Raid vandalici a Riccione, auto devastate e vetrine rotte: carabinieri fermano due baby gang

Lunedì 23 Agosto 2021
Raid vandalici a Riccione, fermate due baby gang dai Carabinieri

Sabato notte di scorribande in pieno centro a Riccione, cuore della riviera romagnola. In azione bande di giovani vandali.

Gli episodi hanno lasciato dietro di loro una lunga scia di danni e di polemiche.

Raid vandalici e di violenza gratuita, panico seminato in strada fra residenti e turisti quasi barricati dietro le finestre e le porte di case e hotel. Queste le scene per strada due notti fa nel Comune romagnolo.

Auto devastate e vetrine rotte

Tra sabato e domenica decine di ragazzi, molti giovanissimi e minorenni di origine nordafricana, hanno devastato auto e vetrine nei viali del centro coi video girati dai residenti che hanno fatto il giro dei social. Dai carabinieri controlli a raffica anche la scorsa notte, con due bande fermate e i primi arresti. Renata Tosi, sindaca di Riccione, aveva allarmato le autorità domenica mattina.

Dopo le devastazioni notturne di un gruppo di una trentina di giovanissimi ai danni delle auto parcheggiate nei viali del centro. Tosi ha chiesto un incontro immediato al prefetto di Rimini per un impegno «massimo» delle autorità e delle forze dell'ordine.

Alcuni video sono finiti online

Nel frattempo il dispositivo di sicurezza dei carabinieri è stato ancora rafforzato e per alcuni dei protagonisti dei raid vandalici di sabato, ripresi in molti video poi postati sui social, l'identificazione potrebbe essere vicina. I militari di Riccione, insieme ai colleghi di Rimini, anche in borghese, hanno presidiato pure la scorsa notte ed effettuato controlli straordinari nelle aree ritenute più 'critichè per movida e aggregazioni. Durante i servizi di controllo sono state fermate le scorribande di almeno due distinte bande di baby rapinatori, con arresti di quattro ventenni di origine magrebina, residenti a Lecco e Biella.

I fermati

Durante i servizi di controllo del territorio, i carabinieri di Riccione hanno fermato le scorribande di due distinte bande di giovanissimi rapinatori. Due gli arrestati, entrambi di nazionalità marocchina, di 23 e 24 anni, residenti in provincia di Lecco, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria e accompagnati in carcere in attesa della convalida del provvedimento per aver rapinato di denaro, catenina e cellulare a due turisti.

Nella mattinata di oggi, i carabinieri hanno individuato il terzo complice, che nel frattempo si era rifugiato in albergo a Rimini, si tratta di un giovane di 22 anni di Lecco, trovato in possesso della collanina rapinata nel Comune romagnolo. Nei suoi confronti è scattata la denuncia a piede libero.

Un secondo gruppo di giovani di origine nordafricana è stato bloccato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Riccione, con l'aiuto dei colleghi di Cattolica e Misano Adriatico per una aggressione a due turisti diciottenni rapinati sotto la minaccia di coltelli di 50 euro, di un telefono cellulare e di una catenina. Due componenti della banda, sono stati rintracciati poco dopo il colpo lungo il porto canale di Riccione. Entrambi italiani di origine marocchina, di 20 e 21 anni, residenti in provincia di Biella, sono stati dichiarati in arresto e condotti presso il carcere di Rimini, così come disposto dal sostituto procuratore Davide Ercolani.

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Chieste le dimissioni dell'assessora

Sulla notte di disordini di sabato oltre ai commenti social al vetriolo di residenti e pure turisti, si è scatenata la polemica politica locale. Dopo l'allarme della sindaca Tosi, la minoranza riccionese, con in testa il Pd, ha chiesto le dimissioni dell'assessore comunale alla sicurezza Elena Raffaelli, eletta anche deputata nelle file della Lega.

L'onorevole ha respinto al mittente le critiche chiedendo a sua volta le dimissioni della ministra Lamorgese e della classe dirigente del Pd. Spezza però una lancia a favore dell'amministrazione riccionese Jamil Sadegholvaad, assessore alla Sicurezza di Rimini e candidato per il centrosinistra alle prossime comunali. Ha invitato a non fare della Tosi un capro espiatorio, perché «sulla sicurezza i sindaci hanno armi poco più che spuntate». E questo, ha aggiunto, «vale per tutti i Comuni, a prescindere dal colore politico».

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Il commento di Matteo Salvini

Matteo Salvini nel suo incalzare quotidiano alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese sulla questione sbarchi e sicurezza interna, ha tirato in ballo pure le gang romagnole.

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA