Sulla presunta violenza sessuale ai danni di una minore nel corso dell'Adunata nazionale degli alpini nel 2015 all'Aquila, processo da rifare.
Nel suo ricorso, il Pg Paolella aveva rimarcato come «la sentenza d'Appello dedica pochissimo spazio all'esito delle analisi scientifiche sul maglione della minore: tre tracce alle quali hanno contribuito i due imputati e la ragazza stessa. Nel caso in esame è stato particolarmente grave ed evidente il tipo di travisamento della prova perché l'errore sulla prova scientifica ha poi gravemente inficiato il ragionamento probatorio che risulta disancorato dalla realtà processuale».
Gli imputati, accusati di violenza sessuale di gruppo, erano stati condannati in primo grado a 4 anni di reclusione ciascuno. Sempre nel ricorso lo stesso Pg Paolella ha evidenziato, consulenze alla mano, come «la ragazza presenta gravi ed indiscutibili segni rivelatori di abuso sessuale». Dato probatorio di assoluto rilievo «in considerazione della minore età della ragazza e delle drammatiche conseguenze da lei subite; disturbo da stress post traumatico».