L'AQUILA - La decisione è maturata nel corso della riunione del Comitato tecnico scientifico regionale, presieduto da Alberto Albani, che si è tenuta nel pomeriggio di oggi: da martedì l'Abruzzo praticamente in lockdown con l'istituzione di una "zona rossa" su tutto il territorio regionale.
Il governatore, Marco Marsilio, firmerà i provvedimenti nella giornata di domani, terminato il confronto con sindaci e categorie. Conclusa la fase di confronto, nel corso della giornata verrà predisposta l'ordinanza, che sarà condivisa con il Governo. Il Cts, si apprende, ha chiesto all'unanimità le nuove misure restrittive. Solo sul tema della scuola non c'è stata convergenza totale.
Oggi ha appreso le valutazioni del Cts e poi ha voluto poi riunire informalmente gli assessori per informarli dell'evolversi della situazione.
Il provvedimento potrebbe avere una durata fino al 3 dicembre.
Possibili restrizioni anche agli spostamenti personali nell'ottica di evitare assembramenti anche all'aperto.
Spaccatura profonda sulla scuola, con il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che ha annunciato battaglia: "Si chiuda solo dove serve, le scuole non si toccano".
Un post del vice presidente della giunta, Emanuele Imprudente, ha di fatto anticipato la notizia: "A volte si deve fare anche ciò che non si vuole fare, perché è giusto ed opportuno. Nessuno può sfuggire alle responsabilità, questi non sono momenti per fare giochi politici e propagandistici ma sono momenti in cui prendere posizione e anticipare scelte. L’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura scuole".
La riunione era stata anticipata dalla richiesta del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, di istituire una zona rossa, "ma solo a patto che siano previsti ristori per le attività produttive costrette alla chiusura e ausilio per le famiglie i cui ragazzi devono seguire la didattica a distanza, seppur temporaneamente, a seguito delle disposizioni di chiusura segnalate dalle scuole e valutate dal dipartimento di Prevenzione".