Carabinieri a sorpresa nelle Rsa: operatori e anziani trovati senza vaccino, 42 residenze irregolari, 36 denunce

Mercoledì 12 Maggio 2021
Carabinieri a sorpresa nelle Rsa: 87 operatori trovati senza vaccino, 197 violazioni e 36 denunce

Ci sono ancora operatori sanitari e infermieri che lavorano a stretto contatto con anziani e che non sono vaccinati contro il Covid (la protezione è diventata obbligatoria dallo scorso aprile). E ci sono ancora anziani in attesa della prima dose di vaccino e anziani trovati in stato di abbandono. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute ha firmato l'ordinanza che riapre alla visite ai parenti ricoverati, o che vivono stabilmente, nelle residente protette. I carabinieri del Nas però scoprono che all'interno di quelle stretture, per ora sono sei, ci sono lavoratori che non hanno ricevuto il vaccino.

Non solo. I militari hanno scoperto, in Abruzzo, pazienti anziani e quindi molto esposti al rischio di contrarre il coronavirus, non vaccinati. Sono stati i carabinieri a provvedere alla somministrazione del vaccino per queste persone (sono 4 in tutto). 

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Si tratta appunto di sei strutture ricettive per anziani chiuse e 87 operatori trovati senza vaccinazione Covid. Questo il bilancio dell'operazione dei Carabinieri dei Nas, anche alla luce della recente ordinanza sull'apertura alle visite. Nella prima decade di maggio è stata realizzata, d'intesa con il ministero della Salute, la campagna di controlli che ha coinvolto 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali constatando irregolarità in 141 (25%). Contestate 197 violazioni penali e amministrative per 43 mila euro, deferite 36 persone all'Autorità giudiziaria e segnalate altre 136 alle Autorità amministrative. 

No vax - Durante i controlli dei Nas è emersa in particolare la presenza di operatori sanitari e personale addetto alle strutture risultati privi di copertura vaccinale, divenuta obbligatoria da aprile scorso. Tale fenomeno, riscontrato in almeno 42 strutture socio-sanitarie in varie province per complessivi 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e restante personale destinato al contatto diretto con gli anziani, «rappresenta - sottolinea il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute - un potenziale anello di debolezza nella strategia di tutela al possibile contagio degli anziani ospiti, proprio in un periodo di riapertura delle visite esterne dei familiari».

Nel corso dell'attività condotta su tutto il territorio nazionale nelle strutture ricettive per anziani, i Carabinieri dei Nas hanno rilevato 63 violazioni per inosservanza delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, riconducibili alla mancata attuazione di protocolli per la prevenzione anti-Covid, delle operazioni di sanificazione ed uso di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori. Gli accertamenti hanno evidenziato anche criticità importanti circa il livello di assistenza fornito agli ospiti.

Anziani abbandonati - Inoltre, alcuni interventi, tra i quali quelli condotti dai Nas di Pescara, Genova, Torino e Catania, hanno rilevato situazioni di abbandono di anziani, non accuditi in relazione alle patologie sofferte ed alle loro esigenze fisiologiche e motorie, in alcuni casi sfociati addirittura nella mancata somministrazione dei farmaci essenziali per garantire le terapie necessarie per gli ospiti malati e ultraottantenni. Ulteriori situazioni di minore assistenza sono state rilevate per sovraffollamento di anziani rispetto ai posti previsti, mancanza di trattamenti riabilitativi e di personale privo di abilitazioni professionali nonchè detenzione di farmaci non idonei o scaduti, per i quali si è proceduto al sequestro di 72 confezioni.

A causa dello stato di abusivismo o di gravi criticità sono state oggetto di sospensione e/o chiusura 6 strutture ricettive, per un valore economico stimato in oltre 4 milioni di euro. Gli interventi di cessazione delle attività irregolari hanno determinato il conseguente ricollocamento degli anziani ospiti presso le abitazioni dei propri familiari o il trasferimento in altre strutture idonee.

In Abruzzo - È stato somministrato il vaccino a 4 anziani di una Rsa di Monteodorisio (Chieti), a seguito dell'intervento dei militari del Nas di Pescara che avevano appurato che gli stessi non erano ancora stati raggiunti dal locale servizio vaccinale. Questo uno degli episodi più rilevanti dell'operazione nazionale condotta dai Nas. I militari hanno contattato il responsabile del servizio Asl che ha provveduto ad inviare sul posto un medico per l'inoculazione della prima dose di vaccino agli anziani degenti.

In particolare i Nas di Pescara hanno segnalato all'Autorità Sanitaria e Amministrativa 3 legali responsabili di altrettante strutture assistenziali per anziani, ubicate rispettivamente nei comuni di Casalbordino (CH), Monteodorisio (CH) e Città Santangelo (PE) poiché responsabili di aver condotto le strutture sanitarie interessate da carenze igienico-strutturali ed organizzative, con evidenti infiltrazioni di acqua piovana dal soffitto, distacco dell'intonaco dei servizi igienici e delle camere. 

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Ecco le regole emanate dal ministero per andare a visitare un parente o un amico in una Rsa.

Ultimo aggiornamento: 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA