Seconda ondata, più giovani contagiati. Gallipoli, il sindaco: «Vigilanti in spiaggia»

Venerdì 7 Agosto 2020 di Veronica Cursi
Seconda ondata, più giovani contagiati: feste senza regole dal Lazio alla Sardegna

«Dal 24 febbraio la percentuale di casi di Coronavirus registrata nei giovani è aumentata di 6 volte. Attualmente, il 64% dei contagi nel mondo interessa i 25-64enni, di questi il 9,6% hanno tra i 15 e i 24 anni». L'allarme viene lanciato dall'Oms e pone l'accento su un fenomeno che in questi mesi estivi sta diventando una vera e propria emergenza: i giovani ormai nuovo veicolo del contagio e la pericolosa movida senza regole a cui assistiamo ogni weekend. In Italia le discoteche all'aperto scoppiano, gli aperitivi in spiaggia fanno il pienone e non esistono norme: niente distanziamento, zero mascherine, i ragazzini si divertono a dare nomi finti nei locali ai gestori. Risultato? Nelle località prese d'assalto dai più giovani, dalla Sicilia alla Puglia, aumentano i contagi, nascono nuovi focolai, chiudono locali.

A Gallipoli sindaco pensa a vigilanti sulle spiagge
Il sindaco di Gallipoli sta pensando di investire i fondi della regione Puglia per rafforzare le verifiche sulle spiagge pubbliche con l'utilizzo della vigilanza privata. «Ancora non lo abbiamo fatto - spiega Stefano Minerva - ma a breve lo faremo.

Quando in un paese di 20mila abitanti si riversano 80-100mila turisti non è facile controllare tutto, ci stiamo provando ma non è semplice». Proprio stamattina il presidente della Regione Emiliano si era rivolto a forze dell'ordine e sindaci chiedendo di intensificare le verifiche sul rispetto delle misure anti-Covid su spiagge pubbliche e movida. «Ci stiamo già provando - ribadisce - la polizia locale ogni giorno è impegnata nei controlli nelle aree più a rischio, ma capirà bene che controllare tutto è impossibile».

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GLI ASINTOMATICI Il ministro della salute Roberto Speranza si è rivolto proprio ai giovani ricordando loro che «oggi l'età media del contagio è scesa a 40 anni mentre solo due mesi fa era 60-65 anni. È chiaro quindi che i ragazzi sono un veicolo di contagio potenziale pericolosissimo, e non tanto per se stessi. Il vero rischio è che, tornati a casa dalla movida, possano contagiare i loro genitori o i loro nonni». L’indizio che fa saltare sulla sedia gli scienziati che tengono sotto controllo la situazione del Covid in Italia è quella degli asintomatici: tanti e sempre più diffusi, specie nelle località in cui si concentrano i vacanzieri. E i dati parlano: crescita dei nuovi positivi (402 contro i 384 delle 24 ore precedenti) e 6 morti in più, per un totale di 35.187 dall'inizio della pandemia. Se non bastasse, c'è un altro monitoraggio, quello della Fondazione Gimbe che, proprio nella settimana 29 luglio-4 agosto, rispetto alla precedente, rileva un incremento dell’11,2% dei nuovi casi di coronavirus (1.931 contro 1.736) a fronte di una lieve discesa dei tamponi diagnostici.
 
 


LE SERATE SENZA REGOLE Tutto chiaro, dunque. Ma mentre si proroga giustamente l'apertura delle discoteche al chiuso «perché - come ha ricordato Conte - troppo alto è il rischio che deriva dagli assembramenti: Si suda, si beve insieme,si sta vicini», si permette che locali all'aperto, spiagge e bar organizzino feste con centinaia di persone senza nessun controllo. Che senso ha? Lì il rischio assembramenti non esiste? Non si sta lo stesso molto vicini? Sembrerebbe proprio di sì, visto quello che succede.
A Catania è allarme dopo che un 17enne è risultato positivo al Covid dopo aver parteciato a una festa in spiaggia con un migliaio di persone, mentre a Carloforte, in Sardegna, 45 persone sono state messe in isolamento e il sindaco ha vietato «tutte le iniziative di intrattenimento musicale al fine di limitare quanto più possibile le occasioni di assembramento», invitando tutti «ad evitare lo svolgimento di feste e ricorrenze private e spiegando che «non saranno più consentite serate danzanti siano o meno in discoteca».
 

 

Ultimo aggiornamento: 17:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA