Vaticano, usciere con contratto a tempo licenziato, chiede in tribunale il reintegro. Papa Francesco: «Il lavoro precario uccide»

All'usciere per quasi 10 anni sono stati rinnovati contratti di anno in anno

Venerdì 1 Ottobre 2021 di Franca Giansoldati
Vaticano, usciere con contratto a tempo da 10 anni licenziato, in tribunale chiede il reintegro. Papa Francesco: «Il lavoro precario uccide»
1

Città del Vaticano - Per Papa Francesco «il lavoro precario uccide» e dovrebbe essere sempre vietato, come del resto ha scritto nero su bianco nella Evangelii Gaudium, il documento programmatico del suo pontificato e, successivamente, persino in una circolare interna inviata tempo fa, ma per la sua amministrazione l'utilizzo dell'articolo 11 del Regolamento Generale della Curia Romana – che a lungo andare determina il precariato - resta un conto ancora in sospeso.

Vaticano, il Sinodo di ottobre non escluderà gay e fedeli Lgbt (assicura il vescovo vicepresidente Cei)

Papa Francesco scalda i motori per il vertice di Glasgow sul clima, ai giovani chiede di farsi sentire

Usciere precario licenziato

Due giorni fa all'Ulsa – il Tribunale del Lavoro del piccolo stato pontificio – è stato discusso il clamoroso caso di un usciere che per quasi dieci anni è andato avanti con contratti di lavoro a tempo, rinnovati di anno in anno.

Veniva anche spostato da un dicastero all'altro.

Questo ex portiere e pulitore di 58 anni pochi mesi fa si è trovato improvvisamente sulla strada perché l'amministrazione della Segreteria per l'Economia non gli ha rinnovato l'impiego mettendolo di fatto nei guai. L'uomo, infatti, non solo si trova privo di contributi previdenziali ma per arrivare all'età della pensione sociale dovrà aspettare altri dieci anni, nel frattempo però ha una famiglia da mantenere. I maligni in Vaticano insinuano che il contratto non gli è stato rinnovato per fare uno sgarbo al cardinale Pell, visto che durante il periodo in cui il dicastero della economia era diretto dal porporato australiano questo ex portiere tuttofare svolgeva anche le mansioni di autista.

Insomma, il tam tam interno riferisce di un regolamento di conti, di una specie di epurazione di un ex collaboratore del cardinale passato alle cronache per avere mantenuto nei confronti di Papa Francesco un atteggiamento assai critico. Ovviamente tutte esagerazioni, tuttavia resta il caso aperto di un dipendente precario allontanato a 58 anni senza alcuna forma di ammortizzatore sociale e senza contare che il contratto applicato a questo lavoratore per diversi anni – l'ex articolo 11 – non avrebbe potuto essere utilizzato in modo continuativo come invece è stato fatto. La prossima udienza è stata fissata il mese successivo. La speranza di quest'uomo è che Papa Francesco possa intervenire. 

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 18:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci