Morto Vincenzo Desario, per trent'anni ai vertici della Banca d’Italia

Domenica 29 Novembre 2020 di Osvaldo De Paolini
Morto Vincenzo Desario, per vent'anni ai vertici della Banca d’Italia

Vincenzo Desario, per molti anni ai vertici della Banca d’Italia e protagonista di alcune vicende cruciali che hanno segnato la storia dell’Istituto centrale, è deceduto questa mattina a Roma.

Nato a Barletta l’11 giugno 1933, Desario conseguì la laurea in legge presso l’Università di Bari nel 1956. Tre anni dopo fece il suo ingresso a Via Nazionale. Nel 1960 entrò nella vigilanza bancaria nella filiale di Foggia della Banca d’Italia. Nel 1968 venne chiamato a Roma dall’allora governatore Guido Carli. Nel corso della sua attività di vigilante scoprì i depositi fiduciari della Banca Privata Finanziaria di Michele Sindona (1974), e da ispettore passò al setaccio i conti dell’Italcasse che diedero avvio (1979) all’attacco politico-giudiziario alla Banca d‘Italia.

L'attività

Mise anche a nudo i conti fallimentari del Banco Ambrosiano guidato da Roberto Calvi, gettando le basi per il salvataggio dell’istituto che di lì a qualche tempo si sarebbe chiamato Banco Ambroveneto. Sotto la guida del governatore Carlo Azeglio Ciampi, Desario diventa dal 1983 capo della Vigilanza. Dieci anni dopo, nel 1993, entra nel direttorio di Via Nazionale. Direttore generale della Banca d’Italia dal 1994, assume, all’indomani delle dimissioni del governatore Antonio Fazio, la reggenza di Palazzo Koch fino alla nomina a governatore di Mario Draghi. Al momento di andare in pensione nel 2006, per raggiunti limiti di età, Draghi, di concerto con il Consiglio superiore dell’Istituto di emissione, lo nomina direttore generale onorario.

Il tributo di Draghi

Significativo è il tributo che gli dedicò Draghi in quell'occasione, un tributo che riassume in poche parole la caratura dell’uomo e quanto egli ha dato al Paese. «Desario - disse Draghi di fronte ai vertici riuniti dell’Istituto - “mastino” quando da ispettore doveva confrontarsi con amministratori e direttori generali di banche, “mastino” quando da direttore centrale della Vigilanza doveva difendere i provvedimenti, le scelte, le decisioni dell’Istituto, non lo era più quando doveva educare generazioni di colleghi ai principi di rigore morale, di correttezza operativa, di serietà professionale, di indipendenza, di senso dell’Istituto, di spirito di servizio che caratterizzano e devono caratterizzare il personale della Banca. Mi auguro che i suoi collaboratori di allora - conclude Draghi - stiano trasmettendo tali valori alle generazioni più giovani. La Banca d’Italia, con tutto ciò che significa per il Paese, si nutre di questi “passaggi del testimone”». Sposato con Luciana Modonesi, Vincenzo Desario ha avuto tre figli: Michele, Gabriella e Davide.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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