Caro benzina, il Garante ferma lo sciopero dei Tir. Corsa a benzinai e supermercati

Martedì incontro con Governo

Sabato 12 Marzo 2022
Caro benzina, il Garante ferma lo sciopero dei Tir. Corsa a benzinai e supermercati

Stop allo sciopero dei Tir previsto per lunedì. A fermare i giganti dell'autotrasporto è stata la Commissione di garanzia per lo sciopero per «mancato preavviso». In una comunicazione inviata a Trasportounito-Fiap e ai ministeri delle Infrastrutture e Interno, il commissario delegato della Commissione, Alessandro Bellavista, ha fatto notare il «mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni» e ha richiamato «l'obbligo di predeterminazione della durata dell'astensione». 

Economia di guerra in Italia? Cosa significa e quali ricadute su beni di consumo e alimentari per il conflitto in Ucraina

Caro benzina, sciopero autotrasportatori di lunedì non ci sarà

Le aziende del settore avevano annunciato la sospensione a livello nazionale dei loro servizi «per causa di forza maggiorè»e cioè per l'esplosione dei costi del carburante: i prezzi di benzina e gasolio sfiorano entrambi i 2,3 euro al litro nel servito e 2,2 in modalità self-service.

L'Unem, l'associazione che rappresenta le aziende di raffinazione stoccaggio e distribuzione di prodotti petroliferi e energetici low carbon, spiega che in Italia il prezzo rilevato alla pompa, «prima delle tasse», è più basso di 9,7 cent/litro sulla benzina e di 14,2 cent/litro sul gasolio «rispetto alla media Europea». Per cui non potendo agire sul prezzo industriale, «occorre intervenire sulla fiscalità che rappresenta oltre la metà del prezzo finale». Il fronte dell'autotrasporto si è comunque spaccato su una protesta che da giorni fa temere il blocco delle merci, in particolare dei prodotti alimentari, e dei rifornimenti di carburante tanto che si sta assistendo da giorni ad una corsa a all'acquisto di pasta, zucchero, farina, olio e riso e con file di auto alle pompe di benzina.

Psicosi nelle Regioni

Oggi la psicosi ha colpito Campania, Abruzzo e provincia di Imperia, con scaffali dei supermercati svuotati e corsa ai distributori. Si dissocia dalla protesta, Alis, l'associazione che riunisce le imprese della logistica che l'ha definita un «atto scellerato» e «controproducente» alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina, annunciando che non avrebbe aderito all'iniziativa e «favorendo» al contrario in tutta Italia «il corretto e regolare svolgimento» di tutti i servizi di trasporto e logistica intermodale e «continuando a promuovere il dialogo» con le istituzioni «come principale strumento per trovare rapide e concrete soluzioni alle criticità riscontrate dal settore». E proprio per martedì è previsto un incontro tra le organizzazioni del settore e la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova: sul tavolo ci sono per ora 80 milioni di aiuti. Per Unatras però lo stanziamento «non risolve i problemi» della categoria. Per il segretario generale della Filt-Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu, servono «soluzioni strutturali» da parte del governo a partire «dall'abbattimento delle accise». E lo stesso esponente sindacale precisa poi che «nessuna organizzazione sindacale ha proclamato alcunché» per cui «non parliamo di uno sciopero» ma di una «serrata», annunciata dai titolari di «piccole aziende di autotrasporto» perché il problema del «caro carburante c'è» e le motivazioni della protesta «sono condivisibili» in quanto il «disagio è spalmato su tutta la filiera, sino ad arrivare al consumatore finale».

Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 12:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA