Covid, Sileri attacca il Cts in tv: «È al servizio della politica non il contario, troppa burocrazia»

Mercoledì 7 Ottobre 2020 di Mauro Evangelisti
Covid, Sileri attacca il Cts: «È al servizio della politica non il contario, troppa burocrazia»

Scontro tra governo e Comitato tecnico scientifico sulla gestione dell'emergenza Covid-19. Più correttamente: il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ieri sera in diretta al programma Dimartedì de La7 ha attaccato duramente il comitato, formato da scienziati, che suggerisce al governo le mosse migliori per combattere l'epidemia.

Incalzato sulla durata della quarantena per i contatti di casi positivi e sulle lunghe attese per i tamponi, ha detto Sileri: «C’è troppa burocrazia nel Cts. Dobbiamo ridurre la quarantena e rendere la diagnostica più semplice. Questo è il compito di un Comitato tecnico scientifico a cui arrivano dalle richieste. Aspettiamo il via libera ai test salivari, Bisogna liberare le persone dalle quarantene, fare sì che ci sia diagnostica più semplice».
 


Successivamente, Sileri - rappresentante del governo che ha nominato il Cts - è andato oltre: «A luglio ho proposto i test rapidi, ancora sto aspettando risposte dal Cts. E ho anche posto un tema: si chiarisca chi entra in terapia intensiva, quanti ne escono, quali sono le caratteristiche, quali sono le comorbidità dei deceduti». Al professor Luca Richeldi del Cts, presente in studio, che ha fatto notare che il Comitato sta lavorando senza sosta per esaminare tutte le richieste del governo e che autorizzare test inaffidabili potrebbe essere pericoloso, Sileri ha ribattuto: «Il Cts è al servizio della politica, non è il contrario. Se negli Stati Uniti hanno deciso che i test salivari si possono usare, forse bisogna estendere il loro utilizzo anche in Italia».

L'attacco del viceministro ha provocato la reazione del Comitato tecnico scientifico che nelle prossime ore si riunirà per rispondere. 

 

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA