Virus, riaperture di parrucchieri e negozi dal 18: orari e distanze: ecco cosa non si potrà fare

Martedì 12 Maggio 2020 di Diodato Pirone
Una parrucchiera con visiera, guanti e mascherina

Con ogni probabilità da lunedì 18 potranno riaprire quasi in tutte le Regioni gli esercizi commerciali ancora costretti alla chiusura. Non mancano, però, le incognite. La prima è generale e dipende dall'andamento dell'epidemia del coronavirus. Il numero dei contagi è legato alla quantità degli spostamenti delle persone e  la malattia ha un periodo di incubazione che oscilla fra i 7 e 12 giorni almeno nella maggiorparte dei casi. Da qui la necessità di riaprire gradualmente le varie attività in modo da consentire un attento monitoraggio dei contagi e di spegnere sul nascere i focolai che fatalmente si accenderanno qui e la.

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Avendo avviato al lavoro circa 4 milioni di italiani il 4 maggio e avendo consentito passeggiate e un minimo di socialità fra parenti è ovvio che la tappa successiva delle riaperture non poteva che essere fissata il 18 maggio ovvero a due settimane di distanza. Gli epidemiologi sono già al lavoro per verificare un'eventuale ripresa dell'ormai famoso R0, ovvero l'indice della velocità del contagio che attualmente oscilla intorno a quota 0,5/0,7. E' fondamentale non far risalire l'R0 oltre quota "1" perché questo vuol dire che ogni contagiato infetta un'altra persona ogni giorno e così l'epidemia torna a diffondersi. In Germania pochi giorni dopo la prima riapertura l'indice è risalito oltre quota "1" e alcune attività sono state immediatamente richiuse.

Quattro metri quadri per ogni cliente e menù digitali: le regole per i ristoranti

In attesa delle disposizioni dettagliate sulle riaperture  dell'Inail e del Comitato Tecnico scientifico che probabilmente arriveranno giovedì, vediamo  ad oggi quali sono principali certezze e quali le principali incognite.

CERTEZZE IN VISTA DEL 18 MAGGIO

1) I parrucchieri e centri estetici potranno riaprire quasi ovunque con un paio di settimane d'anticipo sul piano originario. Ma dovranno adottare misure di sicurezza molto severe. Per la loro stessa salute non sarà raro vedere gli operatori dei centri estetici indossare visiere di protezioni e camici monouso. Obbligatorio l'uso di mascherine e di gel. Si lavorerà solo su appuntamento.

2) Negozi. Esattamente come accade oggi per gli alimentari, l'ingresso dei clienti sarà filtrato in base al numero dei metri quadri disponibili.

3) Ristorazione. In attesa dell'esatto numero di metri quadri nei quali disporre i tavoli è importante sapere che l'occupazione di suolo pubblico all'aperto nei pressi dei locali dovrebbe essere gratuita per tutta l'estate. Cambieranno cose piccole e grandi: i menù, ad esempio, non saranno più cartacei.

4) Bar. Si ritorna alle regole in vigore poco prima della chiusura totale: si ai servizi a tavolino (a debita distanza) estrema cautela per i servizi al bancone, possibilmente percorsi differenziati per i clienti in entrata e in uscita

5) Messe. Saranno previste regole severissime: sanificazioni; nessun contatto al momento dell'eucarestia; distanziamento fra i fedeli.

I DUBBI

1) Piemonte, Lombardi e Liguria a rischio. Finora, tranne che per dettagli mionori, le regole di gestione dell'epidemia sono state sostanzialmente analoghe in tutte le Regioni. Però, com'è noto, l'epidemia è molto contenuta nel Centro-Sud, mantiene una sua presenza discreta in Toscana, Emilia e Veneto, mentre è ancora vivace in tre Regioni: Lombardia, Piemonte e Liguria. Riaprire le attività in queste aree è obiettivamente più rischioso (nel senso di una ripresa consistente dei contagi) che in altre. Quindi è possibile che i presidenti di queste Regioni, sulla base dei dati degli epidemiologi che saranno noti domani e dopodomani (a 10 giorni dalla riapertura del 4 maggio), decidano di mantenere alcune restrizioni. Non è un segreto che in Piemonte si parli di rinvio al 25 maggio per la riapertura della ristorazione.

2) Il distanziamento dei tavoli. E' uno dei problemi più grossi da risolvere. Da questo dato dipenderà il numero dei coperti di molti ristoranti. Non è detto che a tutti convenga riaprire con un numero di coperti molto basso.

3) I nuovi orari. Dalla prossima settimana le Regioni e i Comuni fisseranno nuovi orari di apertura e di chiusura delle attività commerciali con l'obiettivo di avitare affollamenti in particolare sui mezzi pubblici. Bisognerà fare attenzione e abituarsi al nuovo regime.

4) I molti dettagli tecnici. Le regole di base dell'apertura sono chiare: distanziamento fra i clienti e mascherina obbligatoria dentro i locali. Ma poi ci saranno un'infinità di accorgimenti nazionali e regionali che andranno rispettati con scrupolo. Talvolta non sarà facile. Ma questa volta non è questione di burocrazia quanto della salute  degli esercenti, dei clienti e dell'intera collettività.

5) Le coperture legali e assicurative. E'  bene ricordare che le imprese che non dovessero rispettare le regole nazionali e regionali potrebbe andare incontro a problemi molto seri e che la legge prevede la responsabilità penale in caso di contagio contratto dai dipendenti se non si rispettano le norme balilari di protezione.

Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 21:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA