Ruby ter, le spese pazze con i soldi di Berlusconi: «Viaggio alle Maldive da 50 mila euro, tutti in contanti»

Lunedì 11 Novembre 2019 di Claudia Guasco
Ruby ter, le spese pazze con i soldi di Berlusconi: «Viaggio alle Maldive da 50 mila euro, tutti in contanti»

Un viaggio alle Maldive da 50 mila euro, 6.000 euro per la festa di compleanno, pernottamenti all’Nh hotel di piazza della Repubblica a Miano, cene consegnate direttamente a casa da un ristorante per 100, 200 euro a settimana. Le spese pazze di Karina el Mahrough, in arte Ruby, finanziate secondo i magistrati dai soldi ricevuti da Silvio Berlusconi per compare il silenzio sulle serate ad Arcore, erano tutte rigorosamente in contanti. «Non ricordo di averle mai visto usare una carta di credito», afferma l’amica proprietaria di un ristornate di cucina romana davanti ai giudici del processo Ruby ter. «Mi ha consegnato una busta con banconote», riferisce la titolare di un’agenzia di viaggi.

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CHAMPAGNE
Karima ha trascorso dieci giorni in un resort alle Maldive, cinque anni fa: lei ha viaggiato in business con il compagno Luca Risso, la figlia Sofia e la tata in classe economica.
Costo totale, compreso il soggiorno: 50 mila euro, pagati in tagli da 50, 100 e 500 euro. Per festeggiare il compleanno, invece, Ruby ha scelto il risorante romano dell’amica. Il preventivo agli atti del processo indica un costo totale di 8.876 euro per 74 ospiti, più una torta di cake design da 750 euro e champagne rosé da 1.500 euro. Scontrino finale 9.236 euro, poi ridimensionato a 6.000 rinunciando allo champagne e ripiegando su un dolce più economico. Nel corso del tempo tra Karima e la ristoratrice è nata un’amicizia e la donna le ha prestato dei soldi. «Anche la sera del compleanno: 300 euro più 70 per il taxi», precisa la ristoratrice. E’ capitato anche che le pagasse le fattiure all’Nh hotel. Quattro, stando alle fatture in mano ai magistrati: da 150, 300, 435 e 500 euro. «Una volta mi ha telefonato chiedendomi aiuto per pagare, mi ha detto che aveva dimenticato il portafoglio». Come si guadagnava la vita Ruby? «Mi ha raccontato che faceva la ragazza immagine, degli spot pubblicitari. Era una ragazza molto riservata, con me si è sempre mostrata molto attenta alla figlia. L’ho ospiutata spesso a casa mia, è capitato che mia madre si occupasse della bambina. Mi dispiaceva che al ristorante la gente la additasse e dicesse: “Ecco Ruby rubacuori, è una prostituta”. E’ capitato più di una volta». Lei, spiega la testimone, ci soffriva: «L’ho vista tante volte piangere, amareggiata, diceva che la sua vita era bruciata. Voleva cercarsi un lavoro, ricominciare da capo, ripulire la sua immagine. Voleva fare la mamma e avere un lavoro normale, le piaceva l’idea di lavorare in un ristorante. Quando i colloqui andavano male era depressa: “Purttroppo ho una brutta etichetta”, mi diceva».

 
 


PREZZO DEL SILENZIO
Le accuse al centro del processo, nel quale è imputato anche Silvio Berlusconi, sono corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Per negare che ad Arcore «si svolgesse attività sessuale», si legge negli atti, le giovani, molte delle quali «non svolgono alcuna attività lavorativa», avrebbero accettato «come prezzo» della falsa testimonianza soldi e «ulteriori beni», come auto e ville di lusso.

Ultimo aggiornamento: 15:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA