Rider attraversa Verona per una consegna, il cliente si pente: «Mai più ordini a domicilio»

Quando il cliente ha visto arrivare il rider in ritardo a bordo di una bicicletta malandata ha capito e invece di arrabbiarsi si è scusato

Martedì 17 Gennaio 2023
Rider attraversa Verona per una consegna, il cliente si pente: «Mai più ordini a domicilio»

Ha ordinato un hamburger in un locale ad appena 4 km da casa sua, ma non poteva immaginare che il rider avrebbe dovuto percorrere quasi 50 km tra andata e ritorno, di notte e in pieno gennaio. Lo ha scritto Andrea Bassi, cliente di Verona che si è dichiarato "pentito" per aver utilizzato una nota app di delivery. La cena è infatti arrivata molto in ritardo, ma dopo aver capito il lungo percorso affrontato dal ragazzo e le condizioni della sua bicicletta il cliente ha compreso e la sua rabbia si è trasformata in pentimento. «Ha dovuto attraversare per correre al fast-food, prendere la mia cacchio di cena, portarmela sotto casa e poi tornare nel capoluogo per chissà quale altro giro» ha scritto Bassi, che conclude: «Non sarò più complice di questa situazione». 

Pedala tutta la città per una consegna 

Bassi ha spiegato di aver effettuato l'ordine a una grossa catena di fast food «alle 18.50, con la promessa che il cibo gli sarebbe stato consegnato in un'ora vista la distanza relativamente breve alla sua abitazione di Bussolengo». Ma l'uomo non sapeva che la catena a sua volta si appoggia ad un noto delivery che effettua materialmente le consegne. «Alle 20.30 non avevo ricevuto ancora nulla e ho chiamato per disdire l'ordine». Poco dopo il rider in bicicletta, proveniente da Verona sud, quindi a diversi chilometri di distanza, si è presentato alla sua porta. «Sono rimasto talmente sbalordito quando ho capito quanti chilometri aveva fatto con la sua bicicletta malandata che non ho avuto nemmeno il tempo di dargli la marcia.

Ha ripreso a pedalare e se ne è andato. Neanche il tempo di ringraziarlo».

Il post del cliente pentito «Non contribuirò più allo sfruttamento» 

Dopo aver assistito a questa scena il cliente ha deciso di scrivere quanto avvenuto su Facebook. «Ci ho pensato tutta la notte » ha scritto Bassi, consigliere regionale della Lega e poi in Fratelli d'Italia, che si è dimesso nel 2021 da assessore comunale. «Mi sono chiesto: ma questo povero Cristo ha dovuto patire per portarmi a casa degli hamburger con patatine? Mi si è raggelato il sangue». Insomma l'ex politico si è detto pentito: «Non cado dalle nuvole ma ho toccato con mano quello che accade a questi poveri ragazzi, è stata la prima volta che ho usato l'applicazione. Ero ignorante, ora ne ho preso consapevolezza».  E ha così preso una decisione «Da parte mia posso dire che sebbene non voglia demonizzare il sistema, fino a quando non vedrò un cambiamento, non contribuirò a perpetrare lo sfruttamento».  

Ultimo aggiornamento: 18:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA