Samp-T, salto di qualità nel sostegno a Kiev: uno scudo di 700 missili per l’Ucraina da Roma e Parigi

Il generale Tricarico: «Il contributo più pregiato dall’inizio del conflitto»

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Marco Ventura
Samp-T, salto di qualità nel sostegno a Kiev: uno scudo di 700 missili per l’Ucraina da Roma e Parigi

Uno scudo su Kiev. E non solo. La dotazione del sistema Samp-T di difesa anti-aerea contro velivoli, missili e droni, è quanto di più pregiato, a livello di armamenti, l’Italia possa dare all’Ucraina.

Ed è un “regalo” anche molto costoso, circa 800 milioni di euro per una batteria. Oltretutto, un sacrificio rilevante considerando che per la difesa del nostro territorio disponiamo di appena 6 batterie. «La fase che sta attraversando il conflitto è tale per cui oggi più che mai l’Ucraina ha bisogno di rafforzare il proprio sistema di difesa aerea», dice il generale Leonardo Tricarico, ex consigliere militare di tre presidenti del Consiglio e Capo di stato maggiore dell’Aeronautica. «Abbiamo visto i russi ricorrere a missili da crociera tra i più sofisticati e moderni, quindi l’ombrello per questi sistemi insidiosi dev’essere il più resistente possibile. In questo contesto l’apporto che darà l’Italia sarà più pregiato di quanto non sia mai stato attraverso i decreti precedenti al sesto pacchetto di sostegno a Kiev. In particolare, Samp-T è un sistema molto preciso, ottimizzato non soltanto per i velivoli, ma anche per i missili che viaggiano a velocità molto superiori a quella del suono e che manovrano nelle ultime fasi dell’attacco». La sua operatività sul territorio ucraino «rappresenta sicuramente un irrobustimento del loro sistema di difesa». Certo, le difficoltà non mancano. Per la sua sofisticatezza e alta tecnologia, occorre acquisire «capacità di gestione del personale, che va addestrato. È un sistema da mantenere in efficienza, ma lo abbiamo già prestato alla Turchia, sperando che poi se ne dotasse». Il Fsaf Samp-T, dal francese Famille de Sol-Air Futurs Sol-Air Moyenne-Portée/Terrestre, è di fatto una piattaforma di terra per un missile terra-aria sviluppato dal consorzio europeo Eurosam formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales, e fa uso del missile Aster 30 impiegato anche in ambiente navale, che ha un raggio d’azione di circa 100 chilometri per l’intercettazione di aerei e 25 per quella dei missili. Le batterie sono costituite da moduli di ingaggio, comando, radar per scoperta, acquisizione, identificazione e inseguimento dei bersagli, poi il gruppo elettrogeno e il lanciatore. Può intercettare pure missili balistici. La centrale di guida è capace di controllare 130 obiettivi diversi e lanciare fino a 10 missili su altrettanti bersagli, con un totale di 32 missili a disposizione installati su 4 camion Astra ciascuno in grado di trasportare e lanciare 8 Aster 30. In Turchia, dal 2016, l’Italia schiera una batteria Samp-T dell’esercito con un contingente di 130 unità militari del 4° Reggimento Artiglieria Contraerei “Peschiera” e elementi di staff del Comando artiglieria contraerei di Sabaudia. Il compito è neutralizzare missili balistici dalla Siria, a protezione del territorio e dei civili turchi, base nella città di Kahramanmaras. Ottimi i test dei tiri di prova nel sud-ovest della Francia e nel poligono di Quirra, in Italia. Per tutto questo, osserva il generale Tricarico, mentre all’inizio della guerra si è parlato molto nei talk show e sui giornali di dotazioni d’armi individuali e pezzi d’artiglieria, «è bizzarro che sia calato il silenzio nel momento in cui ci stiamo privando di qualcosa non solo pregiato, ma di cui abbiamo bisogno perché le nostre 6 batterie sarebbero già insufficienti. Il Samp-T è integrato in un sistema di sicurezza nazionale problematico, privarcene significa aumentare la criticità per la nostra struttura. Insomma, sono sistemi che in emergenza ci servirebbero».

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SCELTA

In Francia, è stato il presidente Macron a annunciare l’invio di «radar, sistemi e missili antiaerei». Una batteria di Samp-T francese è già schierata in Romania. Sistemi multipli britannici sono arrivati a Kiev lo scorso autunno, in particolare gli Sky Sabre che possono intercettare 24 bersagli contemporaneamente. La soglia critica da superare è stata fin dall’inizio, nei dibattiti interni alla Nato, quella della sicurezza nazionale. Quante batterie servono alla Francia e all’Italia per essere al sicuro da eventuali attacchi dal cielo? Poi c’è il problema dei costi. Lo scudo anti-missile “vale” 500 milioni di euro, ognuno dei 32 Aster30 altri 2 milioni. Totale: 800 milioni. Nelle batterie italiane, rispetto a quelle francesi, si aggiunge un modulo di comando che gestisce il flusso d’informazioni fra batteria missili e elementi come aerei da ricognizione Awacs, radar di altri sistemi e controllo sul terreno compresa la difesa vicina, terrestre o contraerea, come gli spallabili Stinger. Gli americani da ottobre sollecitavano Parigi a Roma a inviare il Samp-T. 

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA