Decreti, dal versamento contributi previdenziali alla cig fino ai ristori

Giovedì 26 Novembre 2020 di Rosario Dimito
Decreti, dal versamento contributi previdenziali alla cig fino ai ristori

Il prolungarsi della situazione emergenziale ha reso necessario per il governo varare un terzo decreto ristori per tutelare le categorie più colpite dalle chiusure di questo periodo. A stretto giro sembra profilarsi anche un decreto ristori quater, il tutto mentre si discute dello scostamento e della legge di bilancio, nella speranza che con l’inizio del nuovo anno e l’arrivo dei vaccini la situazione inizi finalmente a migliorare e possa avere inizio la tanto agognata ripresa. All’orizzonte si prospetta, però, un Natale fatto ancora di restrizioni e parziali chiusure con ovvie ricadute sui consumi. I nodi verranno sciolti la prossima settimana, quando dovrà essere varato il nuovo Dpcm “Natale”, mentre, nell’attesa, le Regioni provano a far scendere l’indice di contagio adottando tutte le misure necessarie. Nomos Centro Studi Parlamentari ha aggiornato il documento contenente tutte le disposizioni nazionali e regionali (adottate a partire dal Dpcm del 13 ottobre) che riguardano l’emergenza COVID-19.

Il nuovo decreto Ristori, in corso presso la commissiome finanze del Senato, introduce, per tutte le imprese dei settori oggetto delle nuove restrizioni con partita IVA attiva al 25 ottobre 2020 e che svolgono una delle attività inserite nella tabella dei codici ATECO, dei contributi a fondo perduto.

La platea dei beneficiari includerà anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato). Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda in precedenza. L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 per cento di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio. È prevista inoltre la possibilità, per il Ministero dell’Economia di individuare tramite DM degli ulteriori codici ATECO attualmente non inclusi, con un limite di spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

Poi c'è la proroga della Cassa Integrazione (articolo 12) - Stanzia 1,6 miliardi complessivi, vengono disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche. È, inoltre, prevista un’aliquota contributiva addizionale differenziata sulla base della riduzione di fatturato. La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni. 

Per informazioni: www.nomoscsp.com

Ultimo aggiornamento: 21:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA