Roma, per Dado si prospetta un Natale diverso dagli altri: il comico e cabarettista potrebbe dover aspettare fino alla seconda metà di gennaio per sapere se andrà o meno a processo con l'accusa di diffamazione aggravata. È quanto emerso dall'udienza di questa mattina, in tribunale a piazzale Clodio.
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Tutto era iniziato due anni fa, quando il comico e cabarettista, vero nome Gabriele Pellegrini, aveva accusato in un'intervista l'ex fidanzato della figlia, Federico Molteni, che allora era minorenne, di stalking, minacce e addirittura di averlo picchiato causandogli la rottura del naso. Le accuse nei confronti del ragazzo sono state archiviate dalla Procura un mese fa e il pm, d'ufficio, aveva proceduto con l'accusa di diffamazione aggravata nei confronti del comico.
Questa mattina si è tenuta la prima udienza sulla richiesta di rinvio a giudizio, ma tutto è rimandato al prossimo gennaio. In mezzo, sarà necessario attendere il prossimo 14 dicembre, data prevista per la sessione di mediazione civile in merito alla richiesta di risarcimento danni a favore di Federico Molteni, assistito dall'avvocato civilista Pasquale Landolfi.
Dopo l'udienza di questa mattina, Dado ha spiegato all'AdnKronos: «I legali di Molteni hanno fatto un ennesimo slalom, cercando di spostare la vicenda dal penale al civile con una richiesta di risarcimento danni. La richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti non è fattibile, sono già state stralciate due accuse nei miei confronti, tra cui quella di calunnia ed è rimasta in piedi solo quella di diffamazione a mezzo stampa».
A Leggo, l'avvocato Pasquale Landolfi controbatte così: «La causa civile è riferita al caso di Federico Molteni, quella dei genitori è un'altra storia perché ci sarebbero delle accuse, rivolte in particolare al padre, che potrebbero risultare calunniose. La mediazione è un'attività preliminare alla causa civile. Qui c'è un dato obiettivo: l'udienza serve per stabilire se il signor Pellegrini è meritevole di andare a giudizio e non sarà lui a stabilirlo, ma il giudice. Ci tengo poi a precisare un altro dato di fatto: ogni accusa nei confronti di Federico Molteni, che allora era minorenne, è stata archiviata».
L'avvocato civilista che assiste il ragazzo ha poi parlato dei possibili scenari futuri della battaglia giudiziaria. «Se il giudice riterrà di non rinviarlo a giudizio, ne prenderemo atto e tutto si sposterà in sede civile. Il presupposto per ottenere un risarcimento è che qualcuno abbia compiuto un fatto ingiusto da cui sono derivati dei danni, come prevede l'articolo 2043 del Codice Civile. Se viene accertato un reato e ne derivano conseguenze dannose, è evidente che il presupposto sia l'esistenza stessa del reato» - spiega l'avvocato Landolfi - «Oggi esiste un'ipotesi che non possiamo definire totalmente campata in aria se il pm ha ritenuto di chiedere il rinvio a giudizio. Se ci sarà un accordo sui danni, allora non proseguiremo con le cause penali. Se invece il signor Pellegrini vuole andare avanti e affrontare il processo, ci occuperemo delle cause penali e civili. La verità processuale dice che non ci sono elementi per stabilire che Federico Molteni si sia reso colpevole di stalking e aggressione, come stabilito anche dall'archiviazione disposta dall'autorità giudiziaria».