Riccardo e Tobia morti, lo strazio di Teresa (che era in auto con loro): «Ho perso fidanzato e migliore amico»

Lo schianto all'alba del 24 dicembre

Sabato 31 Dicembre 2022 di Filomena Spolaor
Riccardo e Tobia morti nell'incidente, lo strazio di Teresa (che era in auto con loro): «Ho perso fidanzato e migliore amico»

MESTRE - «Non ci sono parole per dire come mi sento.

La scorsa notte ho perso il mio migliore amico e l'amore della mia vita. Riccardo era la mia anima, il mio Oriente e l'Occidente, i miei giorni di lavoro e di festa, il mezzodì e la mezzanotte, le parole di tutto. Sei solo passato dall'altra parte, è come se fossi nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu, quello che eravamo prima lo siamo ancora. Non sono lontana, sono solo dietro l'angolo: mi troverai nel cuore. Ciao Riccardo amore, ciao Tobia amico mio per sempre».


SULL'ALTARE
È il messaggio con cui Teresa ieri, salita sull'altare del Duomo di San Lorenzo con stampella e busto al collo dopo essere stata dimessa dall'ospedale dell'Angelo, ha dato l'addio al fidanzato Riccardo Pastrello e all'amico Tobia De Eccher, morti all'alba del 24 dicembre nella Clio condotta da un altro conoscente, anche lui di 25 anni, che si è schiantata sulla spalletta in muratura di via della Libertà all'altezza del sovrappasso pedonale per Marghera. Con loro anche Teresa, di un anno più giovane, sopravvissuta come il conducente indagato per duplice omicidio stradale e risultato positivo all'alcoltest dopo un party durato fino a tarda notte nel locale Argo16 nella zona del Vega. Un unico funerale per volontà espressa dalle famiglie di Riccardo e Tobia, ex studenti del liceo scientifico Bruno con la passione per il basket e un futuro da architetti, che quando sono scese dai due carri funebri davanti al Duomo hanno trovato una folla commossa ad attenderle.


L'ABBRACCIO DELLA FOLLA
Posate le bare ricoperte di fiori gialli sugli scalini della chiesa, ciascuna con un panno di seta indicante le famiglie Pastrello e De Eccher con le foto di Riccardo e Tobia, sono state benedette da don Augusto Prinsen, mentre gli amici e i parenti si stringevano tra il pianto in abbracci. Ad accogliere i genitori (insieme alla sorella Lena) di Tobia De Eccher e quelli di Riccardo Pastrello all'interno del Duomo, c'era una moltitudine composta soprattutto da amici dei due giovani, tra cui quasi tutti gli ex compagni e docenti delle classi del Bruno che avevano frequentato. Al tempo Riccardo e Tobia avevano fatto parte della squadra di basket della Reyer School Cup, e ieri era presente anche una delegazione di giocatori con il presidente Federico Casarin. La madre di Riccardo ha voluto fare riverberare la passione per l'architettura del figlio, leggendo alcune parole di un professore con cui si era laureato all'università. «Riccardo era uno studente speciale - recitava il testo - Per l'appassionata curiosità per l'architettura mi commuoveva il suo studio, con cui esprimeva la ricerca di sé stesso che lo portava ad affrontare i temi in modo personale».
Tobia De Eccher era figlio di Andrea, noto architetto della famiglia di costruttori friulani con studio in Rampa Cavalcavia, e stava studiando all'Accademia di Architettura di Mendrisio in Svizzera. Per suo desiderio e della moglie Giulia, è stato letto un ricordo che ha citato il verso di una delle canzoni preferite del figlio, e dei momenti in cui dopo un concorso o un esame si riposava insieme all'amico Riccardo. Al termine del funerale tutti i presenti in fila sono andati a esprimere le condoglianze alle due famiglie affrante nel dolore.


GLI AMICI DI SCUOLA
Durante la celebrazione si sono ritrovati anche gli ex compagni di classe di Tobia e Riccardo, insieme a molti ex docenti del liceo Bruno. Tra di loro Giuseppe Gurnari, professore di scienze naturali di Riccardo ora in pensione, e il docente di disegno e storia dell'arte Roberto Trabacchin, che lo aveva indirizzato verso la laurea in architettura. «Quello che ci unisce oggi ha detto Massimo Centenaro, insegnante di scienze motorie di Tobia e allenatore della squadra della Reyer School Cup - è il bisogno di ricordare e condividere la bontà d'animo di questi due ragazzi, la loro passione innata per lo sport, la disponibilità e grande determinazione».

Ultimo aggiornamento: 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA