Dramma vicino Rimini. Un ragazzino di 13 anni è morto questa mattina a Bellaria Igea Marina, nel Riminese, dopo essere caduto dal secondo piano di un hotel della cittadina balneare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Bellaria e l'ambulanza del 118. L'allarme è stato dato dall'hotel.
Dodicenne cade in bagno, batte la testa e muore fra le braccia della mamma
Sul terrazzo dal quale è caduto il 13enne, i carabinieri hanno trovato lo zaino. Questa mattina infatti il ragazzino sarebbe dovuto andare a scuola. Al momento si esclude una responsabilità di altre persone e accertamenti sono in corso. Giocava a calcio ed era il capitano della squadra giovanile a Bellaria Igea Marina, un ragazzino inserito, con tanti amici e senza apparenti problemi, amava la scuola e studiare.
Soccorsi inutili
Ma non c'è stato nulla da fare se non constatare il decesso. I carabinieri in tarda mattina hanno potuto ascoltare i genitori, una famiglia di albergatori di Bellaria. Sotto choc la madre ha raccontato che il figlio non aveva mai dato segni di disagio psicologico, né avrebbe mai riferito particolari difficoltà a scuola o con gli amici. Chiarite le dinamiche dei fatti, ora le indagini si concentreranno sulle cause del gesto, se mai potranno essere chiarite. Telefonino e cellulare del 13enne sono stati prelevati, strumenti utili per capire come abbia vissuto i suoi ultimi giorni il ragazzo. L'Amministrazione comunale di Bellaria Igea Marina ha disposto la proclamazione del lutto cittadino per oggi con esposizione a mezz'asta delle bandiere e per il giorno delle esequie, che saranno celebrate quando la magistratura concederà il nulla osta. «Un provvedimento che intende tradurre quel sentimento di vicinanza e commozione che, sin dalle prime ore della mattina, ha animato e scosso tutta la comunità», si legge in una nota del Comune. Nel febbraio del 2019, sempre nel Riminese, nel comune di Coriano, un altro ragazzino, un 12enne, aveva tentato di togliersi la vita gettandosi dalla finestra della scuola dopo aver preso una nota sul registro. Approfittando della distrazione della professoressa si era gettato nel vuoto, dopo un primo allarmante bollettino che lo dava in condizioni disperate, in tarda mattinata era poi stato dichiarato fuori pericolo.