MILANO - Ad Arcore in «una stanza buia a turno le ragazze “cavalcavano” il presidente». Così Francesco Chiesa Soprani, agente dello spettacolo, ha raccontato in aula nel processo milanese “Ruby ter” le confidenze soprattutto di Barbara Guerra, ma anche di altre “Olgettine” sui rapporti sessuali tra Silvio Berlusconi e le giovani. Spiegando anche che le giovani, come aveva saputo, venivano «remunerate per mentire nei processi». Seconda la testimonianza di Chiesa Soprani, anche Ruby gli disse che aveva avuto rapporti con l'allora premier.
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“RAPPORTI A TURNO”
Sul banco dei testimoni nel processo a carico di Berlusconi e di altri ventotto imputati, accusati a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, è salito Chiesa Soprani, già sentito nelle indagini e più volte intervistato sulla vicenda delle cene ad Arcore, anche perché fu l'agente di alcune delle ragazze ospiti a villa San Martino e ha conosciuto nel suo lavoro anche Lele Mora, Emilio Fede e Fabrizio Corona.
“SESSO CON IL PRESIDENTE”
Il teste, che fu anche arrestato e poi prosciolto nel caso “Vallettopoli” nel 2007, ha spiegato ancora di aver raccolto racconti di questo tenore anche da «Cinzia Molena e Nadia Macrì». E ha aggiunto: «Non mi fu mai detto di orge o minorenni, ma di rapporti sessuali». Ha spiegato ancora, poi, di aver parlato, anche dopo la morte di Imane Fadil, con Marysthell Polanco (anch’essa a processo): «Mi ha detto: “Dirò la verità sui rapporti sessuali nelle cene e che venivamo pagate per mentire con soldi e case”. Non so se cambierà idea». Poi, le «due occasioni» in cui avrebbe incontrato Ruby («di lei se ne occupava Mora e Berlusconi la manteneva») quando era ancora minorenne, non lontano dall'ufficio di Mora. «Anche lei mi disse di avere fatto sesso “con il Presidente”, io sapevo già che le gemelle Ferrera e altre ragazze erano amanti del presidente e quindi non mi stupivo». E dei rapporti tra Ruby e il leader di FI avrebbe avuto conferma «anche da Corona». Trevaini, infine, stando sempre alla versione di Chiesa Soprani, gli disse che «sapeva che in quelle cene c'erano rapporti sessuali e che proprio di conseguenza faceva la giornalista, ossia per questo aveva avuto un contratto».