Salvini: «Migranti, nuovo sconfinamento francese. È un atto ostile»

Venerdì 19 Ottobre 2018
Salvini: «Migranti, nuovo sconfinamento francese. È un atto ostile»
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Un altro sconfinamento da parte della polizia francese per riportare migranti in territorio italiano. La denuncia arriva direttamente dal vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini che posta un video su Facebook, prima ancora che la polizia e la procura abbiano acquisito gli elementi per aprire un'indagine. «È una provocazione e un atto ostile - tuona il titolare del Viminale - i rapporti tra Italia e Francia rischiano di essere gravemente danneggiati». 
 





L'episodio è avvenuto stamattina alle 9.30 ed è stato ripreso da un cittadino di Claviere, lo stesso paese a 3 chilometri dal confine francese dove una settimana fa la Digos ha notato e fotografato un furgone della gendarmeria francese scaricare due migranti nelle vicinanze di una galleria. L'autore del video, dice il Viminale, «è una persona con nome e cognome e, se necessario, è disponibile a confermare l'episodio alle autorità competenti». Nel filmato, che dura una trentina di secondi, si vede una jeep bianca con i lampeggianti sul tetto, ferma sul bordo della strada. Secondo il Viminale è territorio italiano ma dalle immagini non è chiaro. L'auto è ripresa dall'alto e accanto ci sono tre persone, presumibilmente migranti, due dei quali con uno zaino.

Vicino alla vettura c'è anche una quarta persona, un uomo con dei pantaloni blu e una camicia azzurra. Ed è proprio lui ad indicare ai migranti un punto al di là della strada. I tre attraversano e poi scompaiono dall'inquadratura mentre l'uomo sale sulla jeep, che riparte immediatamente. «La Francia ha ammesso che venerdì scorso ha trasportato, 'per errorè, un paio di immigrati in territorio italiano - dice ancora Salvini - A Parigi si sono perfino risentiti, perché non ho accettato le scuse e ho chiesto mi venissero fornite le generalità degli stranieri abbandonati nei boschi. I francesi non hanno risposto». E ora c'è questo nuovo video: «la polizia di Macron entra in Italia e lascia per strada un gruppo di persone. Chi sono? Da dove vengono? Perché non siamo stati avvertiti? Senza spiegazioni rapide, complete e convincenti - minaccia il ministro - ci troveremmo di fronte a un atto ostile» che inciderà sui rapporti tra i due paesi, «non per colpa nostra».

Parole che servono anche al ministro per ribadire agli alleati cinquestelle, con i quali i rapporti sono in questo momento particolarmente complessi, che «chi vuole mettere in difficoltà il Paese non è tra di noi, ma è fuori».
Toccherà alla procura far luce sull'ennesimo episodio su un confine dove da un pezzo girano voci di comportamenti disinvolti da parte dei francesi e dove da mesi si ripetono situazioni controverse. Il 29 dicembre dell'anno scorso un documentarista ha ripreso a Bardonecchia un furgone bianco con all'interno personale in divisa della gendarmerie francese arrivare e 'scaricarè davanti alla stazione due persone di origine africana«, a marzo una pattuglia di doganieri francesi ha fatto irruzione a Bardonecchia in un locale utilizzato da una Ong per sottoporre un nigeriano ad un test antidroga. E ad agosto a Gimont sono stati chiesti i documenti a due cittadini italiani da quattro soggetti »verosimilmente francesi«, sbucati dalla boscaglia all'improvviso armati, in mimetica e giubbotto antiproiettili.

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA