Siccità record: stop notturno all'acqua e razionamenti, trattori-idrovore per salvare l'agricoltura in ginocchio. Stato di calamità per il Lazio

Lunedì 20 Giugno 2022 di Paolo Ricci Bitti
Siccità record: stop notturno all'acqua e razionamenti, per l'agricoltura in ginocchio schierati trattori-idrovore (da provinciacr.it)

Siccità devastante: è corsa contro il tempo per trovare acqua per l'agricoltura.

Pochi giorni, al più due settimane, e diventeranno inutili eventuali (e non sono neppure previste) piogge. Il raccolto del grano italiano sarà inferiore di almeno il 15% con punte del 30% proprio nell'anno in cui mancano le importazioni da Ucraina e Russia. La situazione è talmente grave che numerosi comuni hanno sospeso l'erogazione nelle ore notturne.

E tra Piemonte e Lombardia sono oltre 150 i comuni riforniti con le autobotti. Intensificati i divieti e le sanzioni: non si possono innaffiare i giardini privati e neppure (già, c'è sempre chi non resiste) lavare l'auto. Ma sono palliativi se il Po e i grandi laghi del nord sono in sofferenza come non accadeva da 70 anni. Per non dire del centrosud dove l'atavica carenza d'acqua, unita alle perdite dagli impianti, risulta ancora più pesante. Poca acqua significa anche meno alimentazione per le centrali idrolettriche proprio in un periodo in cui aumentano i consumi per l'uso degli impianti per l'aria condizionata, impianti essenziali in molte processi produttivi.

Il cuneo salino

Durissima la situazione delle zone attigue ai delta o alle foci dei fiumi: il cuneo salino, ovvero il fenomeno dell'acqua del mare che non è più contrastata dall'acqua dolce in arrivo da monte e risale sempre il corso del fiume impedendo l'uso della poca acqua che diventa salmastra e quindi letale per le coltivazioni.

Una batteria di sei trattori a Cremona

Per la disperazione sul Po sono in corso strategemmi mai utilizzati prima. Come quello raccontato dal quotidiano "La Provincia di Cremona". Il  Consorzio di Bonifica Navarolo - Agro Cremonese Mantovano, con sede a Casalmaggiore, ha creato in poche ore un impianto di sollevamento dell'acqua del Po costruendo con le ruspe un terrapieno sul quale sono stati schierati sei trattori di grossa cilindrata che mettono in moto altrettante pompe per trasportare l'acqua all’impianto di Isola Pescaroli le cui idrovere" non "pescavano" più. Basta a tenere in azione l'impianto per poco meno della metà, ma è una forte speranza per coltiva pomodoro, mais e soia.

Da provinciacr.it

Il razionamento

Matteo Marnati, assessore all'Ambiente del Piemonte.  A proposito del razionamento dell'acqua, l'assessore ha ricordato come al momento sia circa il 10% dei Comuni piemontesi ad avere adottato delle ordinanze per l'uso consapevole e anche dei divieti. «Il problema - ha sottolineato - è che adesso, con questo caldo, i consumi per uso civile stanno aumentando e non diminuendo. Quindi alcuni comuni e alcuni acquedotti hanno cercato di intervenire nelle ore notturne, chiudendo i rubinetti. Per ora sono casi ancora sporadici, ma dai dati che abbiamo probabilmente questi comuni si moltiplicheranno nei prossimi giorni. Così facendo, almeno nelle ore notturne riusciamo a ricaricare un po d'acqua nelle cisterne per poi utilizzarla durante la giornata». Altro punto focale ribadito è l'acqua per l'agricoltura, da trovare entro quindici giorni.

Agricoltura in ginocchio

«Sulle semine autunnali del grano abbiamo perso in alcuni territori fino al 30 per cento del raccolto, con un dato a livello nazionale che è vicino al 15. Ma rischiamo di perdere molto di più per quanto riguarda le semine del periodo primaverile»: lo ha detto Ettore Prandini, presidente Coldiretti, questa mattina in videocollegamento durante il convegno 'Sicurezza alimentare e qualità delle risorse idrichè che si è svolto al Palazzo delle Stelline a Milano. «E' un lusso - ha aggiunto - che non ci possiamo permettere perché vorrebbe dire non solo diminuire la capacità produttiva, ma mettere in ginocchio interi comparti come quello zootecnico». Il presidente di Coldiretti ha poi affermato: «Un paese normale crea le condizioni per le quali il settore agroalimentare viene fortemente valorizzato e difeso. Di fronte anche a questo principio, noi dobbiamo avere oggi evidenza che subito dopo l'uso umano ci sia interesse e l'utilizzo di tutta acqua staccata nelle prossime settimane dedicata solo ed esclusivamente all'agricoltura. Perché vuol dire evitare che ci siano perdite ulteriori».

Fare presto

«Le associazioni agricole ci hanno detto 'oggi o mai più'- ha sottolineato -, nel senso che serve trovare entro quindici giorni le riserve che oggi mancano. Dove possibile - ha chiarito - dobbiamo riuscire a indirizzarle nei famosi canali artificiali e distribuirle sulla rete, soprattutto in pianura, o gran parte delle colture verranno bruciate. Che poi piova a luglio o ad agosto per l'agricoltura non ha più senso».

Il Governo

E' così che si attende in queste ore la data della riunione in settimana per analizzare la situazione e valutare eventuali misure per far fronte all'emergenza. L'Esecutivo tiene dunque sotto stretta osservazione il dossier siccità e all'incontro dovrebbero partecipare il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli - che sabato aveva definito «inevitabile» dichiarare uno stato di crisi - e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, oltre al capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

La Regione Lazio: «Stato di crisi»

«Nelle prossime ore proclamerò lo stato di calamità naturale». Lo annuncia presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «Lo stato di Calamità servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento. Ovviamente dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari», ha detto.  «Ci saranno anche però forme di approvvigionamento e di presenza vicino alle amministrazioni comunali», ha sottolineato Zingaretti. «Per ora lo stato di calamità naturale è il primo step, monitorando» anche «la situazione con le Prefetture Acea e con gli altri attori interessati vedremo quali altri step successivi si faranno», ha spiegato Zingaretti. «L'emergenza climatica non è un problema del futuro è un problema del presente - ha aggiunto -. Comincia addirittura ad essere stancante dirlo. Vediamo cosa sta succedendo in tutta Italia e dobbiamo muoverci anche noi». «Per ora mi permetto di dire a tutti: fare contri con l'emergenza climatica vuol dire risparmiare acqua», ha concluso Zingaretti.

La mappa della siccità in Italia (dal sito Coldiretti.it)

 

LOMBARDIA: In Lombardia, la provincia di Bergamo è fra le più colpite con 25 comuni che rischiano il razionamento dell’acqua potabile, ma la situazione è critica su tutto il territorio. A Tradate (Varese) dalle sei a mezzanotte è vietato sprecare acqua per lavare la macchina o riempire le piscine. Per i trasgressori, multe fino a 500 euro. La Regione è pronta a chiedere lo stato d’emergenza per la siccità che – spiega Coldiretti – sta già compromettendo le coltivazioni. Le prime stime su orzo e frumento indicano cali delle rese fino al 30%. Proprio a causa della mancanza di risorsa idrica, c’è anche chi ha deciso di sospendere le semine dei secondi raccolti e preoccupa la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni dall’orzo al frumento, dai foraggi al mais.

PIEMONTE: Nel Piemonte orientale undici comuni si trovano in pieno allarme rosso con autobotti, chiusure notturne della distribuzione dell’acqua e ordinanze di non potabilità. Mentre sui campi dell’intera regione si prevede una riduzione del 30% delle foraggere che servono negli allevamenti per nutrire gli animali. Sui cereali c’è un calo di produzione del 30%, a causa della mancanza di acqua. Si riscontrano già danni e problemi sul nocciolo con perdita dei frutti mentre nei vigneti – sottolinea Coldiretti – si vede il mancato germogliamento per molte piante con la produzione di acini sotto la media e molto radi. Per quanto riguarda il riso sono stati seminati circa 10 mila ettari in meno quindi 210 mila rispetto ai 220 mila dello scorso anno, molte aziende hanno optato per la semina in asciutta.

LIGURIA: la Coldiretti segnala danni al foraggio destinato a capre, pecore e mucche ma colpiti sono anche gli uliveti e il basilico per il classico pesto alla genovese. In provincia di Savona sono state emesse ordinanze invitando la popolazione a usare l’acqua solo per uso casalingo, senza innaffiare i giardini evitando tutti gli sprechi possibili, con la previsione di razionare l’acqua in determinati orari e riaprirla solo quando ce n’è bisogno, al mattino, a mezzogiorno e alla sera e poi lasciarla chiusa.

SICILIA: per la Piana di Catania – denuncia la Coldiretti – non c’è pace a causa di un sistema irriguo fatiscente.  Persino chi ha sistemi di irrigazione moderni non sa più come bagnare gli agrumi con un conseguente stress idrico a causa delle alte temperature.  Ma anche i fichidindia, i seminativi, gli ortaggi, sono a secco e gli agricoltori, laddove è possibile, devono provvedere alle irrigazioni di soccorso con costi aggiuntivi.

PUGLIA: in Puglia il conto pagato dall’agricoltura per la siccità supera i 70 milioni di euro l’anno, secondo la Coldiretti. Negli invasi artificiali mancano 80 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla capacità, secondo i dati dell’Osservatorio ANBI Nazionale. Con la trebbiatura in corso, si registra un calo del 30% delle rese per il grano e l’avena, del 25% per i legumi, ma si assiste anche alla maturazione contemporanea delle diverse varietà di frutta e ortaggi, come ciliegie e asparagi. Ma gli effetti sono evidenti anche sul settore olivicolo, con il caldo durante la fioritura e la siccità che hanno compromesso l’allegagione, con una stima di un calo sensibile della produzione di olive del 40% in Puglia secondo la Coldiretti. 

TOSCANA: Sos siccità in Toscana – evidenzia Coldiretti – dove l’assenza della pioggia aggrava una situazione di forte sofferenza idrica. L’autorità idrica toscana invita tutti i comuni a disporre, da adesso fino al 30 settembre, la limitazione dei consumi di acqua ai
soli scopi essenziali igienici e domestici. Per salvare le coltivazioni si sta ricorrendo all’irrigazione di soccorso attingendo dai pozzi o attraverso le botti, con impatto sui raccolti di girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche di olivi, ortaggi e della frutta che si stacca prematuramente dalle piante.

SARDEGNA: Il caldo torrido scatena la furia di milioni di cavallette che stanno devastando secondo la Coldiretti 30mila ettari di coltivazioni in Sardegna. A questi ritmi si rischia la distruzione di cinquantamila ettari entro poche settimane con le aziende costrette a non coltivare i campi proprio in un momento in cui l’Italia – sottolinea la Coldiretti – ha bisogno di potenziare al massimo la propria capacità produttiva per fare fronte agli effetti della guerra in Ucraina.

CAMPANIA: danni su grano duro con almeno il taglio del 20% delle rese nell’alto Casertano, nel Sannio e nell’Irpinia secondo la Coldiretti.

CALABRIA: la siccità – spiega Coldiretti – ha fatto registrate una caduta di fiori e frutti negli uliveti, con una media regionale del danno che si attesta al 10% mentre la costa jonica a tratti raggiunge picchi di perdite che superano per la Coldiretti il 60%. Nella provincia di Crotone è allarme per gli ortaggi. Mentre in tutta la regione c’è apprensione per gli agrumi.

ABRUZZO: il grano fa segnare un calo di almeno il 15% delle rese secondo la Coldiretti ma in difficoltà ci sono girasole, mais e altri cereali, i foraggi per l’alimentazione degli animali nonché ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.

EMILIA ROMAGNA: 300 milioni di euro di danni per seminativi e ortofrutta. Fino ad ora è stato dato solo il 30% dell’acqua che serve ad albicocche, ciliegie, pesche e susine e appena il 12% agli alberi di pere e mele. Per il raccolto del grano 2022 la Coldiretti stima un calo delle rese medie ad ettaro di circa il 10%.

MOLISE: la siccità ha causato danni alle colture cerealicole sulla fascia costiera Adriatica, in provincia di Campobasso. La perdita è quantificabile dalla Coldiretti fra il 20 e il 30% mentre in provincia di Isernia le foraggere hanno subito una perdita di oltre il 40%.

LAZIO: a causa della siccità si contano danni per oltre 250 milioni di euro secondo la Coldiretti. Costi che riguardano investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito per ortofrutta e cali produzione per vino e olio, che sono le più colpite. Mentre Roma e il Lazio stanno con il fiato sospeso per il calo dei livelli del lago di Bracciano riserva idrica della Capitale.

BASILICATA: le aree maggiormente colpite dalla siccità sono l’Alto Bradano, nel Potentino, e la collina interna del Materano. Quanto ai cereali, si sta producendo il 40 per cento di cereali in meno rispetto allo scorso anno ma la percentuale secondo la Coldiretti sale al 60 per cento per quanto riguarda i foraggi. Le alte temperature di queste settimane hanno provocato problemi sulla pezzatura dei frutti nel Metapontino e una perdita di produzione rispetto alla media di circa il 20%

VENETO: il Comune di Montebelluna ha vietato su tutto il territorio comunale, fino a nuova disposizione, l’uso dell’acqua potabile per usi diversi da quello alimentare e igienico-sanitario. Nel Polesine e nella Bassa Padovana in difficoltà anche coltivazioni che tradizionalmente hanno poco bisogno di acqua come l’aglio e il grano. Allerta della Coldiretti per la risalita del cuneo salino (infiltrazioni di acqua salata) che potrebbe intaccare le falde acquifere e bruciare ortaggi come zucchine, pomodori e insalata di Lusia IGP, frutta in pieno campo tipo meloni e angurie.

UMBRIA: In Umbria danni siccità stimati su cereali intorno al – 20% delle rese secondo la Coldiretti

TRENTINO: Allarme della Coldiretti per la scarsità di riserve idriche a causa delle alte temperature e delle scarse precipitazioni nevose invernali.

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA