Una nuova classificazione e, numeri permettendo, i primi "downgrade" da zone rosse a zone arancioni. Da questa settimana per Lombardia, Piemonte, Calabria e Val D'Aosta, vale a dire le prime Regioni ad essere entrate nella massima fascia di rischio, qualcosa può cambiare. In meglio. Il prossimo 27 novembre infatti, questo venerdì, al termine della cabina di regia e della riunione del Comitato tecnico scientifico, basandosi sui dati forniti dal monitoraggio settimanale dell'Iss, il governo deciderà se alcune regioni devono cambiare fascia a partire dai primi giorni di dicembre.
Come stabilito il 20 novembre scorso dal Ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato un'ordinanza con cui si rinnovavano le misure attualmente in vigore, le restrizioni così come le conosciamo sono valide «fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione».
Ripartizione
Una ripartizione, rinnovata dai numeri applicati agli ormai celebri 21 indici, che dopo i lievi miglioramenti registrati grazie alle misure messe in campo può quindi vedere alcune Regioni scivolare dalla zona rossa verso quella arancione.
Non solo, dato che la situazione al momento appare molto frammentata (ad esempio, tenendo come riferimento la Lombardia, nella provincia di Milano i nuovi casi sono 85 ogni centomila abitanti, mentre in quella di Varese sono 136) il downgrade potrebbe anche riguardare solo alcune delle provincie interessate dai provvedimenti. Nei giorni scorsi infatti Giuseppe Conte ha sottolineato come «il meccanismo che adottiamo è già tarato anche su base provinciale. È possibile differenziare le aree di una medesima regione, così da adottare misure più rigide nelle province a rischio».
Nuove zone rosse
D'altrocanto però, mentre le misure sembrerebbero aver permesso ad almeno una porzione di Lombardia e Piemonte di rientrare in una fascia meno problematica (escluse al momento le altre zone rosse), altre Regioni rischiano di percorrere la loro starda in senso opposto. I riflettori della cabina di regia infatti, il 27 saranno puntati anche sui dati di Puglia, Basilicata e Sicilia, che potrebbero entrare in zona rossa, raggiungendo l’Abruzzo.