Variante Gryphon, è pericolosa? Sintomi, vaccini, diffusione in Cina e in Italia: ecco cosa sappiamo

I sintomi sono simili a quelli di Cerberus: aggrediscono principalmente le alte vie respiratorie e si manifestano in mal di gola, tosse, raffreddore

Venerdì 30 Dicembre 2022
Variante Gryphon, è pericolosa? Sintomi, vaccini, diffusione in Cina e in Italia: ecco cosa sappiamo

In Cina muoiono circa novemila persone al giorno a causa del Covid.

Lo stima la società di ricerca britannica Airfinity, calcolando che nel giro di pochi giorni i decessi sono raddoppiati e che dal primo dicembre potrebbero aver raggiunto quota 100 mila su un totale di oltre 18 milioni di contagi. E le previsioni non sono incoraggianti: il picco di nuovi casi è atteso il 13 gennaio con 3,7 milioni di contagi al giorno. Un’ondata che preoccupa e dalla quale l’Occidente cerca di difendersi, ma a rendere tutto più complicato è il fatto che i dati dalla Cina sono scarsi o addirittura nulli.

Quale variante circola in Cina?

Dare una risposta è impossibile, poiché le sequenze depositate e condivise sono pochissime rispetto alla massiccia epidemia in atto nel Paese. Da ciò che si sa, i tipi di virus in circolazione sarebbero tutti sotto varianti Omicron, quindi di un tipo di virus SARS-CoV-2 diffuso da tempo in Europa e nel mondo. Vaccini e contagi pregressi garantirebbero dunque un certo grado di protezione. I sospetti però si accentrano sulla sotto variante XBB.1.5, ribattezzata Gryphon: circola da ottobre e potrebbe essere questa una delle cause dell’impennata dei casi di Covid in Cina, insieme all’allentamento delle restrizioni. «Se da una parte è vero che il governo di Pechino è passato in breve tempo da una politica di contenimento severo a un’apertura improvvisa, dall’altra è anche vero che la popolazione ha ricevuto un vaccino, il Sinovac, con una somministrazione pari a 241 dosi per 100 abitanti, pari a quella del Regno Unito», osserva il virologo Francesco Broccolo. Secondo il quale «sta accadendo qualcosa di molto importante, il numero decessi per Covid è incontrollabile e finora si è solo accennato alla possibilità che circolino una o più nuove varianti».

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Minaccia Gryphon: i sintomi

Gli esperti stanno considerando le sotto varianti molto seriamente. I candidati non mancano, ma al momento l’attenzione si concentra sulla XBB.1.5, ribattezzata Gryphon, che è il risultato della ricombinazione di altre due sotto varianti di Omicron: BA.2.1 e BA.2.1. «Sta circolando un vero e proprio sciame di varianti, ma la XBB sta rapidamente sostituendo sotto varianti comuni, come BQ.1 e BQ.1.1», sottolinea l’esperto. I sintomi di Gryphon sono simili a quelli legati a Cerberus, che aggrediscono principalmente le alte vie respiratorie e si manifestano in mal di gola, tosse, raffreddore. La febbre non sempre si presenta con alte temperature e, a differenza dei casi delle prime ondate, non è più comune il sintomo della perdita di olfatto e gusto.

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XBB.1.5 è presente anche in Italia

Gryphon si è diffusa in tempi rapidi in almeno altri nove Paesi, sei dei quali europei. Oltre che in Italia, dove al 27 dicembre costituiva l’1,82% del virus SarsCoV2 in circolazione, la XBB è stata rilevata in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%) come indica il sito Our World in Data, citando i dati relativi alle sequenze genetiche del virus depositate nella banca dati internazionale Gisaid. La XBB è presente anche in Australia (3,33%), Canada (1,93%) e Stati Uniti (13,42%). Qui, in particolare, sembra collegata al recente aumento del 140% dei ricoveri a New York avvenuto nell’ultimo mese. Gryphon si sta diffondendo rapidamente nel nord est degli Usa, dove rappresenta più della metà delle nuove infezioni. Gli scienziati sono nella fasi iniziali di studio della variante e della sotto variante XBB.1.5, che sembra essere in grado di evadere le risposte del sistema immunitario.

 

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La situazione cinese è talmente critica che i modelli matematici di Airinfinity prevedono picchi impressionanti a metà gennaio e all’inizio di marzo 2023, con 4,2 milioni di casi al giorno. Numeri imponenti che potrebbero causare oltre un milione di morti. Le istituzioni sanitarie e gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità avvertono: più il virus si diffonde nella popolazione, maggiori sono le probabilità che possa dar vita a nuove varianti. Per questo, osserva il genetista Massimo Zollo, coordinatore della task force Covid-19 del Ceinge di Napoli, «negli aeroporti sarebbero necessari controlli non soltanto sui voli diretti in arrivo dalla Cina, ma su quelli indiretti». È anche «necessaria un’azione più attiva per la diffusione dei farmaci antivirali e continuare a fare ricerca sulle varianti, per capire che cosa potrebbe accadere da oggi a due mesi». Quanto alla Cina, le sequenze genetiche depositate nella banca internazionale Gisaid, aggiornate al 22 dicembre, indicano che «stanno circolando soprattutto le sottovarianti BA.5.2 e BF.7 e che sono 81 le sequenze della sottovariante XBB depositate al 9 dicembre», dice ancora Zollo, che ha analizzato i dati con Angelo Boccia, del gruppo di Bioinformatica del Ceinge. Il fatto che siano state depositate solo 81 sequenze della XBB, rileva, indica che è stata bloccata l’azione di sequenziamento delle varianti, o non è resa pubblica.

I vaccini proteggono?

A permettere alla XBB si diffondersi velocemente sarebbe la mutazione chiamata F486P, che le permetterebbe di sfuggire agli anticorpi generati sia da infezioni da Omicron 5 sia dai vaccini e inoltre rafforzerebbe il legame con il recettore Ace2 che si trova sulle cellule umane. Sono state rilevate anche mutazioni sulla proteina Spike, l’artiglio molecolare che il virus usa per agganciarsi alle cellule umane, più quattro mutazioni sulla nucleoproteina N, che ha la funzione di proteggere il genoma virale, e cinque sull’enzima necessario al virus per riprodurre il suo materiale genetico. «Questo significa - conclude Zollo - che il virus SarsCoV2 sta migliorando anche nella capacità di replicarsi». La buona notizia è che uno studio della Emory University, della Stanford University e del NIAID pubblicato il 21 dicembre sul New England Journal of Medicine mostra che i vaccini bivalenti a Rna - usati anche in Italia come richiami vaccinali - migliorano la neutralizzazione contro le sotto varianti Omicron tra cui anche BA.2.75.2, BQ.1.1 e XBB.

Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 18:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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