BRUXELLES

Qatargate, Visentini: «Così ho ricevuto le donazioni». La Corte di Brescia: «Consegnare la moglie di Panzeri al Belgio»

Lunedì 19 Dicembre 2022

La moglie di Panzeri: mai fatte vacanze da 100mila euro

«Le vacanze da 100mila euro non sono mai state fatte.

Inoltre non sapevo degli affari di mio marito». Lo ha detto oggi in aula davanti ai giudici della Corte d'Appello di Brescia Maria Colleoni, la moglie dell'ex europarlamentare Antonio Panzeri nei cui confronti è stato dato poco fa il via libera alla consegna alle autorità belghe che indagano sul caso Qatargate.

Qatar: corte Brescia, consegnare moglie Panzeri al Belgio

La Corte d'Appello di Brescia ha dato il via libera alla consegna alle autorità belghe di Maria Dolores Colleoni, 67 anni, moglie dell'ex europarlamentare Antonio Panzeri, accogliendo così la richiesta del mandato d'arresto europeo firmato dal giudice di Bruxelles Michel Claise, titolare dell'inchiesta denominata Qatargate. La donna, arrestata come il marito, la figlia Silvia e altre persone, è accusata di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio e si trova ai domiciliari. La decisione di oggi presuppone il suo rientro in carcere e per evitare ciò la difesa impugnerà il provvedimento in Cassazione.

Tajani: «Minaccia Doha su rapporti con Ue? Aspettiamo esito indagini»

«Prima di prendere delle decisioni, che sono europee, aspettiamo i risultati delle indagini» sul cosiddetto Qatargate, «le decisioni a livello di Stato si prendono quando c'è una certezza, non indiscrezioni giornalistiche, per quanto fondate». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto così in conferenza stampa alla Farnesina ad una domanda sulla "minaccia" del Qatar, che parla di «conseguenze negative» nei rapporti con l'Ue, e sulle possibili risposte da parte europea e italiana.  

 

   

Visentini spiega la donazione: «Non mi è stato chiesto né ho chiesto nulla in cambio»

Visentini scrive che la donazione «non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione, né di influenzare la mia posizione sindacale sul Qatar o su altre questioni, né di interferire con l'autonomia e l'indipendenza mia e/o dell'ITUC» e dunque respinge «apertamente ogni possibile accusa a questo proposito in quanto totalmente falsa». Il sindacalista contesta «fermamente tutte le accuse mosse contro di me. Sono innocente e rimango a disposizione delle autorità investigative belghe, pronto a fornire qualsiasi ulteriore chiarimento o informazione qualora fosse richiesto da parte mia. Sono fermamente contrario alla corruzione e sostengo la lotta contro ogni forma di corruzione». Visintini sostiene di aver «partecipato come relatore a alcune conferenze organizzate da Fight Impunity sui diritti umani in generale, senza alcun legame con il Qatar o con altri aspetti coinvolti nell'indagine» e di aver «contribuito per iscritto al Rapporto annuale sui diritti umani del 2022, pubblicato da Fight Impunity» senza «alcun compenso». Fight Impunity - ricorda - «era una ONG rispettata che agiva in difesa dei diritti umani, con diverse personalità di alto livello nel suo cda, come Denis Mukwege (Premio Nobel per la Pace), Bernard Cazeneuve (ex primo ministro francese), Emma Bonino (senatrice italiana, ex commissario europeo). 

Visentini si dimette: non è più segretario generale della Ituc (International Trade Uniion Confederation)

«L'Ituc e la Ces (Confederazione europea dei sindacati) non sono coinvolte in alcun modo nell'indagine in corso e la mia massima preoccupazione è quella di assicurarmi che l'indipendenza, la responsabilità e la reputazione di queste organizzazioni e dell'intero movimento sindacale siano debitamente tutelate. Mi dispiace profondamente che il nome dell'Ituc sia associato a questa indagine e sono pronto a fare tutto ciò che è in mio potere per proteggere la reputazione e l'indipendenza del movimento sindacale globale, che è sempre stata la battaglia di tutta la mia vita». Così in una nota Luca Visentini, segretario generale dell'Ituc, coinvolto nell'inchiesta Qatargate. «Tutto ciò che ho fatto è stato fatto in buona fede - dice Visentini - Essere coinvolto in questa indagine è stato uno shock per me e per la mia famiglia, e farò tutto il necessario per chiarire la situazione e dimostrare la mia innocenza. Per questi motivi, ho deciso di farmi da parte dalla posizione e dalle funzioni di Segretario generale della Ituc fino alla riunione del Consiglio generale della Ituc del 21 dicembre, quando la questione sarà valutata. Ho preso questa decisione per consentire alla dirigenza e agli affiliati della Ituc di discutere e decidere su un possibile processo interno di valutazione della situazione attuale e del suo impatto. Fino a quando questo processo non sarà concluso, sono pronto a rimanere lontano dalla posizione e dai doveri di Segretario generale, e allo stesso tempo sono a disposizione dell'Ituc per fornire qualsiasi ulteriore chiarimento necessario».

Visentini: «La mia posizione sul Qatar non è cambiata»

«La mia posizione nei confronti del Qatar, come dichiarato ai media al termine della mia visita in questo Paese, non è cambiata nel tempo e parla da sola, poiché ho sempre chiarito pubblicamente che la situazione odierna non è ancora soddisfacente e che è necessario esercitare ulteriori pressioni sul Qatar e sulle aziende che operano nel Paese per ottenere la piena tutela dei diritti umani e dei lavoratori, il pieno rispetto di tutte le Convenzioni dell'OIL e la piena attuazione delle riforme attuate finora, anche in termini di riparazione delle violazioni esistenti e di risarcimento delle vittime delle violazioni e delle loro famiglie». Lo scrive in una nota Luca Visentini, coinvolti nel Qatargate. «Nella mia dichiarazione sono stato anche molto chiaro sul fatto che la pressione sul Qatar deve continuare anche dopo la conclusione della Coppa del Mondo», aggiunge. Il sindacalista poi descrive le restrizioni cui è soggetto in conseguenza del coinvolgimento nell'inchiesta. Dopo essere stato interrogato ha «fornito una spiegazione esauriente al magistrato e sono stato rilasciato senza accuse formali domenica 11 dicembre». Visintini non può entrare in contatto con le altre persone che fanno parte dell'indagine, e deve essere autorizzato dal magistrato per viaggiare al di fuori dell' Unione. Condizioni che si applicheranno per tre mesi, fino all'11 marzo 2023, e potranno essere rinnovate una volta qualora il magistrato lo ritenesse necessario. Rimarrà «parte di questa indagine fino a quando i risultati finali dell'inchiesta non saranno sottoposti alla Chambre du Conseil (tribunale di prima istanza) per una decisione».

Per ora i magistrati milanesi si muovono su richiesta dei colleghi belgi ma non è esclusa un'inchiesta autonoma anche a Milano

In Procura a Milano al momento non è ancora aperta un'inchiesta autonoma sul cosiddetto "Qatargate". È probabile, tuttavia, che nei prossimi giorni, sulla base di ulteriori atti che potrebbero arrivare dai magistrati belgi o per altre attività necessarie a fronte dell'ordine di investigazione europeo trasmesso da Bruxelles ai pm milanesi, si arrivi all'iscrizione di un fascicolo con indagini del pool guidato dall'aggiunto Fabio De Pasquale. I magistrati milanesi, dopo le perquisizioni dei giorni scorsi nell'abitazione di famiglia, nella Bergamasca, di Antonio Panzeri, l'ex eurodeputato in carcere a Bruxelles, e nella casa ad Abbiategrasso dei genitori di Francesco Giorgi, ex collaboratore di Panzeri, e nello studio di una commercialista, hanno già acquisito sette conti correnti che sono al vaglio della Gdf. Nell'ordine di investigazione europeo di una quarantina di pagine viene indicato ai pm milanesi anche di sentire i genitori di Giorgi, definiti persone «interessate» all'indagine, e di farlo con la qualifica di indagati. Come riportato oggi da La Verità, i magistrati belgi si concentrano anche su alcuni trasferimenti di denaro effettuati proprio dai genitori di Giorgi dall'Italia al Belgio e serviti per l'acquisto di un immobile a Bruxelles. Per queste e altre audizioni potrebbe essere necessario aprire un filone di indagine tutto milanese. Allo stesso tempo, se dal Belgio arrivassero ulteriori atti, come in ipotesi stralci dei verbali dell'ex assistente di Panzeri, nonché compagno dell'ormai ex vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, gli inquirenti milanesi potrebbero cercare riscontri indagando in autonomia su un presunto riciclaggio in Italia dei soldi delle tangenti pagate da Qatar e Marocco per favorire gli interessi dei due Paesi.

Difesa moglie Panzeri: «Consegna sarebbe violazione diritti umani»

Non va consegnata al Belgio Maria Dolores Colleoni, la moglie dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri, pure lei come il marito tra gli arrestati nell'indagine di Bruxelles Qatargate, in quanto questo rappresenterebbe «una violazione dei diritti dell'uomo». Lo hanno sostenuto in aula davanti alla Corte d'Appello di Brescia gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli, difensori della donna - ora ai domiciliari e che stamani ha reso dichiarazioni spontanee -, opponendosi così alla richiesta di consegna contenuta nel mandato d'arresto europeo. «Abbiamo sostenuto che non ci sono ragioni di consegnare la nostra assistita al Belgio» in quanto ciò presuppone che finisca in carcere. «Una misura più afflittiva - hanno proseguito i legali - non solo sarebbe incoerente con la misura dei domiciliari disposti lo scorso 9 dicembre dal giudice d'appello ma poiché tale misura non è stata violata significherebbe violare quando prevede la Corte europea dei diritti dell'uomo». La difesa aveva chiesto alla Corte d'Appello un rinvio che non è stato concesso. 

 

 

Visentini: «Così ho ricevuto le donazioni»

«Ho ricevuto una donazione da Fight Impunity, per un importo complessivo inferiore a 50.000 euro«, denaro »sotto forma di donazione per rimborsare alcuni costi della mia campagna per il Congresso della ITUC (Confederazione Internaz.Sindacati), e in denaro sotto forma di donazione che ho trasferito come tale al Fondo di Solidarietà ITUC, per sostenere i costi di viaggio al Congresso per i sindacati». Lo scrive in una nota diffusa oggi Luca Visentini, coinvolto nel Qatargate. «Non mi è stato chiesto, né ho chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione».

Qatargate, l'inchiesta belga sulla corruzione nell'Europarlamento va avanti. Oggi a Brescia la Corte d'Appello dovrà decidere se consegnare al Belgio la figlia e la moglie dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri, in carcere a Bruxelles per il Qatargate. Maria Dolores Colleoni, la moglie di Panzeri è ai domiciliari come la figlia Silvia con le accuse di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.

Sono state arrestate in Italia ma il Belgio, forte di un mandato d'arresto europeo firmati da giudice Michel Claise, reclama le due donne sul proprio territorio.

Intanto il Qatar ha dichiarato che le misure prese dal Parlamento Ue avranno un “impatto negativo” nei rapporti tra l’Ue e il Paese arabo, in particolare per quanto riguarda le forniture di gas. Ricordiamo che il Parlamento europeo ha chiesto e ottenuto di «sospendere tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar, in particolare per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti e tutte le visite programmate, fino a quando le accuse non saranno state confermate o respinte». Si è chiesta anche «la sospensione dei badge di accesso dei rappresentanti degli interessi del Qatar» e «l'istituzione di una commissione speciale in materia di trasparenza, integrità e corruzione». 

Caso Avramopoulos - Qualsiasi ex commissario, nel cosiddetto periodo di 'cooling-off', può agire per conto di altre società, organizzazioni non governative, organizzazioni istituzionali ma solo previo parere del comitato etico della Commissione Ue. Parere che nel caso di Avramopoulos, si rese necessario visto che l'ex commissario greco era stato nominato nel board di Fight Impunity prima che il periodo di 'cooling-off' fosse terminato. Tra le restrizioni in cui poteva operare Avramopoulos c'era quella secondo la quale l'ex commissario non poteva contattare l'esecutivo europeo a nome di Fight Impunity, la ong finita nella maglie dell'inchiesta belga. 

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 12:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA