Sigrid, la donna morta a Merano: «Non è stato un incidente». Compagno sotto indagine. Aveva chiamato lui i soccorsi: «È caduta dalle scale»

La 39enne aveva traumi molto gravi in tutto il corpo: «È stata massacrata»

Lunedì 20 Febbraio 2023 di Claudia Guasco
Sigrid, la donna morta a Merano: «Non è stato un incidente». Compagno sotto indagine.

Una telefonata al 112 verso le tre del mattino di lunedì: «Correte. La mia compagna è scivolata dalle scale e non si muove più».

Ma alla storia dell’incidente non ha creduto nessuno, né i soccorritori dell’ambulanza che hanno provato per primi a rianimare Sigrid Gröber, 39 anni, né i medici del pronto soccorso che per le due ore successive hanno tentato di salvarle la vita. Invano. «È stata massacrata - riferisce chi ha visto il suo corpo - Aveva numerosi traumi, gravissimi».

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LE FERITE
Incompatibili con una caduta dalle scale, come invece ha raccontato il compagno Alexander Gruber, 55 anni. Che ora è indagato per omicidio volontario ed è ricoverato in stato di shock nel reparto di psichiatria. Per gli investigatori il corpo della donna dice tutto: solo un’aggressione feroce può causare contusioni e ferite simili, la sua morte sarebbe un femminicidio, l’ottavo dall’inizio dell’anno. Sigrid e Alexander avevano una relazione da un paio di anni. Non abitavano insieme. Lui, assunto la scorsa primavera nel ruolo custode della prestigiosa scuola alberghiera Kaiserhof di Merano, viveva nel seminterrato dell’istituto, lei lo andava a trovare spesso. Entrambi hanno avuto una vita complicata alle spalle, ma insieme immaginavano di poter ricominciare da capo anche grazie al posto fisso nell’istituto che intorno al 1900 era uno degli hotel più famosi della città, dedicato alla principessa Sissi. Sigrid era originaria di Brunico, Alexander di Vipiteno e qui la donna si è trasferita una prima volta per stare con lui, poi il compagno trova lavoro a Merano e lei lo raggiunge per i fine settimana. Così ha fatto anche sabato scorso.

«Non risultano tensioni particolari nella coppia - afferma l’avvocato Enrico Lofoco, difensore di Gruber -. Da quello che ha riferito lui, la situazione pareva tranquilla». In apparenza, almeno fino a domenica. I due escono a cena, poi trascorrono la nottata nei locali bevendo parecchio. Attorno alle tre decidono di rientrare nell’appartamento di Gruber, un piccolo alloggio di servizio nel palazzo storico a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Per entrare bisogna scendere una rampa di scale, corta ma ripida. E qui, stando a quando confusamente spiegato dall’indagato ai carabinieri, i due si accorgono di non avere più le chiavi di casa e nemmeno il telefonino. Secondo Alexander la compagna, mentre scende, cade dalle scale. «È stato lui a chiamare i soccorsi dopo aver tentato di farla rialzare - spiega l’avvocato Lofoco -. Ha detto che non ci è riuscito, quindi è corso verso la vicina stazione per cercare aiuto, ma data l’ora era deserta. È tornato verso casa, ha incontrato due persone e le ha fermate».


L’AUTOPSIA
Per ora c’è un’unica versione, quella di Gruber. «Purtroppo non si sono telecamere nei dintorni dell’appartamento del custode. Siamo sconvolti e profondamente dispiaciuti per ciò che è accaduto», sottolinea il direttore della scuola alberghiera Hartwig Gerstgrasser. Sono stati i medici ad allertare i carabinieri. Le ferite multiple, a loro avviso, erano difficilmente compatibili con una caduta dalle breve scalinata che porta al seminterrato. Nelle prossime ora i responsabili del reparto psichiatrico dovranno decidere sulle effettive necessità di un ricovero Gruber, per il quale è stato disposto un giorno e mezzo in osservazione. Anche se è indagato per omicidio volontario, formalmente risulta a piede libero. Decisiva l’autopsia che verrà eseguita oggi pomeriggio dall’anatomopatologo Dario Raniero. Sarà l’esame del corpo a dire se Sigrid è stata uccisa o è solo un sospetto.
 

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 16:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA