Sassuolo, uccisa con i figli, il messaggio dell'ex: «Ti ammazzo». Venne minacciata anche da un altro uomo

Giovedì 18 Novembre 2021
Sassuolo, uccisa con i figli, il messaggio dell'ex: «Ti ammazzo». Venne minacciata anche da un altro uomo

Due giorni fa aveva ricevuto un messaggio Whatsapp sul cellulare: «Se non mi fai vedere i bambini ricordati che ti ammazzo». Un audio che Elisa Mulas, 44 anni, uccisa insieme ai suoi due figli di 3 e 5 anni e a sua madre dal compagno tunisino Nabil Dahari, aveva fatto sentire a un'amica.  «Si erano lasciati da due settimane  - racconta un'amica - ma lei gli permetteva di vedere i figli con regolarità, anche se negli ultimi giorni lui aveva iniziato a minacciarla». Così lei aveva deciso di spostarsi dalla madre. E' proprio lì in via Manin, zona residenziale a pochi passi dal centro storico di Sassuolo, è scattata la furia omicida. 

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Nabil ha ucciso a coltellate Elisa, i loro due figli e la mamma di lei, Simonetta, di 64 anni.

Infine si è tolto la vita. Unica sopravvissuta l’altra figlia di lei, di 12 anni, avuta da un precedente matrimonio. L’allarme è scattato perché nessuno è andato a prendere la ragazzina a scuola. Dalla scuola media sono partite le telefonate di controllo e di lì a poco si è scoperta la drammatica realtà. Una scena raccapricciante anche per gli inquirenti, che quando hanno aperto la porta dell’abitazione di via Manin si sono trovati davanti cinque cadaveri, massacrati dalle coltellate. Tra questi quelli di due bambini. 

Elisa minacciata anche da un altro uomo

Non era la prima volta che Elisa veniva  minacciata da un ex. Anche l'uomo con cui aveva avuto la prima figlia l'aveva perseguitata. Lo racconta la Gazzetta di Modena: Elisa era stata maltrattata quando era incinta. L'uomo, un marocchino 40enne, venne poi condannato a otto mesi per stalking, poi prescritti. La Corte di appello però ha confermato anni fa la sua perdita della potestà genitoriale sulla figlia, oggi 11enne e che ieri mentre la madre, la nonna e i fratellastri sono stati uccisi era a scuola. La denuncia, scrive il quotidiano, risale al 2010, quando lei aveva deciso di lasciarlo dopo essere rimasta incinta. Quando Elisa lo allontanò, lui avrebbe iniziato a perseguitarla. Tra le altre cose l'avrebbe minacciata di morte: «Ti ucciderò, ti pianto un coltello nella pancia». 

Il racconto del fratello

«Mi hanno chiamato dalla scuola, nessuno rispondeva. Quando sono arrivato qui sotto c'era una pattuglia, avevo le chiavi. Siamo saliti, ho aperto la porta, ho visto un corpo a terra...» È il racconto di Enrico Mulas, fratello di Elisa. Enrico è stato il primo ad aprire la porta di casa una volta che dalla scuola dove si trovava la figlia primogenita della vittima è partita una chiamata per chiedere chi sarebbe venuto a prenderla. «Ô stata una ragazza sfortunata, ha incontrato le persone sbagliate. Lei, la mamma e i bimbi ci lasciano un grande vuoto».

I messaggi sui social

Sui social Elisa condivideva messaggi di speranza che oggi - alla luce dell'ennesima strage familiare - vengono ricordati da chi conosceva questa ragazza dolce e sensibile. «Pensavo che nella vita bisogna avere tanto coraggio e io ne ho da vendere e pensavo che ci vuole un pizzico di follia per non sprofondare nella noia, fate tutto quello che vi va di fare sempre». E a quella frase: «Un giorno ti sveglierai e vedrai una bella giornata, ci sarà il sole e tutto sarà nuovo, cambiato e limpido», lei rispondeva: «Aspetto».

 

Ultimo aggiornamento: 10:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA