Siccità perché? La causa della crisi è «un anno senza inverno». I dati su cosa sappiamo e cosa succederà

L'emergenza ha cause profonde che risalgono allo scorso inverno in cui le precipitazioni sono state estremamente scarse

Giovedì 23 Giugno 2022
Siccità perchè? La causa della crisi è «un anno senza inverno». I dati su cosa sappiamo e cosa succederà

Mentre l'Italia continua nella morsa del caldo africano si aggrava la siccità, che non accenna a migliorare.

L'emergenza è ormai nazionale ed è probabile che si prolunghi per tutta l'estate: il Po è ai minimi storici, sceso di 3 metri sotto il livello abituale e l'acqua del mare è già risalita per oltre 30 km dal delta, tanto che in alcun comuni del nord sono già entrate in funzione le autobotti e sono scattati i primi razionamenti idrici notturni. Ma anche il centro Italia subisce la "grande sete" con la Regione Lazio che ha dichiarato lo stato d'emergenza. 

 

Siccità, governo e Protezione Civile a lavoro per un decreto su stato di emergenza 

Caldo africano, Italia bollente nel weekend e la prossima settimana sarà peggio: 40° anche all'ombra

Le cause della crisi idrica 

All'origine della crisi non c'è solo il caldo straordinario della stagione primaverile e di giugno. Il problema è che ci prepariamo ad affrontare la stagione calda - in cui le precipitazioni sono già normalmente scarse - con riserve d'acqua in rosso. La causa? L'inverno del 2021 è stato tra i meno piovosi degli ultimi trent'anni, la quantità di pioggia (e neve) caduta durante i mesi autunnali è stata quasi 1/3 rispetto alle medie del periodo. Durante quei mesi le correnti atlantiche solitamente portano perturbazioni le cui piogge "ricaricano" i nostri bacini idrici. 

È stato insomma "un anno senza inverno", con temperature straordinariamente miti. Questo autunno infatti il nostro paese e parte dell'Europa sono stati investiti dall'anticiclone delle azzorre, con temperature miti e bel tempo. In questo modo è venuto meno il flusso atlantico e si è determinata una carenza di piogge e di neve a livello nazionale. Ora ci troviamo ad affrontare una stagione secca con i bacini idrici al minimo e anche se cominciasse a piovere ora non riusciremmo a recuperare il deficit idrico accumulato. 

A Roma 1/3 della pioggia stagionale 

 Su Roma ad esempio la pioggia media annua, calcolata sulla base trentennale 1991-2020 è di circa 840 mm. In questa prima parte del 2022 sulla capitale sono caduti circa 110 mm di pioggia, rispetto ai 370 mm che mediamente cadrebbero tra inverno e primavera, il che corrisponderebbero a circa 1/3 della pioggia stagionale. 

Come mosrta un grafico del CNR, la quantità in percentuale di pioggia cumulata mese per mese è estremamente più bassa rispetto alla media climatica degli ultimi 30 anni (1991-2020. 

Ancora più grave appare la situazione al nord,  in cui il divario tra la media del periodo 1991-2021 e l'anno in corso è ancora più accentuato. Nel mese di maggio 2022 sono caduti solamente l'1 % delle precipitazioni annue, mentre in media, a maggio, dovrebbero cadere quasi il 4%.  

Allerta siccità, cosa succede ora? 

L'emergenza idrica rischia di essere un nuovo shock per l'economia italiana dopo quelli della pandemia e della guerra. Il primo settore colpito è ovviamente l'agricoltura, con un aumento anche dei prezzi che potrebbe ripercuotersi sulle tasche degli italiani. Per far fronte all'emergenza a livello nazionale è stato istituito un coordinamento tra Protezione civile, MiPAAF, MiTE, Affari Regionali, MIMS, MEFP. Ieri sera si sono riuniti il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, il sottosegretario Gian Marco Centinaio, il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e i capi gabinetto del MiPAAF e del MiTE.  Al momento si lavora sull'individuazione dei criteri per la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità le Regioni, che dovrebbero essere varati «a seguito delle istruttorie delle Regioni, la Protezione Civile predisporrà un Dpcm da trasmettere al Consiglio dei Ministri». 

Ultimo aggiornamento: 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA