Giovani e violenza, l'ex Questore Tagliente: «Social, tv, cinema e pubblicità riflettano: il rischio emulazione è enorme»

Domenica 14 Novembre 2021 di Luca Lippera
Il Prefetto Francesco Tagliente, ex Questore di Roma

«Quale influenza possono avere, specialmente sui giovani, il linguaggio violento e le scene di violenza che fanno apparire quasi normali le condotte aggressive? C' un possibile e rischiosissimo effetto emulazione». Sempre più preoccupato, lancia un accorato allarme l'ex Questore di Roma, il Prefetto Francesco Tagliente, che domani sera, martedì sarà ospite di una puntata speciale del programma "Monitor" su Italia 7 (martedì 16 novembre, ore 21,30). Tagliente, 71 anni, profonde conoscenze di Diritto Penale e Criminologia, sta facendo del tema una battaglia appassionata perché intravede «i pericoli che derivano dall'esistenza di cattivi educatori». Il direttore generale dell'emittente, Fabrizio Manfredini, ha condiviso l'urgenza di parlare apertamente e pubblicamente della situazione e probabilmente venti mesi di pandemia e di allarmi senza sosta, con tutte le ripercussioni che in molti giovani stanno portando a galla problemi preesistenti che ora possono diventare esponenziali, hanno avuto un peso nella scelta. Ma la questione, è giusto dirlo, si trascina da prima del Covid19. «Quale esempio stiamo dando ai giovani? - si chiede Tagliente - La scuola è in grado di fare da sè? Quale ruolo giocano i cosiddetti social e quali certi talk-show? Il linguaggio violento alimenta violenza».

Alla trasmissione di domani sera, martedì, condotta da Gaetano D'Arienzo, interverranno Fiorenza Sarzanini, vicedirettore del Corriere della Sera, e Daniele Grassucci, giornalista e direttore di "Skuola.net". «E’ possibile - rilancia l'ex Questore di Roma  ridurre i fattori di rischio che influiscono sui comportamenti pericolosi di molti giovani? Penso che sia arrivato il momento di riflettere, tutti insieme, sulle conseguenze del linguaggio e delle scene di violenza che stanno degenerando al punto da rappresentare un pericolo per molti bambini e un grande problema per le famiglie.

A determinate fasce di età, lo spirito di emulazione è tanto più forte quanto è più debole la capacità di analizzare e distinguere».

I bambini e le bambine spesso si ritrovano davanti a uno schermo - una televisione, un computer, uno smartphone - e sono senza difese. Alcuni cartoni animati, certi videogiochi, a volte la pubblicità, diversi film e, spesso, perfino una parte dei programmi di informazione (con gente che se ne dice di tutti i colori e i volti trasfigurati dalla rabbia, realtà o "recitazione" che sia), presentano la violenza come un fatto praticamente normale che viene assorbito dalla mente. «Si vedono - aggiunge Francesco Tagliente, originario di un paese vicino Taranto, sposato, padre di due figlie - corpi trattati come manichini, trailer horror, videogiochi in cui l'obiettivo dei protagonisti è uccidere e ancora uccidere. E' una forma di elaborazione dell’aggressività o di una forma di normalizzazione e di assuefazione alla violenza? Esiste un filo conduttore tra la violenza su uno schermo e la possibile emulazione? E’ un tema complesso ma è uno spunto di riflessione al quale non possiamo più sottrarci. Basterebbe pensare al recentissimo, folle e tragico gioco, Hanging Challenge, agli ormai non episodici casi di Cutting che coinvolgono ragazzi meno che adolescenti, alle nuove forme di devianza minorile su internet attraverso forum, social, siti dedicati o altre forme di diffusione digitale come il bullismo elettronico. Penso al programma Squid Game, a cui è ispirata la serie Netflix. Un gioco al quale partecipano persone che accettano uno strano invito a una competizione: è fatta di giochi per bambini, apparentemente innocui, come “1,2,3 stella”, ma dove chi perde muore. Ciò che inizia come un gioco si trasforma in una sfida esasperata e, attraverso un processo emulativo propagato con forza dalla rete, i casi isolati finiscono per amplificarsi provocando finanche drammi e tragedie familiari».

Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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