legna così – racconta dal suo stabilimento riminese Gabriele Pagliarani -. Ogni anno ce n’è una. La pandemia, il terremoto, le alluvioni. Stiamo vivendo un periodo non tanto felice, ma cercheremo di rallegrare comunque le persone che verranno nel nostro territorio». «Eventi di questa portata non ne avevamo davveromai visti – dice Isac Zoffoli mentre accatasta i rami -. Ci hanno telefonato clienti dalla Germania preoccupati. Gli ho risposto che siamo ancora qua». «La nostra spiaggia è già pronta – assicura un’altra operatrice balneare, Barbara Fratti -, aspettiamo i clienti più forti di prima». Si attende solo che il telefono torni a squillare.
 

Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA