Cuneo, il gioielliere indagato: «Non mi pento, ho fatto quanto necessario per salvare la mia famiglia»

Giovedì 29 Aprile 2021
Rapina Cuneo, il gioielliere indagato: «Io, faccia a faccia con i banditi. Ho dovuto scegliere tra me e loro»

Non provo niente.

Mi spiace sia successo un fatto così, è molto brutto, ma o io o loro. Ero nel retrobottega e loro sono entrati, mia moglie era al bancone e ha urlato. Mi sono precipitato lì e sono arrivato vicino alla cassa, dove tengo la pistola (che ha preso dopo la rapina del 2011 quando venne brutalmente picchiato con la sua famiglia dai rapinatori, ndr). Con la mano sinistra ho aperto la cassa, dove c'era la mia pistola e in un attimo ci siamo trovati io e i rapinatori faccia a faccia con le pistole. A quel punto era o io o loro. Ho dovuto... poi sono scappati». A parlare, sentito dal Tg1, è Mario Roggero, il gioiellere di Grinzane Cavour che ieri ha reagito ad un tentativo di rapina uccidendo due banditi e ferendone un terzo.  Il giorno dopo avere impedito di rapinare la sua gioielleria uccidendo due banditi e ferendone un terzo, Mario Roggero non sembra pentirsi. Il gioielliere di Grinzane Cavour, 66 anni, è indagato dalla Procura di Asti per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa, ma per quanto sia «scosso e straziato», resta convinto «di aver fatto quanto necessario per salvare la sua vita e quella dei suoi familiari», come riferisce il legale che lo assiste, l'avvocato Stefano Campanello. E, mentre incassa la solidarietà del suo paese, attende «fiducioso» il corso della giustizia.

Rapina a Cuneo, catturato il terzo bandito, è ferito: i due complici uccisi dal gioielliere

Mario Roggero (il gioielliere): “Mi sono trovato faccia a faccia con uomini armati e ho dovuto scegliere fra la mia vita e la loro” #IOSTOCONROGGERO #DIFESASEMPRELEGITTIMA

Pubblicato da Gruppo Lega Salvini Piemonte su Giovedì 29 aprile 2021

Le perizie in corso

Saranno la perizia balistica e l'autopsia sui corpi delle due vittime, il 44enne Andrea Spinelli e il 58enne Giuseppe Mazzarino, entrambi con precedenti, a far luce su quello che ieri sera è accaduto nel negozio di via Garibaldi che sei anni fa era già stato rapinato. In corso l'acquisizione delle immagini delle videocamere della zona, nelle prossime ore sarà interrogato anche Alessandro Modica, il 34enne di Alba che nella notte si è presentato all'ospedale di Savigliano con una ferita alla gamba e che i carabinieri hanno fermato per tentata rapina. Trasferito all'ospedale di Cuneo, dove è piantonato dai militari, anche lui aveva precedenti. 

La prima ricostruzione e la pistola finta

Stando alle indagini era finta la pistola utilizzata dai banditi che ieri sera hanno fatto irruzione nella gioielleria scatenando la reazione del gioielliere. Sulla base della prima ricostruzione del fatto, i tre - armati di un coltello e della pistola poi risultata finta, priva del tappino rosso - avrebbero minacciato di morte Roggero, la moglie e la figlia, una colpita da un pugno e l'altra immobilizzata con fascette da elettricista, facendosi in tal modo consegnare numerosi gioielli. Al tentativo di appropriarsi anche del denaro in cassa, il titolare ha reagito sparando con la pistola legittimamente detenuta. «Gli approfondimenti investigativi proseguono al fine di chiarire l'esatta dinamica degli eventi dando il massimo delle garanzie di partecipazione alle indagini a tutte le parti coinvolte». Lo sottolinea in una nota ad Adnkronos il procuratore di Asti, Alberto Perduca, che coordina le indagini sulla tentata rapina, ieri, ai danni di una gioielleria di Grinzane Cavour, nel cuneese, che si è conclusa con la morte di due rapinatori, rinvenuti cadaveri ad alcuni metri dal negozio. Intanto, sono stati ascoltati da pm e carabinieri il gioielliere, la moglie e la figlia insieme ai testimoni dell'accaduto mentre sono in corso di acquisizione le immagini delle videocamere funzionanti nell'area. Nelle prossime ore verrà dato incarico di consulenza autoptica e balistica. All'interno del negozio non ci sarebbero fori di proiettile, mentre all'esterno alcuni testimoni parlano di «almeno tre colpi».

 

I precedenti della banda

Due banditi sono morti sul colpo con i cadaveri rimasti sul selciato nella centrale via Garibaldi a una ventina di metri di distanza. La gioielleria, dove lavorano due delle quattro figlie di Roggero, è attiva da oltre 40 anni: era già stata rapinata nel maggio di 6 anni fa da due rapinatori armati, uno travestito da donna, che picchiarono a sangue e legarono con fascette di plastica il titolare e una delle figlie, poi li rinchiusero in uno stanzino per dileguarsi infine con il contenuto della cassaforte e gioielli per circa 300 mila euro. Bottino abbandonato poco dopo lungo la statale per Diano d'Alba. La banda - accusata anche di un'altra tentata rapina in una gioielleria di Canelli (Asti) - fu arrestata sei mesi dopo dai carabinieri. «Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano», è la frase di Albert Einstein che questa mattina Roggero ha postato su Facebook.

Grazie per la vostra solidarietà, grazie alle persone che dai balconi hanno applaudito mio papà che ha difeso...

Pubblicato da Silvia Roggero su Mercoledì 28 aprile 2021

Massima solidarietà al gioielliere di Cuneo che ha difeso la sua attività lavorativa dopo che, secondo una...

Pubblicato da Giorgia Meloni su Giovedì 29 aprile 2021

Il post della figlia su Facebook

«Ieri la mia famiglia è stata coinvolta in un evento molto spiacevole. Il gioielliere di Gallo Grinzane che ha ucciso due rapinatori su tre per legittima difesa è mio padre. Nella difficoltà voglio rimanere aperta e fiduciosa, lucida e forte». Lo scrive in un lungo post su Facebook Silvia Roggero, una delle quattro figlie del gioielliere che ieri ha reagito a un tentativo di rapina. In un altro post la donna dice di avere «piena fiducia nella giustizia» e ringrazia «le persone che dai balconi hanno applaudito mio papà che ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un'arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione!». 

Grazie per la tua vicinanza. Mio papà è la mia famiglia abbiamo bisogno di tutto il vostro sostegno 🙏

Pubblicato da Silvia Roggero su Giovedì 29 aprile 2021

I messaggi di solidarietà dalla Lega a Fratelli d'Italia

Numerosi sono i messaggi di solidarietà che in queste ore stanno arrivando al gioielliere, che vive ad Alba, sui social, tra cui quello del presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «Massima solidarietà al gioielliere di Cuneo che ha difeso la sua attività lavorativa dopo che, secondo una ricostruzione, i malviventi avrebbero puntato le pistole contro i componenti della sua famiglia. La difesa è sempre legittima!». Ma il post di sostegno è arrivato anche dell'assessore alla Sicurezza del Comune di Alba, Marco Marcarino (Lega) ha lanciato l'hashtag #iostoconroggero. «Fare il processo a chi è vittima non è nelle corde mie e della Lega: #iostoconroggero semplicemente perché la legalità va tutelata, non svenduta sull'altare del buonismo», a lui si aggiunge anche il presidente del gruppo della Lega a Palazzo Lascaris, Alberto Preioni  «Come partito che ha fortemente voluto una legge che chiarisse in maniera definitiva il principio di una difesa che deve essere sempre legittima - aggiunge Preioni - esprimiamo la nostra vicinanza al gioielliere e alla sua famiglia. E anzi auspichiamo che proprio grazie ai nuovi strumenti normativi introdotti dalla Lega questa vicenda non abbia per lui ulteriori strascichi giudiziari. Parliamo di un uomo che aveva già subito una selvaggia rapina e che di fronte a un nuovo assalto al suo negozio è intervenuto per difendere la sua incolumità e quella dei suoi cari».

Quando ho saputo la notizia sono stato colpito profondamente, vorrei esprimere la mia solidarietà a quest'uomo, Mario...

Pubblicato da Marcarino Marco su Giovedì 29 aprile 2021

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Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 03:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA