Cuneo, arrestato Renato Maiolo: l'ex sindaco di Santo Stefano Roero accusato di truffa e peculato

Martedì 29 Giugno 2021
Renato Maiolo, arrestato ex sindaco di Santo Stefano Roero: è accusato di truffa e peculato

Truffa aggravata ai danni dello Stato, turbativa d'asta, falsità materiale e ideologica in atti pubblici e peculato. Sono le accuse contro Renato Maiolo, ex sindaco di Santo Stefano Roero (in provincia di Cuneo), che è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'inchiesta della procura di Asti. Con lui fermati anche il segretario comunale Anna Maria Di Napoli oltre a un architetto e un geometra. Gli indagati si trovano tutti agli arresti domiciliari ed è stato disposto un sequestro preventivo di beni e valori per un ammontare complessivo di oltre 70mila euro. Nei prossimi giorni saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia. L'accusa ipotizza un sistema di sprechi di denaro pubblico e condotte illecite negli ultimi 15 anni, quelli dei diversi mandati di Maiolo: la condotta era di fatto diventata una prassi, tanto da causare un deficit finanziario di oltre 1,3 milioni al Comune, commissariato da settembre 2020.

Spese gonfiate e appalti assegnati: le accuse

A disporre le misure di ordinanza cautelare è stato il Gip del Tribunale di Asti Francesca Di Naro. Secondo gli inquirenti, «in quindici anni l’amministrazione comunale è stata destinataria di circa 15 milioni di euro di finanziamenti statali, canalizzando ingenti contributi pubblici per la realizzazione di opere edilizie, talvolta inutili o inutilizzate. Ad esempio - spiega una nota della Guardia di Finanza -, la costruzione di un’area camper sprovvista di strada per l’accesso.

Oppure l’accensione di un mutuo, nonostante l’enorme dissesto, per realizzare un campo sportivo su un altro già esistente, ad oggi del tutto inutilizzato».

«All’interno delle progettazioni per la realizzazione delle varie opere - sostengono gli inquirenti - venivano inserite spese ingiustificate e gonfiate, in modo tale da ottenere ingiusti profitti per sé e per i professionisti coinvolti a cui l’ente ha frequentemente conferito incarichi tecnici. Il tutto a danno delle risorse comunali». Le gare venivano assegnate sempre agli stessi professionisti: «Tale attivismo per la realizzazione di opere pubbliche - prosegue la Finanza - ha permesso da un lato ai professionisti di guadagnare maggiori profitti, dall’altro all’ex sindaco di ottenere consensi tra la cittadinanza, tanto da consentirgli di ricoprire a lungo la carica di primo cittadino e riuscendo così a consolidare una gestione privatistica del Comune con comportamenti anche intimidatori nei confronti di diversi dipendenti comunali».

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 19:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA